AIA Ilva, aggiornamento Ispra: prescrizioni non attuate e incrementi di inquinanti
Più di 290 giorni, giorno più o giorno meno, sono passati dall'ultimo aggiornamento sullo stato di attuazione dell'AIA Ilva. Un record per Ispra che aveva prodotto l'ultimo aggiornamento pubblicato sul sito del Ministero relativo all'ispezione di Luglio 2016. A maggio viene pubblicato l'aggiornamento relativo all'ispezione di dicembre 2016. Già, anche questo è un record, nonostante questo aggiornamento fresco di protocollo ministeriale l'aggiornamento sullo stato di attuazione dell'AIA Ilva è già vecchio di 5 mesi. Burocrazie.
Maggio 2017: Ilva non rispetta le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ciò si evince dall’ultimo aggiornamento di Ispra; il gip (giudice per le indagini preliminari) Vilma Gilli dispone nuove indagini per getto pericoloso di cose e gestione dei rifiuti non autorizzata nei confronti dell’ex commissario Bondi, sull’attuale commissario Gnudi e nei confronti degli ex direttori dello stabilimento Antonio Lupoli e Ruggero Cola e vuole verificare l’attuazione delle prescrizioni AIA dell’Ilva in amministrazione straordinaria sino al 31 luglio 2015. Una situazione non semplice quella dell’Ilva di Taranto dove l’amministrazione straordinaria nominata dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) prova a lanciare la patata bollente nel bel mezzo di una poco chiara gara in cui si giocano l’acquisizione dello stabilimento siderurgico Jindal e ArcelorMittal.
Situazione ad oggi non semplice perché oltre alle prescrizioni non attuate nel documento di aggiornamento dello stato di attuazione dell’AIA, Ispra, che cura questo documento, scrive ad Ilva chiedendo di trasmettere una relazione dettagliata circa le motivazioni dell’ incremento delle concentrazioni di BaP registrate nei mesi di luglio-agosto 2016 nel sito Cokeria nonché gli interventi da intraprendere per ridurre i livelli di PCDD/Fs, diossine e furani, rilevati nei siti AGL e Cokeria. Altra attestazione del labirinto in cui si è infilato lo Stato nella questione Ilva si evince dalla successione dei decreti post AIA 2012. Per comprendere la perversione legislativa basta leggere un qualsiasi documento del MATTM (Ministero dell’Ambiente) inerente l’Ilva. Al primo decreto AIA del 2011 seguiva il noto riesame di ottobre 2012 poi la pioggia di decreti legge: DPCM 14-03-14 (G.U. 8-5-14) Piano delle misure e delle attivita'di tutela ambientale e sanitaria, come modificato dalla legge 116 del 11/08/14, con le ulteriori integrazioni apportate dal DL.1 del 5/01/15, convertito dalla L.20 del 04/03/15, nonché dal DL.191 del 04/12/15 convertito dalla L.13 del 01/02/16, dal DL.98 del 09/06/16 convertito dalla L.151 del 01/08/16 e dal DL.244 del 30/12/16 convertito dalla L.19 del 27/02/17.
Perché tutto ciò? Semplice, già nel 2013 era documentata la non attuazione dell’AIA da parte di Ispra, all’atto amministrativo sono state poste sopra una serie di leggi, una dopo l’altra per giustificare la non attuazione delle prescrizioni a cui si aggiunge l'assenza di un piano industriale ed una perdita economica da capogiro, dal 2012 ha superato i 3 miliardi di euro. Se Ilva avesse rispettato le prescrizioni nel corso di questi anni non sarebbero stati necessari i decreti che hanno concesso ad Ilva di continuare a produrre nonostante gli impianti dell’area a caldo sequestrati e le evidenze scientifiche in ambito sanitario messe in luce degli studi epidemiologici. Dal 2012 ad oggi, dopo cinque anni, possiamo chiaramente dire che Ilva non rispetta le normative ambientali italiane ed europee, non a caso l'italia per la questione Ilva è sotto procedura d'infrazione europea dal 2013.
