Puglia maleodorante: le conseguenze della legge Regione su emissioni odorigene
Un anno fa, mentre montavano le proteste a Taranto per i fortissimi odori molesti provenienti probabilmente dalle attività della raffineria, veniva approvato dalla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale un progetto di legge che prevede la sospensione degli articoli 1 e 1 bis della L.R. n.7/1999. Quella legge conteneva le norme che potevano portare sotto processo le industrie che ammorbano l’aria con le loro emissioni olfattive intollerabili.
Era il marzo del 2015. (cfr. http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…/Peacelink--no-a-le…)
Ci sono volute le proteste dei cittadini e dell'Arpa stessa per rintuzzare quel tentativo di colpo di mano. Lo stesso Michele Emiliano era dovuto intervenire di peso per stoppare dentro il suo partito chi voleva manomettere la normativa. Dichiarò infatti: "Non so quale demone si sia impadronito della Regione Puglia sino al punto che una commissione del consiglio regionale si permette di approvare la sospensione di una norma fondamentale per la tutela ambientale sulle emissioni. Chiunque dovesse violare questo indirizzo nelle votazioni future si porrà perciò stesso fuori dal Pd".
Emiliano, esprimendo, "la sua totale disapprovazione" per la manomissione della normativa a vantaggio degli inquinatori parlò di un "sortilegio" che aveva "trasformato coloro che dovrebbero rappresentare tutto il popolo in rappresentanti di interessi privati e qualche volte persino personali".
Quel "sortilegio" di cui parlava Emiliano nel marzo del 2015 si è oggi avverato: nella legge di bilancio regionale appena approvata si concede una proroga per la messa a norma delle aziende che provocano emissioni olfattive intollerabili.
Oggi si ripete la situazione di un anno fa, con la differenza che tutto avviene in una situazione di incomprensibile silenzio generale.
Un anno fa, con un comunicato, PeaceLink aveva suscitato clamore invitando a recedere dal peggioramento della normativa. Arpa Puglia aveva espresso severe critiche, prontamente raccolte da Michele Emiliano.
E così il "sortilegio" era stato stoppato. (cfr. http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…/Emissioni-odorigen…)
La situazione sembrava anzi essersi evoluta verso uno sbocco positivo con l'approvazione della legge regionale n.23 del 16 aprile 2015, pubblicata sul BURP del 22 aprile 2015.
Ma oggi ripiombiamo nella logica del "sortilegio", proprio quando la maggior parte delle proteste a Taranto e provincia nascono dalle intollerabili "molestie olfattive" derivanti dalle emissioni industriali della raffineria Eni, dalle discariche, dai depuratori, da impianti con emissioni inquinanti fortemente odorigene, ecc.
In Puglia sono noti i cattivi odori di alcuni sansifici.
L'Arpa, insieme all’Università di Bari, ha predisposto un innovativo sistema di monitoraggio: Odortel. E' un sistema che coinvolge i cittadini in un importante esperimento collaborativo.
Ma a che serve monitorare se poi la legge impedisce gli interventi per sanzionare i responsabili delle emissioni?
E soprattutto: come mai questo colpo di mano è passato nel più assoluto silenzio?
Ci rivolgiamo al Presidente della Regione Michele Emiliano perché il "sortilegio" dello scorso anno si è riproposto e si è avverato con malefico successo: questa volta dobbiamo solo subirlo in silenzio?
Ci rivolgiamo infine all'opposizione in Consiglio Regionale perché faccia proprio questo nostro grido d'allarme. Occorre una lotta risolutiva per rimuovere il "demone" maleodorante di questa nuova norma che, presumiamo, la lobby degli inquinatori avrà senz'altro gradito.
Per PeaceLink
Alessandro Marescotti
Antonia Battaglia
Fulvia Gravame
Luciano Manna
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