Conflitti

Tunisi, ucciso il leader dell'opposizione

La sera precedente all’omicidio, in diretta TV, Chokri Belaid aveva affermato che il governo aveva dato il lasciapassare per gli omicidi politici
7 febbraio 2013
Debora Del Pistoia, Marta Bellingreri

TUNISI - Ieri 6 febbraio nella capitale Tunisi è stato assassinato Chokri Belaid, Segretario del partito dei Patrioti Democratici Uniti (Patriotes Democrates Unifiés), aderente al Fronte Popolare, di cui lo stesso leader era il dirigente. E’ stato freddato con due colpi di arma da fuoco davanti il suo domicilio a Menzah VI, proprio davanti la sua automobile  di primo mattino, lasciando la moglie e i quattro figli.

Chokri Belaid, Segretario del partito dei Patrioti Democratici Uniti (Patriotes Democrates Unifiés)

Il Nahda, il partito al governo, ha condannato fermamente l’omicidio, con un comunicato firmato dal presidente del partito, mentre l’opposizione ritiene il partito responsabile, ne chiede le dimissioni e otto partiti hanno indetto per oggi 7 febbraio uno sciopero generale. Hanno inoltre deciso di sospendere la loro adesione all’Assemblea Costituente. I funerali del leader defunto si svolgeranno invece domani, terminate le necessarie verifiche dell’autopsia.

Ieri a Tunisi una grande folla è scesa in piazza chiedendo le dimissioni dell’attuale governo, ritenuto responsabile dell’omicidio e del clima di tensione politica. Donne, bambini, uomini e una folla di giovani, arrivati in massa dalle scuole in sciopero, questa la composizione dei manifestanti sulla centrale Avenue Habib Bourghuiba, simbolo della rivoluzione del 2011. Personaggi noti alla politica ma anche semplici cittadini, ma tutti in piazza, con gli occhi lucidi, per denunciare l’indignazione di fronte ad un fatto di estrema gravità che genera ancora una volta un clima di tensione sociale in tutto il paese.

Dopo qualche ora di manifestazione di fronte il Ministero dell’Interno, la situazione è degenerata in scontri, la polizia ha disperso  con gas lacrimogeni i manifestanti e nelle zone attorno al centro è iniziata la guerriglia, tra giovani e giovanissimi  cittadini e la polizia, chiudendo l’accesso a molte strade e bloccando il traffico nella piazza della stazione centrale, Place Barcelona.

Nel frattempo in varie città si sono accese fin dal mattino delle manifestazioni spontanee, a Sfax, Monastir, Sidi Bouzid, il Kef, Beja ecc ...,  dove in alcuni casi le sedi del Nahda sono state attaccate e messe a fuoco dai manifestanti, con situazioni molto critiche dappertutto.

La sera precedente all’omicidio la trasmissione televisiva di un canale nazionale, Nesma TV, Chokri Belaid, che più volte aveva condannato il governo e il clima di violenza che aveva portato alla fine di ottobre all’omicidio del leader di Lotfi Nabagh di Nidaa Tounes, partito all’opposizione, aveva affermato che il governo aveva dato “le feu vert” per gli omicidi politici. Nonostante le accuse dell’opposizioni e il sentire dei cittadini manifestanti, non sono chiare le ragioni dell’omicidio e non ci sono ancora novità delle indagini sugli esecutori. 

Durante un discorso alla nazione, il premier Jeballi ha annunciato ieri sera lo scioglimento del governo e la costituzione imminente di una nuova formazione governativa con competenze nazionali, destinata a rimanere in carica fino alle prossime elezioni. Nuove manifestazioni sono previste per domani in occasione dei funerali del leader.

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