Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Attenzione, stanno riscrivendo il codice penale alla vigilia del processo ILVA

Firmate la Petizione di PeaceLink sui reati ambientali

On line la petizione riguardante il Disegno di Legge 1345. Il testo approdato al Senato desta numerose critiche e perplessità tra gli esperti di diritto
15 giugno 2014
Redazione Peacelink

ilva di notte dal quartiere tamburi

CLICCA QUI per firmare 

la Petizione di PeaceLink riguardante il Disegno di Legge 1345 sui reati ambientali

Perché stanno riscrivendo il codice penale alla vigilia del processo ILVA e di possibili altri processi simili?

Con questo appello chiediamo che venga fermato il Disegno di Legge!

Il Disegno di Legge 1345 sui reati ambientali, approvato alla Camera ed in prossima discussione al Senato, è un testo che desta numerose perplessità tra gli esperti di diritto e che può diventare una sanatoria per chi sarà accusato di aver commesso gravi crimini ambientali.

Diversi sono i punti che destano preoccupazione. 

1) Il disegno di legge vuole sancire il danno ambientale come “alterazione irreversibile dell’ecosistema”, ma senza definire i concetti di “compromissione” e di “deterioramento” dell’ambiente stesso, lasciando ampi margini di interpretazione a chi dovrà giudicare reati anche gravi, come quelli ipotizzati a Taranto ed in altre realtà.

L’astrazione della definizione ed il lavoro di ricognizione scientifica che il testo chiama in causa fanno pensare che il reato sarebbe ipotizzabile solo dopo anni di studio e di ricerca visto che, per dichiarare "irreversibile" un danno ambientale, si deve aver già provato a ripristinare la situazione antecedente all’inquinamento, attraverso una serie di tentativi di bonifica e di decontaminazione.

2) Il disegno di legge vuole vincolare il reato di disastro ambientale alle violazioni di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative poco severe ed insufficienti a garantire la tutela della salute.

 La conseguenza sarebbe quella di subordinare la punibilità di fatti gravi, ed anche di grande portata, alla violazione di norme ambientali di tipo tecnico-amministrativo poco incisive nella lotta contro i crimini ambientali.

Vincolare una condotta lesiva della pubblica incolumità o dell’ambiente alla violazione di una disposizione amministrativa potrebbe voler depotenziare la portata della legge.

 3) Il nuovo reato di disastro ambientale si qualifica anche in ragione del numero di persone offese od esposte a pericolo. Per poter quindi accertare il nuovo reato di disastro ambientale si dovrebbero poter produrre dati certi sui numeri di decessi, malattie o offese causate dagli eventi inquinanti in oggetto. La difficoltà di ottenere dei dati aggiornati e scientificamente inattaccabili su questi punti si profila come un problema di non facile risoluzione.

4) Il ravvedimento operoso dell’inquinatore, come posto dalla nuova norma, implica una significativa riduzione della pena attraverso la collaborazione processuale. Chi è reo di delitti ambientali potrebbe avere importanti riduzioni di pena (fino ai due terzi della stessa) per i reati commessi, qualora si dichiari d’accordo ad operare una bonifica dei luoghi. Un semi-condono, quindi, alla sanzione penale.

5) Non condivisibile è la scelta (ART. 118-ter) di dare notizia delle indagini al procuratore nazionale antimafia: il rischio é infatti di sottrarre le competenze riguardanti il processo al giudice naturale.

Una delle conseguenze del Disegno di Legge 1345 potrebbe essere quella di una revisione delle richieste di rinvio a giudizio chieste per il “processo Ilva”, aprendo cosi’ il campo ad una battaglia legale che sfrutterebbe le numerose ambiguità del nuovo testo.

 

PeaceLink si sta impegnando nella redazione di emendamenti al disegno di legge. Ma il nostro obiettivo resta fermare l’iter dell’esame del Disegno di Legge al Senato.

Firma anche tu la petizione di PeaceLink !

 

 

(Per approfondimenti su questo argomento, consultare il nostro dossier su :www.peacelink.it )

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)