Non retorica festa militarista ma lutto per i morti di tutte le guerre.
Si prega di diffondere il piu' possibile questo messaggio
Si leggano agli studenti le strazianti poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in trincea;
Si facciano leggere il "Giornale di guerra e di prigionia" di Carlo Emilio Gadda in cui emerge l'ottusità di ufficiali arroganti e l'insipienza criminale degli alti comandi;
Si facciano leggere "Addio alle armi" di Ernest Hemingway e "Un anno sull'altopiano" di Emilio Lussu, grandi testimonianze del fanatismo di quella guerra;
Si diffondano le lettere dei soldati che mandavano al diavolo la guerra e il re. Furono censurate. Perché censurarle oggi nelle cerimonie ufficiali e non farne mai la minima menzione?
Si facciano vedere ai ragazzi i capolavori cinematografici “La grande guerra” di Mario Monicelli del 1959, “Uomini contro” di Francesco Rosi del 1970, e il film “Tu ne tueras pas” di Autant Lara (“Non uccidere” nella versione italiana) che fu denunciato per vilipendio e proiettato pubblicamente nel 1961 dal sindaco di Firenze Giorgio La Pira, con un coraggioso gesto di disobbedienza civile.
Dissociamoci dalle celebrazioni ufficiali del 4 novembre.
Dissociamoci in nome della pace e della Costituzione.
Dissociamoci in nome di tutti quegli italiani pacifici che furono condotti a combattere e a morire perché costretti.
Dissociamoci in nome di tutti i disertori che non vollero partecipare a quella che il papa definì "un'inutile strage".
Dissociamoci da ogni retorica celebrazione di eroismo.
Dissociamoci da ogni ipocrisia.
Vogliamo ricordare che chi non combatteva veniva fucilato dai carabinieri italiani. Il sentimento di pace degli italiani venne violentato da un militarismo che avrebbe poi portato l'Italia al fascismo.
Occorre ricordare che la prima guerra mondiale fu uno spaventoso massacro.
Per questo PeaceLink, l'Associazione Beati Costruttori di Pace e il Movimento Nonviolento stanno facendo un volantinaggio telematico in tutt'Italia dai siti www.peacelink.it www.beati.org e www.nonviolenti.org .
Stiamo diffondendo la voce di chi ha maladetto la guerra perché voleva la pace. Oramai in tutte le scuole i libri di storia hanno rivisto il tradizionale giudizio positivo sulla prima guerra mondiale e oggi prevale una netta disapprovazione di una guerra che - come sostenne Giolitti - poteva essere evitata portando all'Italia Trento e Trieste mediante una neutralità concordata con l'Austria.
Non comprendiamo come mai a scuola i libri disapprovino una guerra che oggi viene al contrario celebrata in piazza nella sua giornata vittoriosa. Ci chiediamo per quale oscura ragione il livello di consapevolezza raggiunto dalla cultura venga demolito dalla retorica.
Ecco perché ci dissociamo dalle cerimonie ufficiali: quella guerra fu terrorismo e non va celebrata. Il popolo della pace - in nome della nonviolenza - dice ancora una volta no alla guerra.
4 Novembre
90° anniversario della Prima Guerra Mondiale
In alternativa all'aggregazione di massa e ai grandi cortei, che consentono la partecipazione solo a chi e' in grado di viaggiare ed ha molto tempo a disposizione, PeaceLink propone per il 4 novembre una iniziativa "lillipuziana" che anche singole persone possono realizzare nella propria citta', con un minimo dispendio di tempo e di denaro. Per il 4 novembre proponiamo una attivita' di volantinaggio in tutte le piazze d'italia.
---
Annotazione: la prima guerra mondiale costo' all'Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di piu' di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste.
Chi volle la prima guerra mondiale fu un mascalzone
Chi la festeggia oggi e' un ignorante
Dal 4 novembre rinasca il monito solenne: MAI PIU' LA GUERRA!
FEEDBACK
E' importante che chi realizza un'azione diretta nonviolenta per conto dell'Associazione PeaceLink, del Movimento Nonviolento e dell'Associazione Beati i Costruttori di Pace comunichi il risultato della sua iniziativa con un breve resoconto - da inviare all'indirizzo info@peacelink.it - specificando il numero di copie distribuite, il luogo della diffusione del materiale, la reazione delle persone contattate e qualsiasi altra informazione correlata allo svolgimento dell'attivita' di volantinaggio.
INFORMAZIONI LEGALI
Il "volantino" costituisce "stampato" ai sensi dell'articolo 1 della legge n.374/1939.
Detta legge stabilisce che lo stampato deve recare, sul frontespizio, l'esatta e ben visibile indicazione del nome e del domicilio legale dello stampatore nonché dell'anno di effettiva pubblicazione (art.5 comma 1).
L'articolo 2 della legge 47/48 impone anche l'indicazione del luogo della pubblicazione: nel dubbio, meglio indicarli entrambi.
Per stampatore deve intendersi ogni persona o ente che riproduca, a scopo di diffusione o di semplice distribuzione, uno scritto per mezzo di tipografia, litografia...o con qualsivoglia altro procedimento (art.9 comma 1).
In particolare, la Corte di Cassazione ha precisato che quando alla produzione dello stampato provvede un ente o un'associazione di fatto la responsabilità per violazione dell'art.1 della legge 374/1939 non è di colui che ha provveduto materialmente alla produzione dello stampato ma dell'ente o dell'associazione che dispone del mezzo meccanico di riproduzione e, per esso, del suo legale rappresentante a cui sono riferibili sia i precetti che le sanzioni.