L’AIA non è attuata e il documento “TABELLA RIASSUNTIVA TRIMESTRALE STATO di ATTUAZIONE PRESCRIZIONI ad esito VERIFICA ISPRA” ne è la prova. Va anche segnalato che, proprio durante l’ispezione di dicembre 2016 a cui questo aggiornamento fa riferimento, Ilva, si legge nei verbali ispettivi di Ispra, chiede riservatezza sui verbali prodotti perché questi “costituiscono atti endoprocedimentali”. Non si comprende il motivo di tale richiesta, la legge, oltre ad essere uguale per tutti, in merito alle informazioni accessibili al pubblico, è abbastanza chiara ed una legge o si rispetta o si viola.
Prescrizione nr.1 - Copertura parchi primari - Scadenza 27/10/15 posticipata a 8/9/16
La prescrizione non è attuata: l’area dei parchi minerali rappresenta una vera e propria bomba ecologica nel siderurgico tarantino in virtù del fatto che a seguito di una caratterizzazione fatta di recente (2015/2016), dalla sessa Ilva in contradditorio con Arpa Puglia, dei terreni e della falda profonda e superficiale questi risultano essere contaminati da diversi inquinanti. La documentazione non è mai stata resa pubblica dal MATTM, Peacelink ne è venuta in possesso e l’ha pubblicata a questo link http://www.peacelink.it/ecologia/a/43706.html
Prescrizione nr.4 - Copertura parco nord coke, loppa, omo e agl – Scadenza 27/10/13 posticipata a 3/8/16
La prescrizione non è attuata: Ispra dichiara che “risulta ottemperata entro i termini stabiliti la prescrizione limitatamente all’area Parco Nord Coke” ma il gioco di parole in realtà significa che risulta attuata nel Parco Nord Coke non perché c’è una copertura ma semplicemente perché Ilva in quell’area ha rinunciato a stoccare materiale. Risulta invece non attuata nel parco loppa dove il Gruppo Ispettivo (GI) durante l’ispezione di aprile 2016 verbalizzava di un fenomeno con evidente polverosità dovuta all’azione del vento sui cumuli di loppa granulata. Ilva non ha potuto proporre altro che ulteriori bagnature dei cumuli durante le giornate ventose. In seguito, poi, all’ispezione di dicembre 2016 lo stesso GI ha chiesto informazioni riguardanti la gestione delle acque di dilavamento che possono raggiungere la base non pavimentata dei cumuli, in caso di particolari accumuli di acqua ma nello stesso documento si legge che “Il Gestore non ha quindi indicato quali siano le attuali modalità di gestione delle acque, in attesa della realizzazione del progetto.”. Oltre alla non copertura dell’area, quindi, c’è anche un problema di gestione delle acque di dilavamento.
Prescrizione nr.5 - Gru per scarico minerali al porto – Scadenza 27/1/13 posticipata all’8/10/15
Anche se si dichiara che la prescrizione è attuata e che tutte le “benne ecologiche” sono state montate e sono regolarmente in funzione ci preme sottolineare che la prescrizione è attuata solo per un semplice gioco di parole. Cioè gli scaricatori sono ecologici solo perché le hanno nominate così, cioè "benna ecologica" ma tecnicamente il sistema di scarico avviene per mezzo di una benna e ciò non è consentito dalla prescrizione infatti Ispra nel 2013 per tale sistema faceva accertare ad Ilva la violazione dell'attuazione della prescrizione ed a seguito di una ispezione dichiarava che "l'adempimento alla prescrizione debba avvenire solo attraverso contenitori con scarico automatico o scaricatori continui coperti, con conseguente esclusione del sistema di scarico con benna attualmente adottato". Per la precisione solo uno scaricatore, dei 6 previsti ed utilizzati per lo scarico minerali, risponde alla prescrizione, cioè quello presente al secondo sporgente, mentre il suo gemello, al quarto sporgente, fini in mare l’11 dicembre 2014 mettendo a rischio la vita di due operai che si salvarono miracolosamente. Quella gru rimase in mare per ben 14 mesi prima di essere rimossa. In conclusione 5 delle 6 gru (scaricatori) non rispondono alle indicazioni della prescrizione nr.5.
