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"Ambientalismo estremo aiuta i Riva"

Giampiero Marcarelli, dirigente del PD di Taranto, ha dichiarato che "l'ambientalismo estremo aiuta i Riva", facendo esplicito riferimento a me.
21 dicembre 2015
Alessandro Marescotti

Giampiero Mancarelli

Giampiero Marcarelli, dirigente del PD di Taranto, ha dichiarato che "l'ambientalismo estremo aiuta i Riva", facendo esplicito riferimento a me.

Infatti secondo Mancarelli "tutto rischia di naufragare per le affermazioni su un non miglioramento della qualità dell'aria a Taranto". E prosegue: "Si sostiene che nonostante la riduzione della produzione di ILVA, dei cumuli minerari e lo stop prolungato delle cokerie l'aria non migliora ed equivale a sostenere che non c'è nesso di causalità tra le malattie e lo stabilimento. Chi afferma questo rischia di diventare l'arma più potente in mano agli avvocati dei Riva che sosterranno appunto la non connessione tra i livelli di inquinamento e la produzione della fabbrica. Per questo dico a Marescotti di riflettere. Il benzo(a)pirene si è ridotto drasticamente ed è quello il marcatore che individua la pericolosità dell'aria a Taranto. Fermati Alessandro, prima che sia tropopo tardi e prima che i Riva ti citino a loro vantaggio".

Vorrei rispondere a Gianpiero Mancarelli facendo un esempio: se un fumatore passa da due pacchetti di sigarette ad un pacchetto di sigarette al giorno, non per questo è fuori pericolo.
Se va dal medico non può ottenere il consenso di fumare, come se quel "miglioramento" fosse sinonimo di azzeramento del rischio.
La situazione di Taranto registra un miglioramento che tuttavia non garantisce i nostri polmoni.
Per fortuna si è dimezzata la produzione, ma non per questo con una dose dimezzata di fumi possiamo dirci fuori pericolo. Un buon dottore non dirà mai al fumatore che può continuare a fumare dimezzando le sigarette.

La riduzione di alcuni inquinanti è sicuramente un "miglioramento", ma non per questo possiamo dire che a Taranto è venuto meno l'eccesso di mortalità che è stato accertato fino a ora da tutti gli studi epidemiologici. Quando i periti della magistratura hanno calcolato un eccesso di mortalità di 386 decessi correlabili all'inquinamento industriale probabilmente la situazione era "migliorata" rispetto al decennio precedente, ma non per questo la magistratura ha dichiarato accettabile quell'eccesso di mortalità.

Vorrei dire a Mancarelli che l'unico "miglioramento" accettabile a Taranto non è quello del "meno peggio" ma è quello che riporterà Taranto a livelli di ricoveri e decessi allineati con la media regionale. Ed è per questo che da tempo chiediamo un registro della mortalità aggiornato in tempo reale e georeferenziato con cui controllare se si muore di più o di meno rispetto alla media regionale. Quel registro si può realizzare a costo zero. PeaceLink ha già fatto un incontro con i vertici della ASL di Taranto, è tecnicamente fattibile e manca solo il consenso della politica.

Quanto alla situazione attuale, che ha preoccupato per l'innanzamento dei livelli di inquinamento in alcune giornate, vorrei dire a Mancarelli che i legali dei Riva non potranno usare le dichiarazioni di PeaceLink
a loro vantaggio.

 

Abbiamo infatti bene chiarito che i picchi di inquinamento sono relativi a situazioni meteo avverse che favoriscono l'incremento delle concentrazioni del PM10, ad esempio. Questo è un fatto che accade in questi giorni in tutt'Italia e che sta accadendo anche a Taranto, con l'aggravante che il centro urbano è sottoposto a costante vento da NordOvest, ossia dall'area dell'ILVA. Che i livelli di inquinamento aumentino quando il vento viene dall'ILVA non è certo un argomento che i legali dei Riva potranno usare a loro vantaggio.

Come tutti gli esperti di inquinamento sanno, le concentrazioni di sostanze tossiche che respiriamo non derivano solo dalle emissioni, ma anche dalle condizioni meteo che fanno da tramite fra le emissioni e il nostro naso. A Taranto in particolare ci sono i venti dall'area industriale che influenzano le concentrazioni di sostanze tossiche. Ma vi è anche il PBL (Planetary Boundary Layer), ossia lo strato limite planetario che innalza o abbassa lo strato di aria all'interno del quale i fumi si diluiscono o meno. I cittadini che vedono la striscia orizzontale scura al mattino non sono vittime di allucinazioni ed è bene che il PD ogni tanto guardi il cielo fotografato dalle ecosentinelle e non faccia come i cardinali che per non dispiacere alla dottrina non volevano vedere il cielo con il telescopio di Galileo. Il fatto che ILVA, nonostante la produzione dimezzata, continui a costituire un problema dimostra che non è stata resa ecocompatibile, ammesso e non concesso che ciò sia possibile. ILVA oggi non è ecocompatibile in quanto la copertura dei parchi minerali - nonostante le ripeture assicurazioni di Mancarelli del gennaio 2014 - non è mai avvenuta, benché per legge dovesse essere completata entro il 27 ottobre 2015, sulla base della prima AIA dell'ottobre 2012 e del primo decreto salva-Ilva del dicembre 2012. Sono stati dati ben tre anni di tempo e le coperture non ci sono. Sui balconi la gente trova ancora polvere che si attacca alle calamite.

Mancarelli dichiarò il 25 gennaio 2014 che i parchi sarebbero stati realizzati, e ne anticipò anche le caratteristiche: "La soluzione costruttiva - dichiarò - prevede una struttura in acciaio ad arco spaziale a sezione triangolare con copertura mediante lastre a raggio costante. Il progetto è stato presentato a fine dicembre al ministero dell'Ambiente per la Via e le relative autorizzazioni. L'Ordine è stato assegnato a Cimolai per un importo di 99 milioni di euro".

Mancarelli, chi l'ha visto quel parco minerali che avevi assicurato con tanta dovizia di particolari nel gennaio 2014?

Se manca la copertura dei parchi minerali, non saranno certo le dichiarazioni di PeaceLink a fornire ai Riva un appiglio. L'appiglio lo fornisce semmai il governo alla magistratura stessa, in quanto i commissari del governo - benché definiti "immuni penalmente" - risultano comunque inadempienti rispetto all'opera più importante che avrebbe dovuto garantire il contenimento delle polveri sottili.

Di fronte a questa mancanza, è sicuramente significativo che la ASL si sia cautelata in quanto le polveri sottili possono creare effetti sanitari avversi a breve termine, come ricoveri e decessi per infarti e ictus.

La ASL è intervenuta - su sollecitazione di PeaceLink - dichiarando che i bambini, gli anziani e i cardiopatici vadano tutelati nei giorni in cui si superano i 25 microgrammi a metro cubo di PM10 (polveri sottili). Visto che non coprono i parchi minerali, la ASL ha deciso di adottare il principio di massima precauzione per la criticità delle polveri sottili, non escludendo un incremento del rischio sanitario in alcune giornate e in alcuni orari della giornata.

 


Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
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