Le scomode verità sull'utilità degli investimenti per la Difesa
Il segretario della difesa degli Stati Uniti Robert Gates ha più volte dichiarato che dal 9/11 il bilancio del Pentagono è quasi raddoppiato senza contare il costo sostenuto per le guerre in Iraq e Afghanistan. Le spese generali da sole rappresentano circa il 40 per cento del bilancio del Dipartimento della Difesa. Bisogna tagliare da qualche parte se si vuole spendere sui programmi di ammodernamento.
"Per cominciare, dovremmo eliminare alcune delle più di 650 basi militari USA all'estero e riallineare altre", ridurre l'impatto ambientale delle strutture militari con un risparmio energetico a lungo termine, sostenere il piano del Dipartimento della Difesa che prevede la sotituzione degli appaltatori con dipendenti pubblici a tempo pieno.
L'Italia comincia a sentire la nuova ventata che arriva dal DoD ma non certo per la chiusura delle basi. Non poteva non saperlo. L'Italia sa bene quale sia l'impatto ambientale delle basi militari USA, sa bene cosa vuol dire tenersi le bombe nucleari sul proprio territorio, sa bene quali siano i fondamenti della strategia delle basi come presenza sul territorio, pressione politica, penetrazione economica e schieramento avanzato per le proiezioni di forza.
Lo sa ma si meraviglia quando si licenziano i lavoratori civili italiani impiegati nelle basi
http://www.stripes.com/news/europe/mediterranean/italian-workers-protest-job-cuts-on-bases-1.110279
(vedere anche articolo del Manifesto BASE USA DI AVIANO Italiani in sciopero: "Americani assunti al posto nostro"), lo sa e non si interroga sul significato del ricevimento da parte della base di Aviano del marchio di qualità Energy Star, marchio ottenuto grazie ai valori di risparmio energetico da parte dell'ospedale della base
USAF che ha fatto risparmiare agli USA 150.000 dollari, e che aumenterà con l'avvio di una costruzione di un impianto geotermico che consente di ricavare energie rinnovabili sfruttando la temperatura terrestre. http://www.aviano.af.mil/news/story.asp?id=123182692
L'Italia lo sa ma continua a tenersi le basi miliari per favorire una economia di guerra, dalla produzione di inutili nuovi caccia (JSF) all'appalto a imprese costruzione (la cui moralità è pari alla corruzione come nel caso della Maltauro di Vicenza) per l'ampliamento delle basi e degli stabilimenti di manutenzione, e dulcis in fundo
taglia gli incentivi per il diffondersi dell'energia rinnovabile.
Il 7 luglio 2010 presso Palazzo Montecitorio la Camera dei Deputati ha continuato la discussione sulle mozioni presentate da alcuni ministri a proposito delle risorse da destinare al settore della Difesa, contemporaneamente a Palazzo del Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Belusconi e il capo di Stato Maggiore della Difesa generale Vincenzo Camporini, ha presieduto una riunione del Consiglio supremo di difesa.
Le mozioni, che si possono leggere nel sito della Camera http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/odg/cam/allegati/20100707.htm , esprimono la necessità di razionalizzare la spesa pubblica destinata al settore della difesa in relazione alla crisi economica e finanziaria internazionale compresa quella italiana.
Considerando che il governo ha deciso il rifinanziamento delle missioni internazionali (l'anno scorso si è speso circa 600 milioni) che costerà circa 750 milioni di euro http://gazzette.comune.jesi.an.it/2010/156/1.htm , non si capisce ancora come Camera e Senato intenderanno adeguarsi a quanto il Consiglio supremo di difesa ha deliberato.
Il CSD ha considerato la possibilità di eliminare duplicazioni di spesa nel quadro delle prospettive del settore sicurezza e difesa dell'Unione Europea. http://www.corrispondenti.net/external_link.html?http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=10460
Non si può non rilevare che mentre la nuova manovra finanziaria 2010 non fa nulla per incentivare uno sviluppo sostenibile (rivoluzione energetica), nulla per i redditi più bassi e nulla per i precari (figura dominante del mercato del lavoro), il governo italiano si mostra ancora una volta incapace di prendere decisioni importanti.