Prescrizione nr.6 - Chiusura nastri trasportatori – Scadenza 27/1/13 posticipata all’8/9/16
La prescrizione non risulta attuata. L’avanzamento dei lavori di chiusura nastri è al 65% inoltre Ispra rileva gravi inadempienze rispetto a quanto disposto dall’AIA del 2011, a tal proposito dichiara che: “Alla luce degli ulteriori eventi incidentali con incendio visibili dall’esterno che hanno interessato i nastri in data: 22/12/2016 (nastro trasportatore A1/24), 10/03/2017 (nastro trasportatore A2/23), 25/03/2017 (nastro trasportatore C15),si considera una rilevante criticità al § 9.9, del Parere Istruttorio Conclusivo (PIC pag.967 penultimo e ultimo capoverso) parte integrante del decreto AIA n.450/2011, il mancato adeguamento ai requisiti antincendio, proprio in considerazione degli ulteriori incendi avvenuti in data successiva al controllo di dicembre 2016, nonché di eventuale adozione di altri interventi strutturali e gestionali, tali da evitare il ripetersi di potenziali rilasci incontrollati di sostanze inquinanti nell’ambiente secondo sequenze di eventi incidentali, e di conseguenti malfunzionamenti, già sperimentati in passato e ai quali non si è posta la necessaria attenzione”.
Prescrizione nr.16h - GRF area di scarico paiole : Copertura aree - Scadenza 3/8/16
La prescrizione non risulta attuata perché non completato il montaggio delle cappe mobili. Ilva dichiara che attualmente è in corso la realizzazione delle opere edili di impermeabilizzazione e basamento della struttura cosiddetta “cappa mobile”. Risultano inoltre criticità sulla gestione della scoria deferrizzata in questo reparto, criticità emerse durante le ispezioni del GI. A seguito di analisi effettuate da Arpa Puglia su un campione di rifiuto codice CER 100202, analisi che escludevano la possibilità di recupero, ed assodato che Ilva invece questo rifiuto lo ha recuperato, così come dichiarato dallo stesso gestore, si prefigurerebbe, così come riporta Ispra sul documento, una violazione della prescrizione AIA di cui al § 9.6.4.8 con possibile configurazione del reato di “gestione illecita di rifiuti” ai sensi art. 256 D.Lgs 152/06.
Prescrizione nr.16i - Chiusura edifici aree di gestione materiali polverulenti – Scadenza 27/10/12 posticipata all’8/8/15
La prescrizione 16i non risulta attuata anche se Ilva ha confermato di avere in corso la chiusura di ulteriori 3 edifici con installazione dei relativi sistemi di depolverazione
Prescrizione nr.16l: fermata batteria 11 – Da avviare non oltre 30/06/16
Ispra dichiara che non ci sono variazioni rispetto al trimestre precedente ma va segnalato che anche nei trimestri precedenti aveva dichiarato la stessa cosa. Questa batteria secondo la prima scadenza dell'AIA doveva essere fermata a gennaio del 2014, oggi Ilva dichiara che le procedure di spegnimento sono in corso, ma aveva dichiarato la stessa cosa anche nei trimestri precedenti, quanto dura quindi questa procedura? E’ evidente che se la prescrizione chiede la fermata entro una data precisa e questa data è stata abbondantemente superata perchè questa fermata non avviene ciò significa che la prescrizione non risulta attuata.
Prescrizione nr.16m - Batterie 7-8, installazione PROVEN Costruzione nuova doccia - Installazione Proven entro 8/6/15. La prescrizione non risulta attuata.
Prescrizione nr.16o - Batteria 12, installazione PROVEN Costruzione nuova doccia - Installazione Proven entro 8/3/16. La prescrizione non risulta ottemperata.
Prescrizione nr.18 - Smantellamento AFO3 - Scadenza 27/1/13 posticipata al 27/3/15. La prescrizione continua a non essere attuata.
Ispra dichiara la prescrizione ottemperata. Ciò che accade in quei giorni è però ben noto ai cittadini del quartiere Tamburi. Inoltre sono certificati gli aumenti dei decessi in questi giorni particolari come si legge in questi due articoli Wind Days, pericolo di morte e A Taranto c'è correlazione fra mortalità ed esposizioni cumulative di PM10 industriale e di S02.
Prescrizione nr.36 - Emissioni gassose fuggitive - Scadenza 27/10/12 posticipata all’8/3/15
A gennaio2016 Ispra aveva già dichiarato che la prescrizione non risultava attuata. Oggi dichiara che si ribadisce la criticità nell’adempimento della prescrizione.
Prescrizione nr.42 - Limiti emissivi camini batterie – Scadenza 27/10/12 posticipata all’8/12/15
La prescrizione non risulta attuata.
