Xylella: Peacelink scrive al Commissario Europeo alla Salute Andriukaitis
Peacelink ha inviato una lettera al Commissario Europeo alla Salute Andriukaitis, nella quale si avverte che le misure di quarantena, previste dalla Commissione per tentare di eradicare il batterio Xylella fastidiosa dagli uliveti pugliesi affetti da sindrome del disseccamento rapido, potrebbero non corrispondere al reale agente patologico a cui si riferiscono.
Peacelink riporta ciò che l’EFSA (Autorità Europea di Sicurezza Alimentare) e alcuni scienziati, tra cui il Professor Perrino (CNR Bari), hanno sottolineato: ovvero che il ceppo di Xylella fastidiosa presente in Puglia (Xylella fastidiosa subspecie Pauca ceppo CoDiRo) non è quello cui fa riferimento la direttiva europea pertinente, che si basa sulle norme EPPO. Le norme EPPO (European Mediterranean Plant Protection Organization) sono basate su test realizzati solo su vigne e agrumi e pertanto la patogenicità di questo specifico batterio sull’ulivo non è per nulla scontata, come conferma uno studio scientifico realizzato in California nel 2014.
Pertanto, se la Commissione Europea decidesse di adottare misure che confermano la quarantena, esse si baserebbero su un ceppo di Xylella che NON è quello riscontrato in Puglia.
Antonia Battaglia, a nome di Peacelink, ha pertanto chiesto che la Commissione prenda in urgente considerazione questa informazione e che tutte le evidenze e i dati scientifici disponibili, siano ri-esaminati prima di qualsiasi decisione che applichi le drastiche misure di quarantena previste dalla decisione di esecuzione della stessa Commissione.
Una risposta tempestiva della Commissione è particolarmente rilevante alla vigilia della riunione del Comitato Permanente UE sulle fitopatologie, che esaminerà le misure riguardanti la Xylella fastidiosa in Puglia il 27 e 28 aprile a Bruxelles.
Antonia Battaglia, Peacelink
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