B61: Residui di Guerra Fredda
Assuefati dalla nostra quotidianità, riesce difficile scorgere con occhi aperti eventi e situazioni che pur dovrebbero scuoterci e impegnarci nella loro attualità. Quanti tra noi sono a conoscenza che nonostante i decenni trascorsi dalla fine della “Guerra Fredda” - il periodo critico del confronto tra le due “superpotenze” USA e URSS - l’Europa subisce ancora la presenza scomoda di numerose bombe atomiche “tattiche”, obsolete e sostanzialmente inutili però custodite ancora oggi nelle basi di numerosi Stati? Per una conoscenza dettagliata della situazione, l’organizzazione IKV Pax Christi ha realizzato un rapporto preciso e approfondito, che l’Istituto di Ricerche internazionali “Archivio Disarmo” ha adesso tradotto in italiano e che è stato presentato lo scorso 7 dicembre presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Relatori dell’incontro, l’on. Federica Mogherini della Commissione Difesa e il prof. Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell’Archivio Disarmo, entrambi attenti e competenti collaboratori nella stesura dell’edizione italiana di questo documento.
Le armi nucleari tattiche erano viste come deterrente per frenare l’ipotesi di un attacco di terra da parte dei Paesi del blocco opposto ma al giorno d’oggi ciò rimane estremamente improbabile. In più questi ordigni - a differenza ad esempio dei cosiddetti “Euromissili” gia da tempo rimossi dal suolo europeo - devono comunque essere trasportati e sganciati da aerei da combattimento che in ogni caso, in assenza di operazioni di rifornimento in volo, non potrebbero comunque superare di molto i confini attuali della NATO.
Il rapporto sorge dall’impegno di IKV Pax Christi, un’organizzazione per la pace composta dal Consiglio Inter-ecclesiale olandese per la pace (IKV) e da Pax Christi Paesi Bassi ed è parte della Campagna NoNukes, nata con lo scopo di informare, mobilitare e dar voce all’esigenza di un disarmo nucleare.
Il testo del rapporto è scaricabile in formato PDF presso la pagina “Nuclear News” (http://www.archiviodisarmo.it/template.php?pag=51714) del sito dell’Archivio Disarmo. I suoi contenuti possono essere citati o riprodotti purché venga menzionata la fonte (IKV e Archivio Disarmo).
Riportiamo quanto nella presentazione del Rapporto, l'on. Mogherini sottolinea, osservazione riportata anche a conclusione del suo intervento in Sala Stampa.
"Per questo è importante questo rapporto, che IKV Pax Christi ha prodotto con grande intelligenza, realismo e lungimiranza, e che Archivio Disarmo ha voluto tradurre nell'edizione italiana. Perché il tema del disarmo nucleare è prioritario per la nostra comune sicurezza; perché ci riguarda, da europei, da italiani; e perché - last but not least - le scelte necessarie perché i paesi europei giochino un ruolo utile in questo quadro devono e dovranno sempre più essere fondate su di un dibattito aperto, trasparente, non ideologico, pubblico ed informato.
Il primo passo per dare forza ai processi di disarmo e di non-proliferazione nucleare è proprio questo: spezzare il silenzio, aprire riflessioni pubbliche, fornire elementi di informazione e di approfondimento seri, che consentano ad un'opinione pubblica matura di determinare un proprio forte orientamento non più dentro i recinti ormai del tutto inutilizzabili del secolo scorso - delle vecchie paure e delle vecchie risposte - ma con piena consapevolezza delle reali minacce di oggi, e delle risposte realmente adeguate."
Articoli correlati
- La base aerea di Mihail Kogalniceanu agita il dibattito politico rumeno
In Romania è in costruzione la più grande base Nato europea
Situata nei pressi della città di Costanza, sul Mar Nero si trova in una posizione strategica, a pochi chilometri dalla Crimea, area di tensione tra l'Ucraina e la Russia. Il candidato Georgescu, forte della maggioranza dei voti, ha affermato che potrebbe essere utilizzata per attaccare la Russia24 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - L'ammiraglio è stato nominato presidente del Comitato militare della NATO
Il preoccupante messaggio dell’ammiraglio Cavo Dragone: "Non potremo avere una mentalità di pace"
Ha dichiarato: "Potrà farci paura, ma sicuramente non potremo avere una mentalità di pace. Non so come possiamo chiamarla per essere politicamente corretti, però non più una mentalità di pace". E ha chiesto un aumento delle spese militari.21 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Il Schweizerische Friedensbewegung (SFB), il movimento svizzero per la pace
Sì alla pace, No alla NATO: l’appello del movimento svizzero per la pace
Il SFB esorta alla resistenza contro l’avvicinamento della Svizzera alla NATO e lancia l’appello “No all’adesione alla NATO!”. L’alleanza militare, che ha già condotto diverse guerre di aggressione, rappresenta una grave minaccia per la pace nel mondo.8 gennaio 2025 - Pressenza Zürich - La nuova cortina di ferro
La lunga frontiera dall'Ucraina a Trieste
Breve analisi delle prospettive che si aprono in Europa dopo la prevedibile, anche non certo imminente, fine del conflitto armato in Ucraina. Una guerra persa da Kiev sul campo e dai suoi sponsor occidentali.23 dicembre 2024 - Valeria Poletti
Sociale.network