Palestina

I semi di Vittorio Arrigoni

… Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre…
15 aprile 2011

 

  I semi di Vittorio Arrigoni Così Vittorio, ascoltando il suo “anemos”, per chi ci crede anima, scelse di vivere. Fu il solo, da solo, a raccontarci gli orrori quotidiani della Terra che gli ignavi chiamano "santa" e gli ipocriti  "l'unica democrazia del Medio Oriente". Realizzò che democrazia e santità erano vergognoso falso e peggior bestemmia, da qui la forza di cambiare le cose. Conosceva la pazienza, consapevole dell'immutabilità di quella Terra fintanto che i potenti, impunemente,  ne avrebbero potuto abusare. La condivideva con il popolo martoriato dai soprusi e dal piombo fuso e la trascriveva ogni giorno sul suo blog. La pazienza gli consegnò così la saggezza che si rivelò con le flotte di donne e uomini di buona volontà ormai certi che la Palestina era "cosa" da modificare. Per la prima volta nella storia della "Nakba", la catastrofe che i Palestinesi subirono con la pulizia etnica a partire dal '47/48, 11 mesi fa avvenne dunque lo squarcio, riconosciuto finalmente dal pianeta, Vaticano compreso. Vittorio cominciò così a non essere più solo.

Palestina campo profughi La democrazia e, per chi ci crede, la santità hanno bisogno di condivisione, complicità, passione e tenerezza. Tutto ciò avviene spontaneamente, quando non si è (più) soli.

Vittorio è morto trucidato. Il mondo è stato informato che gli assassini appartengono ad al-Qa'ida. L‘ignavia e l’ipocrisia si ritengano soddisfatte.

A tutti gli altri andrà l’infinita eredità di Vittorio fatta di forza, speranza e coraggio. Sono semi di ricchezza impagabile che appartengono a chi parte da solo. Ma quando germogliano non si possono più fermare. I seminatori dei secoli scorsi e quelli contemporanei hanno saputo ben dimostrarcelo. Ammazzarli tutti è realtà tanto feroce quanto (incredibilmente) stupida, almeno come definire “santo” l’inferno, “democratico” lo stato tirannico, prevaricatore, sanguinario e chiamare missione di pace, il massacro.

Gli stupidi, gli ignavi e gli ipocriti oggi sono inconfondibili: chi sceglie da che parte stare non ha più scuse, ma, soprattutto, giustificazioni.

Note: http://guerrillaradio.iobloggo.com/

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