No a bavaglio informazione in Basilicata
Il giorno 12 settembre si è tenuto a Ferrandina un importante ed affollato convegno su "gestione dei rifiuti e reati ambientali" organizzato dall'Associazione "Ambiente e Legalità" di Ferrandina al quale hanno preso parte eminenti personalità del mondo accademico e della magistratura che hanno svolto interessanti ed illuminanti interventi circa la presenza, anche in Basilicata, di una gestione illecita dei rifiuti nell'ambito dei grandi interessi industriali e finanziari delle multinazionali che hanno scelto la regione per farne un deposito di ogni tipo e per l'installazione di impianti più pericolosi per l'ambiente e la salute dei cittadini.
Il convegno di Ferrandina, non a caso, ha posto la centralità di quello che può essere definita "l'eredità lucana dei veleni" che dall'area industriale della Val Basento si estende oggi alle "valli del petrolio" sino alle mega discariche ed inceneritori esistenti e di quelli che si vorrebbe realizzare, in un momento in cui il tema dei rifiuti è diventato scottante nel sud Italia, così come dimostrano le recenti perquisizioni e le intimidazioni ai giornalisti dell'Espresso "colpevoli" di aver pubblicato un dossier sulle connivenze per la gestione dei rifiuti della Campania tra politici locali e camorra.
I giornalisti dell'Espresso, ai quali la OLA esprime la propria solidarietà per non essersi allineati alla logica del "segreto di stato", hanno il merito di non essersi fatti mettere il bavaglio, continuando a scrivere ed informare sul problema del business dei rifiuti a Napoli ed in Campania – è importante sottolineare - ha appendici anche nelle regioni vicine, come in Basilicata.
Anche in Basilicata abbiamo assistito in passato ad intimidazioni nei confronti dell'informazione allorquando ha toccato temi scottanti, quali le connivenze deviate tra poteri dello Stato e mondo degli affari. La OLA, Organizzazione Lucana Ambientalista evidenzia la necessità che oggi l'informazione in Basilicata, in gran parte purtroppo assente al convegno su "gestione dei rifiuti e reati ambientali"di Ferrandina, tenga alto il livello di attenzione su questi temi e non li sottovaluti sostenendo i cittadini lucani impegnati nella difficile battaglia per la difesa dell'ambiente, dei diritti civili e della propria salute, in una fase caratterizzata da scelte regionali sbagliate per quanto riguarda l'industria.
La Ola in proposito sollecita la stampa ad evidenziare le macroscopiche carenze nei monitoraggi ambientali nelle città capoluogo, in Val Basento, in Val d'Agri, nell'area della costa ionica lucana e nell'area del Vulture-Melfese puntualmente e evidenziate e danunciate dai cittadini.
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