P2P: per Lahara paghiamo noi

Una raccolta di 2000 dollari tramite il download di canzoni dal sito musicrebellion.com: così la P2P United intende iniziare la battaglia di simboli contro la RIAA, in nome del file sharing e strizzando l'occhio all'opinione pubblica.
12 settembre 2003
Giacomo Dotta (g.dotta@html.it)
2000 dollari, il prezzo del patteggiamento. Ecco quanto è disposta a sborsare la P2P United in favore di Brianna Lahara, la dodicenne incriminata di aver scambiato un migliaio di file illegali tramite la Rete. La P2P United è una associazione costituita da Grokster, StreamCast Networks, Limewire, BearShare, Blubster, eDonkey ed altri nomi del mondo del file sharing (Kazaa non è compreso, ma un invito ufficiale è già stato formalizzato).

La P2P United intende racimolare la somma necessaria tramite il sito Musicrebellion.com: in pratica si offre il download gratuito di quante canzoni sono necessarie per raggiungere la somma di 2000$ (99 centesimi il costo di un download). Ribellione chiama ribellione, e con questa spirale la P2P United tenta di soffocare le intenzioni bellicose della RIAA.

Paghiamo noi. Ed in un attimo nasce un'idea dai significati molteplici. Innanzitutto si crea un simbolo, ed attorno a questo simbolo si può coalizzare un movimento e si può saldare una intera comunità. Inoltre si crea una sorta di martire grazie al quale poter sottolineare il cinismo e la stoltezza del pugno di ferro introdotto dalla RIAA in questa battaglia senza fine. Infine la giovane età di Lahara è il miglior espediente per sollevare l'opinione pubblica contro le major e la loro politica garantista.

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