La storia dell'uranio impoverito
30/10/1943
In un rapporto del Pentagono, oggi declassificato, si chiede di cominciare le ricerche necessarie per l'uso militare di materiale radioattivo
12/03/1978
Il Pentagono annuncia la produzione di proiettili con uranio impoverito
05/02/1980
La NL Industries Inc., produttrice di proiettili e contrappesi con uranio impoverito, viene chiusa perche' ha violato i livelli di emissione di radiazioni ammessi negli U.S.A.
05/01/1981
I lavoratori della Tennessee Nuclear Specialties (un produttore di munizioni all'uranio impoverito) iniziano uno sciopero per motivi di sicurezza e salute sul lavoro. Lo sciopero durera' un anno e la vertenza proseguira' in tribunale.
20/12/1984
La FAA (Federal Aviation Administration) diffonde ai propri tecnici delle informazioni riguardanti i rischi dovuti alla presenza di uranio impoverito come contrappeso in molti aerei ad uso civile
14/03/1988
L'esercito statunitense annuncia la produzione di carri armati M1A1 con rivestimento in uranio impoverito
20/12/1989
Durante l'invasione di Panama, gli U.S.A. sperimentano molte armi e tecnologie nuove, si sospetta anche l'uranio impoverito
Luglio 1990
Un rapporto della Science Applications International Corporation descrive i rischi radiologici ai quali sono esposti i soldati sul campo di battaglia se respirano polvere di uranio impoverito
Tra Gennaio e Febbraio 1991
Durante la guerra del Golfo 286 tonnellate di uranio impoverito vengono rilasciate in Kuwait, Iraq, Arabia Saudita
07/03/1991 Il Maggiore Woodard prepara delle raccomandazioni sul rischio di contaminazione con uranio impoverito da comunicare ai militari impegnati nella guerra del Golfo. Non verranno mai diffuse.
Luglio 1991
Tre tonnellate di uranio impoverito vengono rilasciate nell'ambiente a causa dell'incendio del deposito di munizioni della base di Doha, in Kuwait
10/11/1991
Il giornale inglese Indipendent rivela un rapporto segreto dell'Atomic Energy Authority che prevede 500.000 morti come conseguenza della contaminazione con uranio impoverito durante la guerra del Golfo
04/10/1992
Un Boeing 747 cade sul quartiere Bijlmer di Amsterdam; trasportava 282 kg di uranio impoverito come contrappeso, di cui solo 130 kg furono stati recuperati, i restanti 152 bruciarono e si dispersero nell'aria
Gennaio 1993
Il Congresso chiede all'esercito statunitense di studiare le conseguenze dell'uso dell'uranio impoverito sulla salute e sull'ambiente
Marzo 1993
Nasce negli U.S.A. la rete dei cittadini contro l'uranio impoverito (DU Citizens' Network)
Marzo 1993
Entrano in servizio i missili Tomahawk Block III, la cui testata WDU-36 include circa 3 Kg di uranio impoverito
05/08/1994
Due A-10 attaccano e distruggono un carro armato in Bosnia con proiettili all'uranio impoverito
22/09/1994
Un altro A-10 distrugge un carro armato in Bosnia, sempre con proiettili all'uranio impoverito
Febbraio 1995
Damacio Lopez pubblica "Friendly Fire", un rapporto sulle munizioni all'uranio impoverito e i conseguenti rischi per la salute umana
Giugno 1995
Il documento richiesto dal Congresso all'esercito statunitense viene completato ma non pubblicato.
Tra il 29/08/1995 e il 14/09/1995
La Nato bombarda la Bosnia con 10.080 proiettili all'uranio impoverito e 13 missili Tomahawk (operazione "Deliberate Forge")
16/01/1996
Viene rivelato dalla DU Citizens' Network il rapporto dell'esercito statunitense fino allora tenuto nascosto, "Health and Environment Consequences of Depleted Uranium Use in the U.S. Army". Nel rapporto si legge: "Se l'uranio impoverito entra nel corpo umano, puo' creare generare gravi conseguenze per la salute, con rischio sia chimico che radiologico."
29/08/1996
La Sotto-Commissione dell'ONU per la Prevenzione della Discriminazione e per la Tutela delle Minoranze approva una risoluzione per la messa al bando della produzione e dell'uso di armi all'uranio impoverito
Dicembre 1996
Il Comitato Consultivo Presidenziale sulla Sindrome del Golfo pubblica un rapporto nel quale dichiara lo stress come causa principale della malattia ed esclude ogni forma di contaminazione, compreso l'uranio impoverito
Febbraio 1997
Un giornale giapponese rivela che gli Stati Uniti hanno sparato proiettili all'uranio impoverito nel 1995 e nel 1996 su un'isola inabitata al largo di Okinawa. Gli U.S.A. chiedono scusa ed effettuano una bonifica.
