Questionario ai candidati premier sull'Europa: le risposte di Fausto Bertinotti

L'Europa è stato uno dei temi completamente trascurati dalla campagna elettorale. Per superare tale mancanza il Consiglio italiano del Movimento europeo ha trasmesso un questionario sui temi europei a tutti i candidati premier delle varie forze politiche. La redazione di Peacelink-Europace anticipa le risposte pervenute che verranno pubblicate nella rivista del Cime "UniEuropa". Le risposte di Fausto Bertinotti (La Sinistra l'Arcobaleno).
11 aprile 2008

Consiglio italiano del Movimento Europeo
1. Cosa farà il governo da Lei presieduto per arrivare prima dell'inizio della presidenza francese e comunque entro l'anno alla ratifica del trattato di Lisbona, e per rilanciare il processo verso l'unione politica?

Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti > La ratifica del trattato di Lisbona va necessariamente vista entro un quadro di rilancio del processo per dare all’Europa una vera Costituzione. Considero al ribasso il compromesso raggiunto a Lisbona. C’è troppa distanza
tra le questioni prioritarie da cui avevano preso le mosse i lavori della Convenzione e l’esito deludente del Trattato di Lisbona. L’ambizione dei membri della Convenzione era, infatti, quella di affrontare le grandi sfide che stavano e continuano a stare di fronte all’Europa : il deficit serio di legittimazione democratica che tutt’ora caratterizza le Istituzioni europee, il rilancio del ruolo di pace dell’Europa nel mondo, la necessità di dare basi più solide, sotto il profilo ambientale e sociale, all’integrazione economica, sottraendola ad ogni idea di visione totalizzante del mercato, fare dell’Europa il luogo dove più alta è la tutela della libertà e dei diritti e non una mera area di libero scambio.

La trattativa diplomatica tra gli Stati, come dimostra il Trattato di Lisbona, non può risolvere il problema di una Costituzione per l’Europa.
Solo restituendo ai cittadini la sovranità costituente è possibile riprendere il cammino interrotto per dare all’Europa vere basi costituzionali. Per queste ragioni sono favorevole alle proposta di attribuire al Parlamento europeo che sarà eletto nel 2009 il mandato di elaborare un progetto di Costituzione europea. Sono, altresì, d’accordo sulla proposta di una Assemblea Costituente ad hoc che riattivi il processo costituente nel caso di mancanza di accordo unanime tra i 27. Penso che a conclusione di questo percorso debbano essere i cittadini, attraverso un referendum popolare, a confermare il progetto elaborato.

2. Come intende procedere affinchè il presidente della commissione europea sia scelto tenendo conto dei risultati delle elezioni europee? Ritiene che i partiti europei possano indicare un proprio candidato alla presidenza della commissione europea?

Fausto Bertinotti > Per quanto riguarda la questione sollevata al punto n.2 si tratta di proposte che vanno nella direzione di accrescere il grado di legittimazione democratica delle Istituzioni europee. In questo senso si muovono nella giusta direzione. Debbo tuttavia rilevare che si tratta di un gesto politico che può assumere rilevanza giuridica solo in presenza di un Governo espressione del Parlamento europeo.

3. Come intende procedere affinchè l'Italia abbia un ruolo adeguato nell'elezione del presidente stabile dell'unione e nella nomina dell'alto commissario per la politica estera?

Fausto Bertinotti > Per quanto riguarda l’elezione di un Presidente stabile dell’Unione Europea, noi pensiamo che solo la sua forte legittimazione democratica può dare al criterio della stabilità una connotazione non oligarchica. In questo senso ci esprimiamo negativamente sull’idea di nominare un alto commissario per la politica estera sganciato da meccanismi di forte raccordo con il Parlamento europeo.

4. E' favorevole ad attribuire al parlamento europeo che sarà rinnovato nel 2009 il mandato di elaborare un progetto di costituzione europea? E, in mancanza di accordo unanime fra i ventisette, è favorevole ad eleggere con suffragio diretto un'assemblea ad hoc, fra i paesi che intendano riattivare il processo costituente?

Fausto Bertinotti > L'Unione Europea farà il balzo necessario verso l'integrazione politica solo quando potrà sostituire i poteri derivati che le provengono da un trattato internazionale con i poteri originali scaturenti da un patto costituzionale.
Occorre che questa esigenza venga fatta propria dalla maggioranza dei cittadini europei e il Parlamento europeo che è la istituzione ad essi piú vicina potrebbe/dovrebbe essere il luogo istituzionale dove maturare la proposta di Costituzione. E’ probabile che sia inevitabile il passaggio attraverso una cooperazione rafforzata degli Stati Membri che intendono riattivare più sollecitamente il processo costituente, stante l’impossibilità di raggiungere l’unanimità su questa decisione. Sono favorevole a che l’Italia partecipi a qualunque esercizio di cooperazione rafforzata in materia e quindi anche, eventualmente, all’elezione con suffragio universale di una assemblea costituente europea. Con l’avvertenza che ogni eventuale passo in questa direzione non produca rotture irreparabili con gli stati membri che non vi dovessero partecipare fin dall’inizio.

