La visita in Italia di Khder Kareem
Khder Kareem, sindaco di Halabja e Vice-Presidente dell'organizzazione mondiale dei “Mayors for Peace”, di nuovo in Italia. Un tour d'incontri e conferenze stampa, oltre che un impegno "dietro le quinte" nella preparazione di un documento per le Nazioni Unite. E in ogni caso, anche qua tra noi, testimonianza attiva di ciò che la “città martire” del Kurdistan iracheno ha da offrire al mondo.
“E' importante che tutte le Nazioni, le agenzie delle Nazioni Unite, le Associazioni non governative, lavorino con forza assieme alla Convenzione contro le armi biologiche (BWC) per porre sotto controllo la produzione, trasferimento, destinazione finale di sostanze che sappiamo possono venire usate nella produzione di armi biochimiche. Le tecniche di guerra nel nuovo secolo saranno sempre più improntate all'uso delle armi chimiche e batteriologiche, perché piccole, facilmente trasportabili, poco costose e con potere distruttivo altissimo.”
Di recente Mr. Khder è entrato, con l'incarico di Vicepresidente, nel Board direttivo dell'associazione dei “Mayors for Peace”, che – fondata nel 1982 dai Sindaci delle due città giapponesi – lavora nel mondo per un sempre più stretto legame tra i Primi Cittadini per il rigetto totale dell'arma atomica. Le Nazioni Unite hanno di recente riconosciuto ufficialmente a Halabja lo status di “città martire” e il 16 marzo di ogni anno, anniversario della strage, verrà ricordato nell'Assemblea.
Kareem Khder è il primo sindaco iracheno che appena caduto il regime di Saddam Hussein è uscito dalla sua piccola città ed ha contattato IPB-Italia per fare conoscere al mondo la tragedia occorsa ai suoi concittadini e per tanto tempo tenuta sotto silenzio dal regime di Saddam.
Il 16 marzo 1988 (da quest'anno questa data viene commemorata ufficialmente alle Nazioni Unite di New York) la piccola città di Halabja venne bombardata con le armi chimiche (vietate da tutte le convenzioni internazionali). Al mattino il sindaco trovo' le strade cosparse di 5000 corpi donne, vecchi, bambini, ragazzi, uomini, e altrettante persone avevano i corpi martoriati bruciati da quelle terribili sostanze.
Altre città furono colpite nel medesimo modo ma quello di Halabja fu il più terribile e l'unico documentato grazie al coraggio di molti giornalisti che il giorno dopo quel terribile evento si precipitarono nella città a fotografare quanto era accaduto.
Oggi, quella loro testimonianza fotografica è fondamentale per i giudici del tribunale di Baghdad che sono incaricati proprio in questi anni di giudicare gli esecutori di quei terribili attacchi.
Kareem Khder è membro onorario di IPB-Italia dove collabora attivamente con il comitato scientifico e Fulgida Barattoni ai lavori della commissione delle Nazioni Unite per le armi chimiche e Batteriologiche BWC che si riunisce periodicamente a Ginevra e dove IPB-Italia è membro esperto.
Kareem Khder è reduce dal Giappone dove a Hiroshima durante le celebrazioni di commemorazione del bombardamento nucleare ha ricevuto la nomina a Vice-Presidente della Mayors for Peace. Kareem Khder rappresenta all'interno delle Nazioni Unite tutte le vittime delle armi chimiche e biologiche e il grande lavoro che sta facendo insieme alla BWC e IPB-Italia è quello di operare per riunificare le regolamentazioni, oggi separate, delle armi nucleari, chimiche, biologiche e di trasformare la grande campagna mondiale per l'abolizione delle armi nucleari in CAMPAGNA CONTRO LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA (Nucleari, chimiche, batteriologiche).
Queste ultime sono facili da produrre, costano poco, hanno dimensioni estremamente ridotte quindi sono facilmente trasportabili e nascondibili: costituiranno sempre più nel futuro la grande vera minaccia con potenziale distruttivo di molto superiore alla minaccia nucleare.Abbiamo ancora un importante cammino davanti ma ogni mattoncino costruisce l'opera.
Fulgida Barattoni (former IPB-Italia President)
Vedi anche:
Mayors for Peace: a Nagasaki l'assemblea plenaria
Conferenza interetnica in Iraq
Marzabotto 1944, Halabja 1988
Articoli correlati
Maysoon libera!
Non c'è bisogno di mura per essere in carcere: sei imprigionata quando sei discriminata per la tua appartenenza etnica, quando sei perseguitata per le tue opinioni, quando non puoi esprimerti liberamente, quando non puoi praticare la tua fede e quando non puoi parlare nella tua lingua.24 ottobre 2024 - Gulala Salih- E' attualmente nel carcere di Reggio Calabria
Libertà per Majidi!
L'attivista kurda fuggita dall'Iran e tre volte vittima: del regime occupante il Kurdistan Rojahlt, del regime islamico dell'Iran, dei tribunali della giustizia italiana.27 luglio 2024 - UDIK - Unione Donne Italiane e Kurde - Un altro passo avanti nel dialogo che da molti anni unisce Regione Toscana e Kurdistan Iracheno
Con l’UDIK per avviare nuovi progetti di cooperazione
L’evento fiorentino ha avuto lo scopo di mettere in relazione l’UDIK, associazione fondata sulla sorellanza e la solidarietà attiva, con altre associazioni impegnate sul territorio toscano, dallo SPI GGIL all’ANPI, all’ARCI, così come con le istituzioni locali.6 febbraio 2024 - Andrea Misuri - Un incontro-dibattito in Regione a Firenze
Dalle donne kurde e italiane iniziative di solidarietà
5 febbraio 2024 - Gulala Salih
Sociale.network