28/03/1997
Viene pubblicato "Depleted uranium: the stone unturned", un rapporto sull'esposizione alla contaminazione nucleare da parte dei veterani della guerra del Golfo. Scritto da Dan Fahey per la DU Citizens' Network.
Maggio 1997
L'Internation Action Center pubblica "Depleted Uranium: the Metal of Dishonor"
Giugno 1997
Dr. Doug Rokke, ex-direttore del US Army's Depleted Uranium Project, accusa il Pentagono di nascondere le malattie dei veterani della guerra del Golfo causate dall'uranio impoverito
Ottobre 1997
Esce "Deadly bullet of Desert Storm", un documentario sull'uso dell'uranio impoverito nella guerra del Golfo
06/07/1998
Uno studio di alcuni ricercatori mostra la significativa formazione di cellule tumorali come conseguenza dell'esposizione a uranio impoverito
03/12/1998
Si svolge a Baghdad la conferenza sulle conseguenze per l'ambiente e per la salute dovute all'uso di uranio impoverito da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito
Dicembre 1998
Padre Benjamin incontra Mattarella (allora vice presidente del Consiglio) e gli espone i problemi causati dall'uranio impoverito in Iraq;
Dal 16 al 19 Dicembre 1998
Gli U.S.A. bombardano l'Iraq con 400 missili Tomahawk
24 Marzo - 10 Giugno 1999
La Nato bombarda il Kosovo e la Jugoslavia con proiettili all'uranio impoverito e missili Tomahawk
30/03/99
La Nato annuncia l'entrata in azione degli A10 nella guerra contro la Jugoslavia. Sono gli aerei che sparano i proiettili all'uranio impoverito.
Aprile 1999
La Marina Militare statunitense spara per errore diverse centinaia di proiettili con uranio impoverito a Vieques (Porto Rico), nella zona popolata al di fuori del poligono di tiro
21/04/1999
Il generale Marani, portavoce della Nato, conferma l'uso di armi all'uranio impoverito in Jugoslavia.
Maggio 1999
PeaceLink pubblica il "Dossier sull'utilizzo dell'uranio impoverito"
17/05/1999
Il Generale Marani (portavoce militare della Nato) dichiara che i proiettili all'uranio impoverito "non comportano alcun rischio" e che il loro livello di radioattività "non è superiore a quello di un orologio".
Giugno 1999
Padre Benjamin consegna a tutti i parlamentari italiani un rapporto sugli effetti dell'uranio impoverito in Iraq e in Kosovo
Giugno 1999
Il contingente italiano della Kfor prende posizione nel Kosovo occidentale
Luglio 1999
Il Landau Center di Como invia alla Commissione Esteri uno studio scientifico che ipotizza l'insorgere di 1.620 tumori per ogni proiettile all'uranio impoverito sparato
09/09/1999
Muore di leucemia all'ospedale di Cagliari il caporal maggiore Salvatore Vacca, che aveva svolto servizio in Bosnia nel 1998
02/10/1999
Viene pubblicato il Rapporto UNEP sui potenziali effetti sulla salute umana derivanti dall'uso di uranio impoverito.
14/10/1999
Kofi Annan chiede alla Nato di fornire informazioni sull'uso di uranio impoverito in Kosovo
22/11/1999
Dopo cinque mesi dall'inizio della missione, il Ministero della Difesa rilascia una nota informativa su come i soldati devono comportarsi per evitare contaminazione
07/02/2000
La Nato conferma di aver sparato circa 31.000 proiettili (8.400 kg) sul Kosovo e fornisce delle indicazioni approssimative sui luoghi colpiti
06/05/2000
Lo Stato Maggiore dell'esercito dirama ai comandi un documento in cui si legge che il contingente italiano in Kossovo "può essere definito soggetto a rischio di contaminazione da uranio impoverito".
06/11/2000
Muore per una leucemia fulminante Salvatore Carbonaro, aveva fatto parte dei contingenti nei Balcani nel '97 e nel '98
17/12/2000
Il Comando militare della Sardegna assicura che nelle basi sarde non si usa uranio impoverito
21/12/2000
Solo ora, dopo 5 anni, la Nato conferma al Ministero della Difesa italiano di aver sparato 10.800 proiettili sulla Bosnia nel 1994-95, equivalenti a 2927 kg di uranio impoverito
29/12/2000
Secondo un'anticipazione del nuovo rapporto UNEP, su 11 siti analizzati in Kosovo 8 risultano contaminati.
Sociale.network