5. Cosa ritiene si possa e debba fare da parte italiana per coordinare l'azione degli stati europei membri dell'unione nel consiglio di sicurezza delle nazione unite?

Fausto Bertinotti > Il tema del coordinamento degli Stati membri dell’Unione europea in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU, deve essere collocato dentro un profondo processo di riforma delle Nazioni Unite per renderle più libere da anacronistici diritti di veto e che preveda non solo il ruolo degli Stati ma anche dei popoli e che riconosca le grandi aree regionali mondiali come protagoniste di un nuovo equilibrio multipolare di pace e di cooperazione.

6. Cosa farà il Suo governo per l'avanzamento della politica comune della difesa? Ritiene che l'Italia debba promuovere la cooperazione strutturata in materia di difesa? Quale è il Suo giudizio sulla capacità europea in materia di missioni militari e civili per il mantenimento o il ristabilimento della pace nelle aree di tensione?

Fausto Bertinotti > Con riguardo alla politica estera e di sicurezza comune e alle relazioni esterne noi pensiamo che sia necessario:
-sostenere tutte le iniziative utili al fine di sviluppare, già a trattati vigenti, una vera politica estera e di sicurezza comune, consolidando la posizione internazionale dell'UE per la promozione della pace, del disarmo e della cooperazione internazionale, e promuovendo un nuovo efficace multilateralismo;
-promuovere l'adozione, sulla base dei trattati esistenti, di nuove misure per migliorare, tra l'altro, la pianificazione strategica, la coerenza tra i vari strumenti di politica esterna dell'Unione, ridefinendo il concetto di modello di difesa, attivando le iniziative necessarie a invertire nettamente la tendenza all'aumento delle spese per armamenti e rilanciando con forza la politica del disarmo;

7. Quali prospettive vede per la missione europea nel Kosovo? Ritiene che, nel rigoroso rispetto delle norme di ammissione, si debba favorire la progressiva adesione all'unione europea di paesi balcanici? Ritiene che l'Italia debba sostenere l'avanzamento dei negoziati per l'adesione della Turchia?

Fausto Bertinotti > Siamo favorevoli alla progressiva integrazione di tutti i Paesi balcanici nell'Unione europea e in particolare:
a) ad assicurare che la Croazia adotti le misure necessarie per la protezione delle minoranze, il ritorno dei rifugiati, la conduzione dei processi per i crimini di guerra, la risoluzione delle questioni bilaterali con i paesi contigui ed attui il suo programma di riforme;
b) a sostenere, per quanto riguarda la situazione del Kosovo, l'assunzione da parte dell'UE di una posizione unitaria che incoraggi la stabilità della regione assistendo lo sviluppo economico e politico in una chiara prospettiva europea. La decisione assunta da alcuni Paesi europei di accettazione della dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte delle autorità kosovare, in evidente violazione del diritto internazionale e di esplicite deliberazioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU, ha reso molto complicata tutta la partita della integrazione nella UE, rallentando pesantemente il processo di
avvicinamento della Serbia verso l'UE;
c) a proseguire, secondo il calendario e i criteri stabiliti, il negoziato con la Turchia incoraggiandola ad adempiere alle riforme interne con particolare riferimento al rispetto dei diritti fondamentali - con particolare riferimento alla libertà di espressione, alla libertà religiosa e ai diritti delle minoranze, in particolare di quella curda verso la quale è inaccettabile l'uso dell'esercito - e al rispetto del protocollo di Ankara per il commercio con Cipro;

8. Cosa farà il Suo governo per l'integrazione delle politiche energetiche fra i paesi dell'unione anche in forme di cooperazione rafforzata? E come provvederà all'adeguazione del piano energetico italiano agli obiettivi europei?

Fausto Bertinotti > Per quanto riguarda le politiche energetiche dell’UE e la politica ambientale dell’Unione Europea noi puntiamo a sostenere , già a trattati vigenti, la creazione di una reale politica energetica dell'UE, anche in considerazione dell'importanza strategica e degli effetti positivi per il nostro Paese; a sviluppare, in particolare, la dimensione esterna della politica energetica europea che rafforzi il ruolo dell'UE, segnatamente ai rapporti con la Russia e gli altri Paesi terzi esportatori di energia verso l'UE; ad elaborare, dando attuazione alle direttive europee in vigore e agli orientamenti formulati dalle istituzioni europee, un Piano energetico nazionale che programmi complessivamente lo sviluppo della politica in tale settore con la prospettiva del miglioramento del livello di autosufficienza energetica del Paese, e di una ridefinizione del mix energetico di base.

9. Cosa farà il Suo governo per la difesa ambientale in campo europeo, a cominciare dal controllo del cambiamento climatico? E quali saranno a Suo giudizio le ripercussioni sulla condizione economica ed ambientale in Italia?

