Nucleare e Rigassificatori senza lungaggini
Una procedura unica sul modello dello "one step licensing" per realizzare gli impianti nucleari, i rigassificatori e ricercare nuovi giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma. Prende corpo in modo sempre più netto la strategia del governo per accelerare la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie all'Italia.
A tracciarle è l'emendamento messo a punto dal ministero guidato da Claudio Scajola al ddl Sviluppo all'esame della commissione Attività produttive della Camera. Per il nucleare, spiega la proposta di modifica, la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari costituisce "attività di preminente interesse statale" soggetta ad autorizzazione unica anche se mitigata dalla necessaria intesa preventiva con la regione interessata. E "l'autorizzazione deve comprendere la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere, l'eventuale dichiarazione di inamovibilità e l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio dei b!
eni in essa compresi".
E soprattutto, chiarisce ancora il testo, "l'autorizzazione unica sostituisce ogni provvedimento amministrativo, autorizzazione, concessione, licenza, nulla osta, atti di assenso e atti amministrativi comune denominati previsti dalle norme vigenti, costituendo titolo a costruire ed esercire le infrastrutture in conformità del progetto approvato". Ma c'è dell'altro. A facilitare la realizzazione dei nuovi impianti c'è anche la previsione della possibilità di dichiarare nella delega al governo i siti "aree di interesse strategico nazionale" soggette a speciali forme di vigilanza e protezione e la possibilità del governo di esercitare un "potere sostitutivo" in caso di mancato raggiungimento delle intese con gli enti locali.
Allo stesso modo sono state snellite le procedure per i rigassificatori e i permessi di ricerca per gli idrocarburi: nel primo caso il procedimento unico verrà rilasciato con decreto del ministero dello Sviluppo economico (di concerto con quello dell'Ambiente e d'intesa con la regione interessata) ma solo dopo una Valutazione di impatto ambientale (Via) e al massimo entro 300 giorni dalla presentazione dell'istanza.
Inoltre, chiarisce ancora il provvedimento, le decisioni prese dalla conferenza dei servizi che portano una variazione al piano urbanistico rappresentano proposte di variante su cui si deve pronunciare il consiglio comunale entro 90 giorni, passati i quali viene considerata approvata. E lo stesso vale in caso di modifiche ai piani regolatori portuali. Nel secondo caso al procedimento unico partecipano Stato e Regione interessata mentre ai comuni va data comunicazione del rilascio dei permessi. Per ottenere l'autorizzazione alla perforazione o alla costruzione di !
opere necessarie è necessaria una Via e il rilascio della concessione comporta per le infrastrutture considerata di pubblica utilità "variazione urbanistica".
Insomma all'approvazione del provvedimento all'esame della Camera è prevista un'accelerazione delle procedure per autorizzare gli impianti che nel caso delle centrali nucleari si accompagnerà anche a una sorta di corsia privilegiata rispetto a possibili ricorsi presso la magistratura: nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che potrebbero prolungare l'approvazione e la realizzazione delle opere, il criterio dovrà essere quello della celere prosecuzione delle procedure. Sempre riguardo alla delega in materia nucleare, l'emendamento del governo inserisce l'energia prodotta dall'atomo un diritto di precedenza al ritiro sul mercato.
Quanto all'Agenzia per la sicurezza nucleare, il provvedimento chiarisce che sarà istituita presso il ministero dell'Ambiente, ma sarà ad ordinamento autonomo e ne faranno parte un presidente e quattro componenti, due dei quali designati dal ministero dello Sviluppo economico. A supporto dell'organo di vertice il personale di servizio non potrà superare le 300 unità di cui sicuramente 95 dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e 40 dall'Enea e sue partecipate. Rafforzata dal provvedimento anche la dotazione di personale assegnata al Ministero dello Sviluppo: 20 persone saranno al servizio del ministro Scajola sulla questione nucleare.
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