Prescrizione nr.49 - Limite 25 g/t coke torri di spegnimento cokeria - Scadenza 27/04/13 posticipata all’8/8/16
Nel periodo gennaio – giugno 2016 risultano cinque superamenti del valore limite di 25 g/t coke per le predette torri n.4 e n.7, si registra un altro sforamento nel mese di luglio. Ispra dichiara che questi sforamenti sono ammessi dalla tempistica di adeguamento. Si fa notare però che la data di ultimazione dei lavori per questa prescrizione è stata abbondantemente superata.
Prescrizione nr.57 – Filtri a maniche MEEP – Scadenza 27/12/12
La prescrizione risulta attuata, tuttavia nel corso delle ispezioni di luglio si fa notare ad ilva che “in merito alla procedura di Evacuazione polveri dalle sacche dei filtri MEEP la procedura interna non è correttamente applicata e il personale deve essere meglio istruito sull’applicazione delle procedure interne. Dall’analisi dei documenti, si rileva che persiste una non corretta applicazione della procedura”.
Prescrizione nr.58 - Chiusura edifici impianto di agglomerazione - Scadenza 27/4/13 posticipata all’8/8/15
La prescrizione non risulta attuata.
Prescrizione nr. 59 - Raffreddamento agglomerato - Scadenza 27/10/12
La prescrizione risulta attuata ma ispr rileva superamenti nell’ultimo trimestre del 2016 relativamente al camino E 325 per i parametri poleri e ossidi di azoto.
Prescrizione nr.65 - Altoforno caricamento materiali – Scadenza 27/4/13 posticipata all’8/8/15
Ispra dichiara che la prescrizione non risulta attuata
Prescrizione nr.67 PCI Chiusura edifici materiali polverulenti - Scadenza 27/4/13 posticipata all’8/8/15
Ispra dichiara che la prescrizione non risulta attuata
Prescrizione nr.70 - aspirazione desolforazione ghisa in siviera (BAT 78) dalle Acciaierie
ACC/1 e ACC/2 - Scadenza 8/9/14
Emblematica prescrizione dove Ispra dichiara attuati gli adempimenti di Ilva ma lo stesso Gestore dichiara emissioni per le due acciaierie nei suoi report trimestrali. Se consideriamo l’ispezione a cui fa riferimento questo aggiornamento possiamo fare riferimento al report trimestrale di Ilva relativo al periodo ottobre/dicembre 2016 dove l’azienda dichiara 28 emissioni visibili (Slopping) dalle due acciaierie, rispettivamente 4 per Acc1 e 24 per Acc2. Inoltre Ilva ha pubblicato i report del primo trimestre del 2017. Anche con questo aggiornamento ci dichiara emissioni dalle acciaierie: 10 per Acc1 e 12 per Acc2. Infine riportiamo quanto ci fu comunicato da Arpa Puglia nel 2015, a mezzo pec, a seguito delle segnalazioni di Peacelink in merito ai ripetuti slopping emessi dalle acciaierie Ilva: “in relazione alle segnalazioni di fenomeni di fumo rossastro generatosi dall'interno del perimetro dello stabilimento ILVA va rimarcato come ARPA abbia, più volte, puntualizzato in occasione delle visite ispettive ILVA come la continuazione di tali eventi non appaia conforme alla prescrizione (n. 70) del decreto di riesame AIA di ILVA, che richiede di mettere a punto una procedura operativa atta ad eliminare il fenomeno del cosidetto "slopping"; appare evidente che, invece, tale fenomeno non è stato eliminato”.
Prescrizione nr.70c - copertura area GRF – Scadenza 27/10/12posticipata al 3/8/16. La prescrizione non risulta attuata.