Fausto Bertinotti > Con riguardo alla politica ambientale e ai cambiamenti climatici il nostro proposito è di sostenere l'attuazione della strategia rinnovata per lo sviluppo sostenibile, adottata dal Consiglio europeo di giugno 2006, con particolare riferimento all'individuazione chiara di obiettivi operativi, alla promozione e diffusione delle eco innovazioni e delle tecnologie ambientali, allo sviluppo di una nuova politica energetica che riduca drasticamente l’uso di combustibili fossili , alla preparazione delle opzioni per un accordo internazionale post-2012 in materia di cambiamento climatico, al perseguimento dell'obiettivo dell'UE di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010, all'attuazione di misure specifiche volte a conseguire modelli di consumo e di produzione più sostenibili;
a rafforzare nell'ordinamento interno e in ambito comunitario le misure in materia di cambiamenti climatici, sostenendo un'effettiva attuazione della politica energetica e climatica integrata, e superando le inadempienze del nostro Paese rispetto alle indicazioni della Commissione europea con una legislazione nazionale più coerente e conforme alle direttive europee in materia il cui pieno recepimento nel nostro ordinamento deve avvenire entro la fine del 2008;

10. Ritiene che gli investimenti di scala europea per infrastrutture, energia, ambiente, ricerca siano finanziabili con emissioni di eurobond?

Fausto Bertinotti > Riguardo al punto 10. delle questioni da voi sollevate, siamo senz’altro favorevoli alla emissione di euro bond per finanziare infrastrutture sostenibili sotto il profilo sociale, ambientale e finanziario, ricerca, università, istruzione, ambiente, energie rinnovabili.

11. Ritiene che l'Italia possa e debba recuperare i ritardi nella partecipazione alle grandi reti di comunicazione continentale, in primo luogo l'alta velocità ferroviaria fra Torino e Lione?

Fausto Bertinotti > con riguardo alla politica dei trasporti e alle reti transeuropee: siamo contrari alla realizzazione di una linea ad alta velocità tra Torino e Lione e al percorso che è stato individuato. Pensiamo che i soldi mobilitati per questo obiettivo possono essere utilizzati per migliorare la rete ferroviaria esistente. Siamo, inoltre, favorevoli a sostenere le iniziative della Commissione europea volte a migliorare l'efficienza e la sostenibilità del trasporto merci comunitario, con particolare riferimento allo sviluppo delle autostrade del mare e alla creazione di una rete ferroviaria e di corridoi multimodali dedicati al trasporto merci, assicurandone la più ampia estensione possibile alle varie aree del Paese nonché a promuovere lo sviluppo di sinergie tra le reti di trasporti, energia e telecomunicazioni, migliorandone il finanziamento;

12. Quale ruolo l'Italia deve rivendicare nella politica europea verso il mediterraneo? E nella definizione e attuazione di una politica comune per risolvere la crisi medioorientale?

Fausto Bertinotti > Quanto al ruolo che l’Italia deve rivendicare nella politica europea verso il mediterraneo, noi pensiamo che sia necessario assicurare l'ulteriore sviluppo della politica europea di vicinato che deve diventare uno degli assi strategici dell'azione esterna dell'Europa, in particolare nel Mediterraneo, e nel Medio Oriente, soprattutto attraverso il partenariato euro mediterraneo.
Occorre sviluppare una effettiva cooperazione politica, economica, sociale, con particolare attenzione ai settori della cultura e dell'università, delle energie rinnovabili nonché alla promozione della democrazia e dei diritti umani per la soluzione di tutti i conflitti aperti, offrendo maggiori opportunità di cooperazione e integrazione regionale.
E’ necessario, altresì, adoperarsi affinché l'Unione europea assuma con rinnovato vigore l'iniziativa per la soluzione del conflitto israelo-palestinese sulla base del principio "due popoli - due Stati";
Va promosso il rafforzamento dei rapporti dell'UE con l'Africa, soprattutto in relazione agli aspetti relativi alla lotta alla povertà, alla prevenzione dei conflitti, all'immigrazione, all'energia, ai cambiamenti climatici;
L'Unione europea, in coerenza con gli Obiettivi del Millennio, deve rafforzare l'efficacia, la coerenza e l'entità della propria attività di cooperazione, assicurando che essa sia strutturata in modo tale da rispettare e promuovere i principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza nonché sia capace di promuovere la cooperazione decentrata, da comunità a comunità e da territorio a territorio, valutando l'opportunità di un intervento legislativo nazionale sul tema della cooperazione decentrata, per dare attuazione agli indirizzi formulati a livello europeo;

Note: A oggi, 10 aprile, sono giunte le risposte di Walter Veltroni e di Fausto Bertinotti. Quando arriveranno le risposte degli altri candidati premier saranno pubblicate anch'esse. Si ringrazia il Consiglio italiano del Movimento europeo per aver consentito la pubblicazione anticipata rispetto all'uscita della rivista UniEuropa che trovate anche sul sito http://www.movimentoeuropeo.it/

- Le risposte di Walter Veltroni
http://www.peacelink.it/europace/a/25735.html

- L'Europa nei programmi elettorali
http://www.peacelink.it/europace/a/25734.html

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