Autorizzazione senza Valutazione di Impatto Ambientale: bufera sulla Regione Puglia per la discarica di Spinazzola
La discarica in costruzione in località ‘’Grottelline’’ a Spinazzola, nella quale dovrebbero conferire i rifiuti dei nove comuni appartenenti al bacino Ba/4, bacino al quale appartiene anche il comune di Santeramo, è stata ieri posta sotto sequestro dal Carabinieri del Noe di Bari e della compagnia di Andria inquanto l’impianto sarebbe stato realizzato in un luogo diverso dal sito individuato dalla Regione, in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico e a vincoli della Soprintendenza, essendo un'area di rilevanza archeologica. Le indagini, durate circa un anno, si sono concluse oltre che con il sequestro dell’impianto anche con una denuncia nei confronti di tre persone.
Si tratterebbe di un funzionario della Regione Puglia, accusato di abuso d'ufficio per avere rilasciato una autorizzazione senza avere fatto compiere la necessaria valutazione di impatto ambientale, il legale responsabile della ditta che sta realizzando l'impianto e l'ingegnere progettista, questi ultimi denunciati per violazione delle norme ambientali.
L'impianto, che si estende su un'area di circa 10 ettari sarebbe stato realizzato in parte nel parco dell'Alta Murgia ed inoltre sarebbe stato ampliato senza le autorizzazioni necessarie.
La notizia lascia ancora più sgomento se si pensa che la costruzione di tale impianto era stata anche oggetto di un ricorso da parte del comune di Poggiorsini che si opponeva a tale costruzione, il Consiglio di Stato in ogni modo confermò la sentenza del Tar Lazio sostenendo che l'interesse pubblico della realizzazione dell'impianto era di gran lunga superiore al disagio espresso dalla singola comunità in questo caso rappresentata dal Comune di Poggiorsini.
Ma questa non è stata l’unica vicenda che ha interessato la costruzione dell’impianto che secondo le stime dovrebbe essere pronta per il prossimo ottobre, durante i lavori della costruzione degli impianti annessi alla discarica furono ritrovati rifiuti e grotte che indussero alla parziale sospensione dei lavori a seguito della quale Nichi Vendola, commissario all’emergenza rifiuti per la Regione Puglia, autorizzò il consorzio delle imprese costruttrici dell’impianto ad apportare una variante al progetto.
Non uno quindi ma due casi che nel frattempo hanno richiesto la necessità di controlli in merito, controlli ai quali solo uno, quello parallelo effettuato dai Carabinieri, ha evidenziato irregolarità rispetto alle autorizzazioni rilasciate per l'area in argomento.
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