Ammar404: in Tunisia la censura si chiama così
"Torno dalla Tunisia, dove ho la testa ancora piena delle nostre libertà, della nostra fraternità, torno fiero, diritto come una "i", a testa alta, e mi dico che ho la fortuna di vivere in due Paesi... liberi.
Ripenso alla vita di prima. Ripenso a questo ammar404; questo diritto più elementare di navigare sul web liberamente, noi non l'avevamo. Una dittatura ci taglia l'accesso. Punto. Si pensa che il popolo sia anestetizzato... ma si stava solo organizzando.
Ritorno dunque a Parigi, e guardo ciò che dice la stampa, dopo una così lunga assenza. E sono incuriosito da questa Hadopi, leggo, mi documento, e trovo tutto ciò molto limitato. Poi mi imbatto in una carta che parla della LOPPSI. Leggo, mi documento e trovo che comincia a essere molto. Ma, va bene, sono ancora euforico, allora trovo dei pretesti per non considerare tutto ciò drammatico. Poi trovo un articolo sul CSA che vuole egualmente intervenire sul web. Leggo, mi documento, e mi dico che bisogna forse quanto meno esaminare tutto ciò un po' più da vicino. Mi appresto a chiudere il giornale per effettuare delle ricerche sul web, quando m'imbatto sull'ARJEL. Leggo, mi informo. Richiudo il giornale e mi dico che la Francia ha forse rifiutato l'asilo politico a Ben Ali, ma ammar404 è ben in Francia e si è veramente ben integrato.
Riassumo.
Con la legge HADOPI si è responsabili del proprio accesso a internet. E se qualcuno si connette per commettere un delitto, è il proprietario dell'accesso che è giuridicamente responsabile. E, lo sapete, la difesa la difesa non e' possibile che dopo che è stata irrogata la sanzione. Ciò si chiama, in diritto, presunzione di colpevolezza. Presunzione semplice, cioè che sta a voi discolparvi portando la prova contraria. E la prova contraria è sia denunciare l'autore, sia che si è fatto tutto il possibile per impedirlo, senza riuscirci. Questo si chiama un obbligo del mezzo. Non siete informatici? Niente paura, lo stato ci fornisce una piccola logica securitaria, e questa logica del niente va a sorvegliare il vostro traffico internet, per censurare i siti con contenuti illegali. Una logica questa, che nemmeno Ben Ali avrebbe mai osato.
Manca 404. Non muovetevi, hanno previsto tutto. LOPPSI.
Bisogna lottare contro la pedofilia, tutti d'accordo. E a tal fine il ministero dell'interno comunicherà ai provider una lista segreta di siti da vietare. Non ci sono che siti pedofili nella lista? Non si sa, è confidenziale, vi hanno detto. Ma non vi preoccupate, sarà verificata fra due anni. Allo stesso tempo sono pronto ad accettare questa censura discrezionale, poiché questo dovrebbe evitare l'abuso di bambini innocenti... Come? Cosa? Non cambierà nulla? Non e' perché bloccheremo la diffusione su internet che non avremo più pedofili? Bè, si, è evidente. Mi spiace, ma nel mio altro Paese sono dieci anni che ci hanno bloccato internet perche' non lo usino gli islamisti, allora per noi ciò che non si vede più non esiste più. Si resta desolati. Queste misure non risolvono il problema e la pedofilia continuerà ad esistere, se non a prosperare.
Da quando è possibile, i siti di scommesse che non pagano imposte allo stato vengono controllati grazie a ARJEL. Il CSA pratica anch'esso un controllo web e vuole poter controllare la VOD, per il momento. Ma le elezioni si avvicinano e secondo me i siti che non rispetteranno i tempi di parola dei politici saranno censurati.
Sapete, hanno voluto fondere tutto questo piccolo mondo.
Allora vi dico una cosa. Noi tunisini, noialtri non sappiamo granché della democrazia, ma se non altro conosciamo la gentilezza con la quale un regime autoritario s'installa nell'inconscio collettivo, e conosciamo i fili, i meccanismi, gli attributi. Certo, non saremo mai sotto la dittatura di un uomo in Francia, ma una dittature è sorniona e può assumere molte forme, credeteci. E una di queste forme è anche la dittatura dello Stato, la dittatura del Sistema. Cari amici del Partito Pirata, non è molto lontano il giorno in cui dovrete agire a cominciare dalla Tunisia. E potrete contare sul nostro colpo di mano come noi abbiamo potuto contare sul vostro. Poiché, al di là di essere popoli di un Paese, noi siamo tutti il popolo della Terra, liberi di scegliere il proprio destino, ma bisogna scegliere.
In Francia si pensa che il popolo sia anestetizzato, ma se invece si stesse organizzando?
Entità avente l’autorità di controllare i contenuti scambiati in rete al fine di “ammonire” gli utenti scoperti in violazione del diritto d’autore. Al terzo richiamo scatta l’espulsione dalla Rete: agli utenti stessi sarà fermato l’accesso agendo direttamente a livello di Internet Service Provider. «agli utenti sorpresi per la prima volta a scaricare illegalmente musica, film o videogiochi protetti da copyright, sarà inviata una mail di avvertimento; dopo una seconda violazione, essi riceveranno un’altra mail insieme ad una lettera raccomandata, mentre per la terza volta l’Hadopi provvederebbe a a tagliare l’accesso a internet, per un lasso di tempo variabile da due mesi a un anno».
CSA (Conseil supérieur de l'audiovisuel)
Il CSA è il garante dell'esercizio della libertà di comunicazione audiovisiva all'interno delle condizioni definite dalla legge. Il ruolo del CSA è: controllare che i programmi audiovisivi accessibili dal suolo francese rispettino la legge; vigilare sull'imparzialità dei canali televisivi; fornire nominativi per le nomine dei presidenti dei canali televisivi pubblici (nominati dal presidente della repubblica); concedere i diritti di trasmissione a canali televisivi, radio e distributori di servizi audiovisivi (canali satellitari, ADSL, ecc.); fornire consulenze riguardo progetti di legge riguardo gli audiovisivi; attribuire le frequenze ad uso audiovisivo; vigilare sul pluralismo politico e sull'imparzialità dell'informazione (par condicio); organizzare le campagne elettorali radiotelevisive ufficiali; vigilare sul rispetto delle quote di diffusione di musica francese e di produzione di opere audiovisive e cinematografiche francesi ed europee da parte delle televisioni (diversità culturale); vigilare sulla protezione del pubblico minorenne; contribuire alle azioni in favore della coesione sociale ed alla lotta contro la discriminazione nell'ambito della comunicazione audiovisiva; vigilare che la programmazione radiotelevisiva rifletta la diversità della società francese.
LOPPSI
Nuovo dispositivo normativo che istituisce il reato di furto di identità su Internet e alza la pena massima prevista, rispetto ad una prima bozza, fino a due anni di carcere e 20mila euro d'ammenda: lo strumento dovrebbe rispondere all'esigenza di combattere il phishing. Inoltre istituisce di fatto (articolo chiamato Loppsi 2) la possibilità per il Governo di creare un filtro alla Rete nazionale permettendogli di ordinare agli ISP di bloccare specifiche URL identificate con decreto ministeriale. Le black-list stilate dovrebbero riguardare, teoricamente, solo quei siti con contenuti pedopornografici.
ARJEL
Autorità amministrativa francese che si occupa delle scommesse e del gioco d'azzardo on-line (Autorité de Régulation des Jeux en Ligne (ARJEL) col potere si monitorare il traffico dei fornitori di servizi Internet (ISP) e che può bloccare l'accesso a siti di gioco online senza licenza.
VOD
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