Campagna: Manifesto in difesa del latte materno da contaminanti ambientali
Campagna conclusa
www.difesalattematerno.wordpress.com
Il latte materno è un Bene Comune di inestimabile valore. È forse il primo bene, il primo dono d’amore che un piccolo riceve nella vita. Non è uguagliabile da alcun sostituto artificiale o animale. È fonte di benessere e salute per la mamma e per il bambino, ma anche per la società e per l’ambiente, ma mai come oggi, al pari di altri beni comuni, è minacciato dal profitto e dall’inquinamento e va pertanto difeso e salvaguardato.
CHI SIAMO? Questa campagna è promossa da varie associazioni (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, IBFAN Italia, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Minerva p.e.l.t.i. onlus, PeaceLink, ANDRIA, associazione scientifica, Gruppo Allattando a Faenza, Mamme per la Salute e l’Ambiente onlus – Venafro) unitamente a singoli individui che hanno a cuore la tutela di questo Bene prezioso: questa è una campagna “aperta” alla quale può aderire chiunque lo desideri.
PERCHÉ VA DIFESO IL LATTE MATERNO? Allattare in sere nità è un diritto delle mamme ed essere allattati è un diritto di ogni bambino: nessun sostituto artificiale potrà mai uguagliare questo Bene che alimenta la creatura cui è stata donata la vita!
DA COSA VOGLIAMO DIFENDERLO? Tutte le mamme hanno il latte, tuttavia il declino dell’allattamento naturale avvenuto negli ultimi 100 anni circa è sotto gli occhi di tutti: vi hanno contribuito le mutate condizioni sociali, pratiche sanitarie di assistenza al parto che rendono difficile o impediscono l’avvio e il proseguimento dell’allattamento, la promozione massiccia dell’uso di biberon e latte artificiale, la mancanza di sostegno e di informazioni alle donne.
Oggi, un ulteriore pericolo insidia il diritto di mamme e bambini alla migliore salute possibile: si tratta delle sostanze tossiche presenti purtroppo ormai stabilmente nei nostri corpi e che, attraverso la placenta e il latte materno, vengono trasmesse al bambino ancora prima che nasca e poi successivamente durante l’allattamento. Parliamo di diossine, PCB (policlorobifenili), metalli pesanti, pesticidi ed altri numerosissimi composti chimici che provengono da insediamenti industriali, inceneritori, ma anche da prodotti di uso quotidiano, spesso insospettabili. Se vuoi saperne di più su come l’inquinamento arriva al feto e al lattante e sugli effetti di questo, vedi in nota (1).
Lanciando questo allarme non vogliamo in alcun modo disincentivare le mamme dall’allattamento al seno, perché ciò provocherebbe un ulteriore danno alla salute di mamme e bambini: gli studi ad oggi effettuati in vari paesi dimostrano che, anche in ambienti inquinati e quindi a parità di esposizione in utero, i bambini non allattati al seno hanno peggiori esiti di salute rispetto ai bambini che ricevano il latte materno anche se contenente sostanze tossiche. Rimane quindi valida la raccomandazione dell’OMS di allattare al seno in modo esclusivo fino al sesto mese compiuto, e continuare ad allattare, con l’aggiunta di altri alimenti, fino ai 2 anni ed oltre. Ciò comporta numerosi benefici per la salute tanto del bambino quanto per la madre.
COSA VOGLIAMO FARE?
- INFORMARE E SENSIBILIZZARE genitori, personale sanitario, rappresentanti politici, associazioni democratiche e movimenti per i diritti dei cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sui possibili modi per prevenire o ridurre la sua contaminazione, a livello individuale e collettivo, anche tramite adeguati stili di vita e di alimentazione.
COSA CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI COMPETENTI:
- un BIOMONITORAGGIO a campione del latte materno e del sangue cordonale nel nostro paese. Il latte materno è un indicatore molto attendibile dello stato dell’ambiente di vita della madre ed il suo monitoraggio è raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); negli studi fino ad ora condotti dall’OMS l'Italia non compare e chiediamo pertanto che il nostro paese si allinei con quanto fatto al riguardo negli altri paesi europei. [2]
- la RATIFICA della CONVENZIONE DI STOCCOLMA – l’Italia non ha ancora ratificato la Convenzione diStoccolma (sottoscritta nel 2004) che fissa limiti severi e rigide misure di controllo all’emissione in ambiente di sostanze inquinanti e persistenti (POPs - Persistent Organic Pollutants);[3]
- la SOSTITUZIONE di pratiche inquinanti, antiecologiche ed antieconomiche quali l’incenerimento di rifiuti e biomasse, con pratiche virtuose quali la riduzione, il recupero, il riciclo e la trasformazione a freddo dei materiali;
- l’adozione di STRUMENTI DI CONTROLLO efficaci e continuativi da applicare a tutti gli impianti fonti di diossina e non eliminabili. In particolare ci sembrano indispensabili il campionamento in continuo delle emissioni di diossina da questi impianti e il monitoraggio a campione di matrici alimentari (latte, burro, formaggi, uova, carne, pesce, mitili, ecc.) nei territori circostanti .
- l'approvazione del DISEGNO DI LEGGE per creare un marchio “dioxin free” per gli alimenti
19 marzo 2012, Roma
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CONTATTI E INFORMAZIONI: difesalattematerno@gmail.com
Per informazioni sull’allattamento, ti invitiamo a consultare i siti:
www.mami.org; www.ibfanitalia.it
Adesioni dal 28 gennaio 2012: 718 persone , 69 associazioni
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