Diversamente in altri paesi europei la posizione è netta e precisa:
In Olanda il 20 maggio 2010 il parlamento ha votato la cancellazione dell'ordine per il primo F-35 Joint Strike Fighter e la cessazione della partecipazione olandese nel programma Initial Operational Test. Il leader laburista Job Cohen ha dichiarato che i fondi necessari per acquisire questi costosi caccia possono essere meglio utilizzati per altre questioni : http://ericpalmer.wordpress.com/2010/06/07/dutch-labour-leader-cohen-wait-with-f-35-jsf/
In Germania gli esperti del ministero della Difesa hanno redatto una lista che indica come risparmiare 9,5 miliardi di euro a lungo termine, rinunciando ad armi e a materiale bellico: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE66604P20100707
Ravvisando l’incapacità del pensiero politico italiano di elaborare una cultura e una politica indipendente, viceversa D'Alema è stato lodato per questo da il Sole 24ore "il D'Alema odierno è lungimirante e capace di dire scomode verità sull'utilità degli investimenti per la Difesa http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-07-06/dalema-rompe-conformismo-080747.shtml?uuid=AYxRyR5B, si fa notare che lo stesso Generale James Mattis comandante del Joint Forces Command, ha dichiarato che la dipendenza dalla tecnologia è pericolosa manifestando così un contrasto con i guru della integrazione net-centrica, e che è ora di finirla con la leggenda per cui la ricerca militare sia finanziata dal complesso militare-industriale e abbia ricadute sul civile. Non corrisponde al vero: non c'è programma militare che non sia finanziato dallo Stato cioè con soldi pubblici, e la ricerca pubblica nel settore civile ha solo bisogno di essere finanziata.
Cosa accade con il JSF statunitense? Lo Stato italiano ha già finanziato con 1 miliardo le fasi di sviluppo a cui ha aderito, e l'US Government Accountability Office (GAO) è più che preoccupato per l'alto costo raggiunto da questo programma.
Ma entriamo nel merito della ricerca. Nel documento "Le sfide internazionali che hanno segnato la storia della robotica veicolare" si legge che "i ricercatori iniziarono a considerare lo sviluppo di veicoli terrestri senza conducente (o UGV, Unmanned Ground Vehicles) negli anni ’60, nonostante la tecnologia a quei tempi non fosse ancora matura; fu solo a metà degli anni ’80 che il settore militare sviluppò un UGV prototipo pensato per aiutare ad automatizzare la loro flotta terrestre. Alla fine degli anni ’80 iniziò l’interesse della ricerca nel settore civile, dopo che i governi di tutto il mondo ebbero lanciato i loro primi progetti. Alla fine degli anni ’90, dopo lo sviluppo ed i test su strada dei primi veicoli autonomi, si inserì anche l’industria automobilistica. In tutto il mondo i ministeri dei trasporti erano coinvolti
in obiettivi sociali, economici ed ambientali destinati a migliorare l’efficienza dei consumi di carburante e rete di comunicazione viaria oltre alla qualità della vita. Meno di 10 anni fa il successo degli ADAS nell’industria automobilistica indusse i militari a riconsiderare gli obiettivi di automazione della loro flotta terrestre".
http://erc.europa.eu/pdf/PressRelease_Vislab_AlbertoBroggiAAAS_%20IT-EN.pdf
Si fa notare che lo Stato italiano non solo continua a tagliare la Sanità pubblica (non la corruzione evidente in tutti i settori pubblici e privati) ma disincentiva qualsiasi progetto di industrializzazione derivante dalla ricerca civile. Fra le tante attività di ricerca che nulla hanno a che fare con il militare ma che tanto danno all'Italia, c'è un esempio che può valere per tutti.
Clarbruno Vedruccio Candidato al Nobel per la Medicina 2011 per aver inventato il Trimprob per la diagnosi dei tumori "solidi".
http://clarbrunonobel.blogspot.com/
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