Ilva, Thyssen e le certezze degli operai
Poche parole che danno agli operai italiani poche certezze, la loro insicurezza in fabbrica e le offese che subiscono le loro famiglie in caso di incidenti gravi.
Nelle prime ore del mattino all'Ilva di Taranto si registra il terzo incidente mortale negli ultimi quattro mesi. Il 30 ottobre 2012 un operaio addetto alla movimentazione ferroviaria viene schiacciato da un vagone, il 30 novembre un altro giovane operaio rimane nella cabina di una gru che viene investita da un tornado e cade in mare, questa mattina ancora un operaio perde la vita, l'incidente - spiega Ilva - è avvenuto alle 04.40 nell'area cokerie "durante una operazione di intervento di manutenzione alla batteria 9, una delle batterie ferme perché in rifacimento". "La dinamica - si aggiunge nella nota aziendale - è in corso di accertamento, l'autorità giudiziaria è sul posto". Nello stesso incidente rimane coinvolto un'altro operaio, appartenente ad una ditta esterna che rimane seriamente ferito.
Nel 2007 presso l'acciaieria ThyssenKrupp di Torino perdono la vita sette operai in un rogo provocato dalla fuoriuscita di olio in pressione da una vasca. Oggi il processo di appello che vede imputato l'amministratore delegato Harald Espenhah. Per la Corte si è trattato di omicidio colposo con colpa cosciente, con conseguente rideterminazione della pena da 16 anni e mezzo a dieci anni.
Scarica qui il file audio della sentenza d'appello (formato .wma - circa 6MB).
È possibile scaricare qui anche la sentenza di primo grado emessa il 15 aprile 2011 dalla Seconda Corte d'Assise di Torino, presieduta da Maria Iannibelli (formato .pdf - circa 33MB).
Si ringrazia sicurezzaelavoro.org e il suo direttore Massimiliano Quirico per il materiale fornito
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