In tal caso la indicazione relativa all'ente è sufficiente ai fini degli adempimenti legislativi, posto che in tal modo sarà possibile risalire alla persona fisica cui sono destinati i precetti e le sanzioni.
La legge 374/1939 prevede inoltre che lo stampatore ha l'obbligo di consegnare quattro esemplari alla Prefettura della provincia nella quale ha sede l'officina grafica ed un esemplare alla locale Procura della Repubblica. Detta consegna deve essere fatta "prima che stampati...siano posti...in diffusione o distribuzione e che alcuna copia sia rimessa al committente o ad altra persona" (art.1 commi 1 e 3). Quanto alle modalità di comunicazione dello stampato alle competenti autorità, esse sono disciplinate dal Regio Decreto 2052/1940, che regola minuziosamente dette modalità. In particolare, quando si tratta di "fogli volanti", essi vanno consegnati in "piego raccomandato", o a mani o per posta.
CHE COSA VUOL DIRE IN PRATICA TUTTO QUESTO ?
- Nel dossier e nel volantino sono indicati il luogo di stampa e lo stampatore (L'Associazione Peacelink, l'Associazione Beati Costruttori di Pace e il Movimento Nonviolento sono gli stampatori responsabili della diffusione del volantino). Quindi i singoli volontari non devono aggiungere nulla a quanto gia' riportato nei documenti diffusi via internet.
- Per evitare problemi durante il volantinaggio, il giorno precedente alla diffusione dei documenti e' consigliabile inviare tramite postacelere (non posta prioritaria, ma postacelere, cosi' si ha in mano una ricevuta dell'invio) quattro copie del dossier e del volantino, allegando una lettera in cui si scrive che "in conformita' a quanto stabilito dalla legge 374/1939, ho provveduto ad inviare n.4 copie del materiale che verra' utilizzato per attivita' informative in via tal dei tali durante la giornata del 4 novembre prossimo. Cordiali Saluti.". Portate con voi una copia della ricevuta durante il volantinaggio per eventuali controlli.
- Chi decide di fare volantinaggio nei pressi delle piazze in cui si svolgeranno manifestazioni o parate per la "festa" del 4 novembre, potra' essere scambiato per un disturbatore e fermato da agenti in borghese o in divisa. Nel caso in cui un agente di polizia voglia identificare un manifestante, questi può chiedere che l'accertamento sia fatto sul posto, mediante presentazione di carta di identità: la conduzione in centrale infatti dovrebbe avvenire solo per arresto o fermo in caso di commissione di reati. E' importante avere con se' un documento di identita' valido e in buono stato. Se gli agenti insistono per portarvi in centrale o in caserma, assecondateli con gentilezza e durante il tragitto cogliete l'occasione per stabilire un dialogo sereno e costruttivo, spiegando nei minimi dettagli in cosa consiste la vostra attivita' e quali sono i contenuti del materiale che avevate intenzione di distribuire. Non abbiate paura di nulla, perche' non puo' esservi contestato nessun reato, ma al limite vi verra' impedito di continuare a distribuire i volantini. Cogliete la palla al balzo e riorganizzate la vostra attivita' informativa cercando di trasmettere ai carabinieri o alla polizia, attraverso un colloquio sereno ed educato, gli stessi contenuti e gli stessi messaggi che volevate trasmettere ai passanti attraverso i volantini.
--------------------------------------------------------------------------------
Movimento Nonviolento
http://www.nonviolenti.org - an@nonviolenti.org
Associazione Beati i Costruttori di Pace
http://www.beati.org - segreteria@beati.org
Associazione PeaceLink
http://www.peacelink.it - info@peacelink.it
Allegati
Dossier 4 novembre
6 Kb - Formato rtfOgni vittima ha il volto di Abele (riflessione del Centro di ricerca per la Pace di Viterbo)
3 Kb - Formato rtfIl Ministro La Russa porti nelle scuole le testimonianze dei reduci(Lisa Clark, editoriale di Liberazione)
3 Kb - Formato rtfDov'è o guerra la tua vittoria? Non festa ma lutto
3 Kb - Formato rtfIl fante già morto, Il Foglio, Enrico Peyretti
6 Kb - Formato rtf
Articoli correlati
- Italia (1884-1962)
Ezio Bartalini
Fu un convinto antimilitarista socialista. Fondò nel 1903 il primo periodico antimilitarista italiano, "La Pace", che divenne il principale organo di propaganda contro l'esercito, visto come strumento di oppressione della classe proletaria.23 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti - Motivo centrale delle proteste antimilitariste è l'uso repressivo dei militari durante gli scioperi
L’antimilitarismo tra i secoli
I temi dell'antimilitarismo: le spese militari, l’autoritarismo nelle caserme, l’impiego delle truppe per reprimere le manifestazioni popolari. Le spese militari nel 1906 erano in continuo incremento e la prima deliberazione specifica contro di esse risale al congresso convocato a Milano nel 18914 ottobre 2021 - Laura Tussi - L’opposizione alla guerra è uno degli elementi costitutivi e fondativi del movimento operaio
Il pacifismo operaio
La guerra fu subito considerata massimo male perché portava i giovani al macello, peggiorava le condizioni di vita, cancellava diritti e libertà, occultava le istanze per l’emancipazione delle classi lavoratrici30 settembre 2021 - Laura Tussi - L’antimilitarismo operaio e il movimento socialista
Il Pacifismo rivoluzionario
L’antimilitarismo da Rosa Luxemburg alle incertezze che riflettevano le divisioni non solo all’interno della socialdemocrazia, ma anche tra i partiti dell’Internazionale25 aprile 2021 - Laura Tussi
Sociale.network