Avvelenati anche ad Agosto
Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;[…]
Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Queste parole sono della canzone L’Avvelenata di Francesco Guccini. Sono del 1976. Ma è una domanda che in fondo ci poniamo spesso tutti. Ma perché farlo? Ma mi conviene? Perché devo?
Sono domande che sorgono davanti a decisioni, scelte, semplici eventi quotidiani. Ma siamo ad Agosto, molti sono in ferie, qualcuno in vacanza. Voglia di lavorare poca. Se non nessuna.
Ed invece ci sono persone che queste domande non se le pongono. Che non si fermano mai. E prima di loro stessi si preoccupano degli altri, del bene comune. Sono persone che, giorno dopo giorno, portano avanti richieste di giustizia che coinvolgono tutti. Ma spesso sono lasciati soli. Abbandonati e derisi, attaccati e insultati. Ma non importa. Loro vanno avanti. E trascurano se stessi anche per chi li insulta.
Carlo Ruta è uno storico siciliano, autore di numerosi libri e curatore del blog Le inchieste(http://www.leinchieste.com). Pino Maniaci è il conduttore del telegiornale dell’emittente siciliana Telejato.
Entrambi hanno condotto, e conducono, inchieste scomode sugli intrecci tra mafia e affari. Carlo, nei suoi libri, ha anticipato di diversi anni il risiko bancario che è passato alla storia come ‘l’estate dei furbetti del quartierino’. Ha denunciato gli intrecci massonici della sua terra ed è l’unico che continua a perseguire la giustizia per Spampinato, il giovane cronista de L’Ora ucciso. In questi anni ha dovuto subire condanne assurde, processi basati su irregolarità e menzogne, attentati. Pino, che non ha mai omesso di denunciare corrotti e collusi nel suo telegiornale, subisce periodicamente attentati(nelle scorse settimane l’ultimo è stata l’esplosione dell’auto dell’emittente).
Nessuno di loro due, così come Marco Benanti(ricordate?), Umberto Santino(condannato per aver riportato un volantino anonimo), Giovanni Impastato(condannato per aver difeso la memoria del fratello), Ultimo(prosciolto dai tribunali ma perseguitato e infangato dai tribunali mediatici, dai giornali, dalle televisioni e da tanti, troppi soloni), Graziella Proto, si è mai posta la domanda “Ma chi me lo fa fare?”. Ognuno di loro poteva far carriera in un grande quotidiano, nell’Arma, nelle televisioni commerciali. Non l’hanno fatto. Se oggi possiamo sperare di vincere la mafia, come disse Falcone(la mafia, come ogni cosa umana, è destinata a finire), lo dobbiamo a loro. Non certo a chi ieri insultava Falcone e Borsellino, ha permesso l’assassinio di Francese, Spampinato, Fava, D’Urso e oggi lascia isolati i Ruta, i Benanti, i Maniaci.
Ma chi vi paga? La vecchia insinuazione degli Anni Settanta ritorna. Allora il PCI la rivolgeva al gruppo de Il Manifesto, colpevole di chiedere libertà per i dissidenti cecoslovacchi. Oggi la si rivolge tranquillamente, senza rendersi conto, come fosse la formazione del Borgorosso Football Club, ai cittadini che si indignano e chiedono dignità per i loro territori. Girando per le cineteche sarebbe bello scovare ‘A biutiful cauntri’ prodotto da alcuni attivisti di Legambiente Campania. Nelle sue inequivocabili immagini, nello scorrere lento ed inesorabile dei fatti prende piede tutta la violenza di un territorio stuprato e offeso, saccheggiato e devastato. La successione dei morti, degli abusi sono pugni allo stomaco continui. Alla fine della visione sembra di essere stati sconfitti su un ring di pugilato.
Parli di ecomafie in una piccola piazza cittadina. I reati ambientali sono in aumento, la corruzione è vertiginosa. Ma chi vi paga? Torna la domanda.
Ho visto delle cose. Voi vedete solo quel che vi pare, quel che vi conviene. Chi vi paga quindi? Vorresti spiegarle che in realtà sei volontario, che anzi rischi quotidianamente e ogni giorni paghi, non sei pagato. Ma, contenta e tronfia dell’insulto, se n’è già andata, catturata dalla vetrina dell’orefice e dal gelato del bar affianco.
Incontro pubblico. Una scienziata di fama mondiale, ricercatrice in una delle più prestigiose università a livello mondiale, chiede la parola. Non porta fumi, fatti e dati scientifici e incontrovertibili. Zitta tu, taci. E si rischia il linciaggio. Il tribuno del popolo sta alzando le mani, letteralmente. Poi si accorge di essere controllato da decine di persone e l’agguato salta.
E’ Agosto. Tempo di vacanze, tempo di ferie. Tempo di spensieratezza.
Ma anche tempo di violenze e connivenze, complicità criminali. Perché in estate aumenta l’indifferenza e chi è abbandonato, isolato, lasciato solo sente su di se un peso ancora maggiore, una violenza continuata e schiacciante. Pino, Carlo, i cittadini vicentini e campani, i comitati abruzzesi, gli anziani e i senzatetto di tutte le città.
Quando parliamo non parliamo a vanvera. La prossima volta che verrà di chiedere chi vi paga? stiamo attenti. Ricordiamoci chi siamo, cosa facciamo, che quelle persone l’aria e l’acqua non la vogliono più pulita solo per loro. E’ una domanda criminale, assurda, complice di comportamenti omertosi e delittuosi.
Ma chi me lo fa fare? qualcuno non se l’è mai chiesto.
eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!
Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!
http://www.censurati.it
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