Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Il comunicato di ferma protesta di PeaceLink per questa incredibile limitazione all'art. 19 della chichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo

Vietato a Taranto esporre lo striscione STOP ALL'INQUINAMENTO

Durante una partita di basket in eurovisione, un gruppo di tifosi a Taranto ha esposto un lungo stricione con la scritta: STOP ENVIRONMENTAL DISASTER IN TARANTO NOW. Subito rimosso. Appena ieri PeaceLink era stata invitata a parlare del "caso Taranto" in un convegno di Amnesty International a Roma.
6 novembre 2009

A Taranto, durante una partita di basket, un gruppo di tifosi ha esposto un lungo stricione bianco con una scritta blu emblematica:
STOP ENVIRONMENTAL DISASTER IN TARANTO NOW. Lo striscione con la scritta in inglese "Ferma il disastro ambientale a Taranto ora"


Ossia:
"Ferma ora il disastro ambientale a Taranto".
Lo striscione è apparso ieri sera per pochi momenti al PalaMazzola, prima che iniziasse la gara di Coppa Cras-Ekaterinburg. Subito dopo è stato rimosso. Non si sa da chi e perché.

Giovedì 5 novembre al PalaMazzola (ore 20,30) contro l'UMMC Ekaterinburg la squadra di basket del Taranto poteva farsi riprendere a livello internazionale dalle TV in quanto giocava in EUROLEGA. E infatti lo striscione era in inglese, e non a caso.

Perché rimuoverlo?
A chi dava fastidio la democratica espressione del pensiero garantita dall'articolo 21 della Costituzione Italiana e dall'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo?
Quest'ultimo articolo è chiaro:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".

Si badi bene: "senza riguardo a frontiere", c'è scritto. E quindi non poteva essere vietata la diffusione televisiva del messaggio
STOP ENVIRONMENTAL DISASTER IN TARANTO NOW.
La normativa che pone limiti agli striscioni (la riportiamo in coda al comunicato) è unicamente rivolta a vietare striscioni contenenti messaggi di odio razziale e di violenza. Questo striscione era invece un invito civile finalizzato a fermare il disastro ambientale a Taranto. Era un messaggio di vita e contro la violenza dell'inquinamento. Taranto è una città che ha sopportato per troppo tempo un carico di morte inaudito. Dire STOP è un diritto.

PeaceLink esprime la più ferma indignazione per ciò che è accaduto.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it

Note: --- NORMATIVA ---


DECRETO PISANU - Articolo 2-bis. (Divieto di striscioni e cartelli).

1. Sono vietati, negli impianti sportivi, l'introduzione o l'esposizione di striscioni e cartelli che, comunque, incitino alla violenza o che contengano ingiurie o minacce. Salvo che costituisca più grave reato, la violazione del suddetto divieto è punita con l'arresto da tre mesi ad un anno. Resta fermo quanto previsto all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205.

decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122 all'articolo 2, comma 1

Chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975 (*), n. 654, è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila.

Legge 13 ottobre 1975, n. 654 art. 3

SALVO CHE IL FATTO COSTITUISCA PIÙ GRAVE REATO,AI FINI DELL'ATTUAZIONE DELLA DISPOSIZIONE DELL'ARTICOLO 4 DELLA CONVENZIONE È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A QUATTRO ANNI:
a) CHI DIFFONDE IN QUALSIASI MODO IDEE FONDATE SULLA SUPERIORITÀ O SULL'ODIO RAZZIALE;
b) CHI INCITA IN QUALSIASI MODO ALLA DISCRIMINAZIONE,O INCITA A COMMETTERE O COMMETTE ATTI DI VIOLENZA O DI PROVOCAZIONE ALLA VIOLENZA,NEI CONFRONTI DI PERSONE PERCHÉ APPARTENENTI AD UN GRUPPO NAZIONALE,ETNICO O RAZZIALE.
È VIETATA OGNI ORGANIZZAZIONE O ASSOCIAZIONE AVENTE TRA I SUOI SCOPI DI INCITARE ALL'ODIO O ALLA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.CHI PARTECIPI AD ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI DI TAL GENERE,O PRESTI ASSISTENZA ALLA LORO ATTIVITÀ,È PUNITO PER IL SOLO FATTO DELLA PARTECIPAZIONE O DELL'ASSISTENZA,CON LA RECLUSIONE DA UNO A CINQUE ANNI. LE PENE SONO AUMENTATE PER I CAPI E I PROMOTORI DI TALI ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI.

Legge 25 giugno 1993, n. 205

Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa


(*) ART.3 legge 13 ottobre 1975

SALVO CHE IL FATTO COSTITUISCA PIÙ GRAVE REATO,AI FINI DELL'ATTUAZIONE DELLA DISPOSIZIONE DELL'ARTICOLO 4 DELLA CONVENZIONE È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A QUATTRO ANNI:

a) CHI DIFFONDE IN QUALSIASI MODO IDEE FONDATE SULLA SUPERIORITÀ O SULL'ODIO RAZZIALE;

b) CHI INCITA IN QUALSIASI MODO ALLA DISCRIMINAZIONE,O INCITA A COMMETTERE O COMMETTE ATTI DI VIOLENZA O DI PROVOCAZIONE ALLA VIOLENZA,NEI CONFRONTI DI PERSONE PERCHÉ APPARTENENTI AD UN GRUPPO NAZIONALE,ETNICO O RAZZIALE.

È VIETATA OGNI ORGANIZZAZIONE O ASSOCIAZIONE AVENTE TRA I SUOI SCOPI DI INCITARE ALL'ODIO O ALLA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.CHI PARTECIPI AD ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI DI TAL GENERE,O PRESTI ASSISTENZA ALLA LORO ATTIVITÀ,È PUNITO PER IL SOLO FATTO DELLA PARTECIPAZIONE O DELL'ASSISTENZA,CON LA RECLUSIONE DA UNO A CINQUE ANNI.
LE PENE SONO AUMENTATE PER I CAPI E I PROMOTORI DI TALI ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI.


Articoli correlati

  • Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto
    Disarmo
    "Denaro più utile a tutela ambiente"

    Comitato pace, no a nuovo quartier generale NATO a Taranto

    "I 18,1 milioni di euro destinati a questo nuovo quartier generale della Nato avrebbero potuto sostenere progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in infrastrutture civili, progetti di tutela ambientale e opportunità di lavoro".
    10 novembre 2024 - Adnkronos
  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • IT.A.CÀ e il turismo responsabile arrivano a Taranto e nella Terra delle Gravine
    Consumo Critico
    “Dove mai andiamo? Sempre a casa”

    IT.A.CÀ e il turismo responsabile arrivano a Taranto e nella Terra delle Gravine

    IT.A.CÀ è il primo e unico festival in Italia sul turismo responsabile ed è arrivato alla XVI^ edizione; invita ogni anno a scoprire luoghi e culture in maniera responsabile e inclusiva ed a riflettere, per lanciare un’idea di turismo più etico e rispettoso dell’ambiente e di chi ci vive.
    28 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)