1 gennaio 2014, cosa c'è nel vapore acqueo dell'Ilva di Taranto
Ma se è solo vapore acqueo sarà anche innocuo penseranno in tanti, quindi inutile allarmarsi per niente e forse non è neanche il caso di creare allarmismi fuorvianti, aggettivi che abbiamo sentito molto spesso a seguito di alcune denunce.
Infatti non è proprio così, perchè se è vero che con semplici fotografie non possiamo dimostrare uno sforamento di emissioni nocive è anche vero che osservando le fotografie e consultando le documentazioni ufficiali prodotte da ISPRA in relazione all'AIA possiamo capire che proprio con alcune emissioni di vapore acqueo l'Ilva di Taranto infrange le prescrizioni AIA.
Ad ottobre 2012 Ilva riceve l'ultima diffida per inosservanza delle prescrizioni a seguito della nota che ISPRA aveva comunicato al Ministero dell'Ambiente e in relazione alle attività di controllo per il terzo trimestre del decreto di riesame dell'AIA. Nelle violazioni notificate si parla nello specifico di queste emissioni di vapore, a scanso di equivoci riportiamo quanto scritto da ISPRA.
"Superamento del valore di 25 g/t coke nell'emissione di particolato con il flusso di vapore acqueo in uscita dalle torri di spegnimento nr 4, 5, 6, 7 asservite alle batterie 7-8 e alle batterie 11-12 attualmente in funzione, contrariamente a quanto previsto dalla prescrizione 49, paragrafo 3.5.9 "spegnimento coke"
omesse comunicazioni con dettagliate informative all'Autorità Competente ed agli enti di controllo previste dal paragrafo 13 del Parere Istruttorio Conclusivo, come integrata all prescrizione 89 e dal paragrafo 9.3 del Piano di Monitoraggio e Controllo relativamente alle non conformità ai limiti emissivi di cui al precedente punto per la inosservanza della prescrizione 49"
Le fotografie pubblicate in questo articolo sono solo alcune di quelle segnalateci. Tutte le altre sono state raccolte e saranno inviate alla Commissione Ambriente UE, pertanto vi invitiamo a continuare ad inviarcele o segnalarcele sui social network.
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