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Il rogo continua da quasi 48 ore

Nube tossica su Caserta

La notte del 12 maggio, intorno all'una e trenta di notte, è scoppiato uno spaventoso incendio, probabilmente doloso, in un deposito abbandonato contenente migliaia di pneumatici, situato in prossimità degli stabilimenti EcoRec e Cubex.
14 maggio 2009
Comitato Allarme Rifiuti Tossici

Nube tossica su Caserta

La notte del 12 maggio, intorno all'una e trenta di notte, è scoppiato uno spaventoso incendio, probabilmente doloso, in un deposito abbandonato contenente migliaia di pneumatici, situato in prossimità degli stabilimenti EcoRec e Cubex.
Sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta, diretti sul posto dall'Ispettore Pugliese, e personale dell'Asl Caserta. Successivamente, vista la vastità e la gravità dell'incendio, sono sopraggiunti rinforzi dei Vigili del Fuoco dai Comandi di Napoli e Benevento
Si tratta di un disastro ecologico di enormi proporzioni che si poteva evitare in quanto già erano stati ampiamente sollecitati in tempi non sospetti le amministrazioni e gli enti competenti.

Da quanto è dato sapere, due persone sono scappate nei primi momenti successivi al vasto incendio, avvistate dagli agenti della sicurezza dell'Interporto Sud Europa di Marcianise, la struttura intermodale prospiciente all'area dove si è sviluppato il vasto incendio. Prima di scappare, hanno abbandonato una moto senza targa e una borsa, pare, ora al vaglio delle forze dell'ordine, facendo perdere le proprie tracce nella vicina campagna.

Nube tossica su Casetta: foto da San Marco Evangelista

Lo stesso sito, come riferisce il comitato Mamme e Famiglia di Marcianise, prese fuoco circa dieci anni fa: un analogo incendio fu circoscritto e domato soltanto dopo alcuni giorni dai pompieri, provocando anche gravi danni all’ambiente circostante. "Nel 2003 gli allevatori di bovini e ovini di Marcianise furono, infatti, costretti ad abbattere oltre 3.000 capi di bestiame, perchè il latte prodotto risultò contenere un tasso di diossina superiore a quanto stabilito dalle normative" a tutela della salute umana. "La presenza della diossina nel latte, secondo le autorità sanitarie, fu presumibilmente provocata dal foraggio prodotto nella zona, a causa soprattutto dei continui incendi di siti di stoccaggio abusivo di rifiuti industriali e dello stesso deposito di pneumatici" [1].

Nube tossica su Caserta

La Ecorec srl è autorizzata dalla Provincia di Caserta per il recupero industriali vari, mentre la Cubex srl si occupa di detergenti industriali.
Dal Commissario per le bonifiche, l'area era stata individuata per la bonifica, quantizzando in oltre 2 milioni di euro la spesa necessaria.

Nonostante la gravità del fatto, non sono state allertate/utilizzate tempestivamente le forze necessarie per fronteggiare la situazione che continua a essere gravissima: fino a ieri, sul posto c'era una sola autobotte dei vigili del fuoco e una sola pala meccanica i cui operatori hanno per ore riversato ininterrottamente terra sul fuoco. Durante la notte dell'incendio sono stati utilizzati schiumogeni, evidentemente non efficaci per il caso, considerato che a distanza di oltre 12 ore non si aveva ancora la percezione di una normalizzazione della situazione.

Come è stato riferito da alcuni responsabili della Protezione Civile di Marcianise, se si fossero utilizzati schiumogeni adatti, il fuoco poteva essere spento molto prima. Quindi, non ci sono gli uomini, non ci sono i mezzi, non ci sono le attrezzature e dunque i cittadini sono abbandonati a loro stessi.

Nube tossica su Caserta

Sul piano medico si precisa che, con l’incendio di pneumatici, oltre a sostanze pericolose quali Diossine, vengono liberati nell’ aria Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) tra cui il Benzopirene, cancerogeno per l'uomo, di cui sono noti gli effetti sull'apparato respiratorio. Gli IPA sono veicolati nell'albero respiratorio dalle particelle sospese e, con quelle di diametro intorno a 1 micron, raggiungono direttamente gli alveoli polmonari. Il contatto diretto e prolungato con gli alveoli facilita l'azione cancerogena, eventualmente potenziata dalla presenza di piombo che abbatte le difese organiche.

Considerando che gli IPA rimangono nell’aria per 3 settimane è corretto sostenere, specialmente per le zone maggiormente investite dalla nube, il potenziale pericolo per la popolazione residente, attuando quindi il corretto monitoraggio ambientale e sanitario previsto dalla Legge.

Note: [1] Colonna di fumo nero, allarme diossina, Il Mattino del 13 maggio 2009 - Franco Agrippa
http://campania.peacelink.net/rifiuti/articles/art_2804.html
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