Note a seguito della richiesta del MATTM di includere nel report trimestrale i dati dei report mensili ARPA Puglia relativi alle centraline della qualità dell'aria dell'ILVA
I report mensili, annuali e di approfondimento di ARPA Puglia relativi alle centraline della qualità dell'aria e ai sistemi DOAS e LIDAR dell'ILVA sono pubblicati da ARPA Puglia in un'apposita pagina del sito istituzionale dell'Agenzia facilmente accessibile dalla home page. Il link è il seguente : http://www.arpa.puglia.it/web/guest/rete_aria_ILVARinviando per la consultazione dei report di ARPA Puglia al link sopra indicato, vengono evidenziate alcune criticità riscontrate nella valutazione della documentazione di seguito indicata.Dalla analisi dei report mensili di ARPA Puglia relativi ai dati misurati dalla rete ILVA nel periodo da luglio a dicembre 2016 si conferma che la centralina posta in prossimità della cokeria è quella che presenta sempre i valori più elevati di concentrazione delle sostanze inquinanti in particolare per i valori di PM10, PM2,5, benzene e H2S con concentrazioni che sono circa il doppio di quelle delle altre centraline della rete ILVA e, nel caso dell'H2S, sono di un ordine di grandezza superiore.A fronte degli esiti dei monitoraggi effettuati nelle cinque centraline interne allo stabilimento dalla data di installazione (agosto 2013) al periodo attuale ed in relazione alle pervenute ulteriori esigenze di approfondimenti nonché al fine di garantire uniformità di ubicazione della strumentazione e dei campionatori rispetto al suolo, con la trasmissione del nuovo protocollo è stata proposta la ricollocazione della centralina Meteo-Parchi in area agglomerato AGL, prossima ai luoghi di raccolta e movimentazione delle polveri contenute nei presidi di depolverazione ESP e MEEP, in luogo prospiciente il confine dello stabilimento che separa l’area AGL dalla strada SP 49In relazione del monitoraggio relativo al contenuto di IPA e metalli nei filtri di PM10 effettuato negli anni 2014-2015-2016 nelle due postazioni all’interno del perimetro di stabilimento di ILVA, una presso la cokeria ed una presso i parchi primari, al fine di una maggiore utilità dei dati di monitoraggio è stato proposto ad ILVA di effettuare le analisi di IPA e dei metalli sul PM10 presso la centralina ubicata in via Orsini, quartiere Tamburi di Taranto, in sostituzione delle medesime analisi effettuate presso la centralina Meteo-Parchi, interna allo stabilimento, mantenendo comunque attivo il monitoraggio di IPA e metalli sul PM10 presso la centralina della zona cokeria.
Con note DIR 549 del 07/11/16, DIR 581 del 18/11/16, DIR 16 del 12/01/17, DIR 55 del 01/02/17, DIR 99 del 16/02/17 e DIR 192 del 28/03/17 ILVA ha provveduto all’inoltro dei rapporti di prova relativi alle analisi delle diossine per tutti i deposimetri campionati nel mese di giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2016. I campioni ILVA analizzati dal laboratorio Chelab S.r.l. per tali mesi evidenziano valori superiori di un ordine di grandezza del deposi metro ubicato presso la centralina cokeria rispetto alle altre centraline con valori massimi riscontrati a nei mesi di luglio e agosto pari a 27,904 e 27,489 pg WHO-TEQ/(m2*giorno); un precedente valore così elevato rispetto al valore consueto di circa 13,534 pg WHO-TEQ/(m2*giorno) era stato rilevato ad aprile 2016 ove è stata riscontrato un valore di 25,866 pgTE/m2 die (deposizione totale di PCDD/F in OMS-TE) con 3485 mg/m2 die (deposizioni di polvere totali).A seguito del nuovo protocollo per l’utilizzazione e la gestione dei campioni provenienti dalle centraline di qualità dell’aria, approvato da ISPRA d’intesa con ARPA Puglia con prot.62761 del 26/10/16, è stata individuata una nuova postazione in area agglomerato quale ricollocazione dei deposimetri della centralina meteo Parchi; con nota DIR 55 del 01/02/17 è stato trasmesso per il mese di ottobre 2016 il primo rapporto di prova per la postazione AGL/2 riscontrando un valore di deposizione totale di PCDD/F pari a 8,342 pg WHO-TEQ/(m2*giorno) rispetto ad un valore di deposizione pari a 20,599 pg WHO-TEQ/(m2*giorno) riscontrato nella centralina cokeria e un valore pari a 1,630 pg WHO-TEQ/(m2*giorno) nella centralina di Tamburi Via Orsini. Con nota ISPRA prot.12664 del 15/03/17 sono state rischieste al gestore di trasmettere una relazione di dettaglio circa le motivazioni che hanno causato un incremento delle concentrazioni di BaP registrate nei mesi di luglio-agosto 2016 nel sito Cokeria nonché gli interventi da intraprendere per ridurre i livelli di PCDD/Fs rilevati nei siti AGL e Cokeria.
Allegati
stato attuazione ILVA esito XIV verifica19-21dic16_def
Ispra
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