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"La simpatia verso Trump esprime una patologia", dice Mujica

Effetto Trump

Beppe Grillo, Salvini, Farage, Le Pen, Alba Dorata applaudono Trump, da oggi nuovo presidente degli Stati Uniti. Ma stanno applaudendo una persona che intende affossare gli accordi internazionali in campo ambientale, e che ha in programma un aumento delle spese militari statunitensi.
9 novembre 2016

Vince Trump, a rischio gli accordi internazionali in campo ambientale, al posto degli ecoinvestimenti promette un aumento delle spese militari. Trump visto da Vauro

Trump vuole rafforzare l'esercito portandolo da 479mila soldati a 540mila soldati. Vuole arrivare a 36 battaglioni di marines contro i 23 attuali, vuole puntare su 350 tra navi e sottomarini rispetto ai 276 attuali.

Trump vuole "ricostruire" un apparato militare che definisce gravemente "degradato" da anni di presidenza democratica e propone la cancellazione di limiti al budget della Difesa introdotti nel 2013. Rimuovendo questa norma Trump punta ad avere più soldati, navi, sommergibili e aerei, nonché un nuovo sistema missilistico.

Trump non finanzierà questo programma mettendo nuove tasse sui ricchi (per i quali prevede una riduzione del prelievo fiscale del 6%) ma togliendo, ad esempio, l'assitenza sanitaria sui più poveri.

Del resto Trump appartiene alla classe dei super ricchi, quelli che vogliono pagare meno tasse, tanto la sanità privata e l'istruzione privata se la possono permettere. 

Trump non piace a Michel Moore - regista di  regista di Fahrenheit 9/11 - che lo ha definito "questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno".

"«Nazionalista»; «xenofobo»; «populista»; «ultradestra». La neolingua non attacca più: si chiama democrazia anche se sfottete".

E' solo uno dei post che si leggono sul web, non si capisce bene se di un grillino o di un neofascista, ma resta il fatto che i social network vengono disorientati dalla presa di posizione entusiastica di Beppe Grillo che segue quella delle destre europee e nostrane, da Alba Dorata, a Le Pen, a Farage, a Salvini.

Sul sito del M5s si leggono cose di questo genere: "Penso che l'America abbia dimostrato cosa significa essere un popolo libero. Non si sono fatti infinocchiare dai media ma hanno scelto quello che ritenevano fosse il migliore. Probabilmente neanche Trump sarebbe degno ma l'hanno ritenuto migliore della Clinton che da troppi anni rappresenta il potere e gli hanno girato le spalle. L'America a differenza nostra ha scelto, il paese era stanco della globalizzazione, dell'alta finanza, delle invasioni e sopratutto di porgere sempre l'altra guancia e ha manifestato la priorità dell'Identità Americana. Mi auguro che gli italiani si sveglino, da tanto tempo i media ci bombardano, via le armi, aiuta il prossimo, porgi l'altra guancia, perdona tutto, e questo ci ha portati alla disoccupazione, i giovani che vanno via,insicurezza, suicidi, corruzione, e nonostante tutto si imbarcano clandestini e non c'è nulla per i giovani che vanno via". 

In tanti applaudono Trump. Ma stanno applaudendo una persona che intende affossare gli accordi internazionali in campo ambientale, e che ha in programma un aumento degli investimenti bellici del Pentagono perfar dimenticare il poblema vero: quello delle diseguaglianze sociali.

"Non mi preoccupa tanto se vincerà Trump perché passerà, tutti i presidenti passano. Mi preoccupa di più la gente che lo voterà, che rimarrà. È una classe media che, vivendo nell’incertezza, attribuisce le colpe ora ai cinesi, ora ai messicani. In realtà sta esprimendo una patologia".

Lo ha detto José "Pepe" Mujica, ex presidente dell'Uruguay.

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