Monitoraggio: Val d'Agri e Tempa Rossa, due pesi e due misure

H2S e IPA sotto controllo solo due volte l'anno, mentre i cittadini continuano ad essere disinformati per 365 giorni l’anno circa i potenziali rischi per la salute.
21 agosto 2008
OLA | Organizzazione Lucana Ambientalista

petrolio Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Alle nostre richieste rivolte ai vertici dell’Arpab - di rendere noti i dati sul monitoraggio dell’idrogeno solforato (H2S) e degli IPA (idrocarburi Policiclici Aromatici) relativi alle fasi di produzione e trasporto del petrolio in Val d’Agri - ci siamo sentiti rispondere a mezzo stampa che questi parametri sono monitorati solo “due volte l’anno, mentre i cittadini continuano ad essere disinformati per 365 giorni l’anno circa i potenziali rischi per la salute derivanti dal petrolio estratto in Val d’Agri.

Considerata la pericolosità delle sostanze inquinanti trattate presso il Centro Oli ENI di Viggiano e durante tutte le fasi di estrazione e lavorazione del greggio in Val d’Agri, la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento territoriale apartitico di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - chiede alla Regione Basilicata di sospendere l’attività del Centro Oli di Viggiano e “prescrivere” all’Arpab caratteristiche, modalità, tempi, numero e qualità dei monitoraggi per ogni singola sostanza potenzialmente pericolosa per la salute umana, derivante dalle fasi di lavorazione del petrolio, in modo che questi dati possano essere rilevati e diffusi con continuità alla popolazione.

E’, infatti, paradossale che si adottino “due pesi e due misure” tra i monitoraggi ambientali relativi al giacimento Tempa Rossa della Total e quelli dell’ENI in Val d’Agri. Mentre il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) con la recente Deliberazione 21 dicembre 2007, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 1 agosto scorso “prescrive” rigorosi controlli ambientali per il giacimento Tempa Rossa (ivi compresi H2S e IPA), per la Val d’Agri è ancora disattesa, ad oltre 10 anni dalla sottoscrizione dell’Accordo Regione-ENI, il monitoraggio per tutte le sostanze inquinanti, compresi l’Idrogeno Solforato (H2S) e gli IPA (Indrocarburi Policiclici Aromatici).

Evidentemente nell’erogare i forti incentivi pubblici alle compagnie petrolifere, pagati dai contribuenti attaverso la Legge Obiettivo (230 milioni di Euro nel 2001 e oltre 850 miloni di Euro nel 2008), il Governo attraverso il CIPE si è accorto delle gravi carenze del monitoraggio ambientale in Val d’Agri. Situazione gravissima da sempre denunciata dai cittadini e dai comitati. La OLA chiede, pertanto, al Presidente del Consiglio regionale, Prospero De Franchi, di farsi promotore di un’iniziativa capace di “predisporre continui controlli e monitoraggi” affinché assieme all’ambiente ed ai paesaggi, venga tutelata la salute dei cittadini attuata da un Ente regionale di controllo come l’Arpab la cui gestione oggi risulta “politicizzata”. Nel frattempo è bene per l’assessore Santochirico bloccare per tutelare la salute pubblica e il territorio ogni autorizzazione o Via alle estrazioni e alle lavorazioni petrolifere ,in quanto allo stato attuale la Regione non è in grado di controllare/monitorare le estrazioni e le trivellazioni del greggio.

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