Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro
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Secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, dei 2,34 milioni di morti sul lavoro ogni anno, solo 321000 sono dovuti a incidenti. I restanti 2,02 milioni di decessi sono causati da vari tipi di malattie correlate al lavoro, che corrispondono a una media giornaliera di oltre 5.500 morti.
La prevenzione inadeguata delle malattie professionali ha inoltre profondi effetti negativi non solo sui lavoratori e le loro famiglie, ma anche sulla società in generale a causa dei costi enormi che essa genera, in particolare, in termini di perdita di produttività e di appesantimento dei sistemi di sicurezza sociale.
Sebbene siano stati compiuti progressi per affrontare le sfide legate alle malattie professionali, è urgente la necessità di rafforzare la capacità di prevenzione nei sistemi sanitari nazionali in materia di sicurezza sul lavoro. Con la collaborazione dei governi, dei datori di lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori la lotta contro questa epidemia nascosta dovrà produrre nuove agende globali e nazionali per la sicurezza e la salute.
In preparazione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro ILO ha pubblicato il rapporto The Prevention of Occupational Diseases.
Il rapporto evidenzia quanto sia necessario per ogni Stato disporre di dati attendibili utili a una buona base per sviluppare strategie.
Attualmente più del 50% dei Paesi ILO non dispone di statistiche adeguate sulle malattie professionali. In più molti Paesi non hanno statistiche disaggregate per sesso, mansioni di lavoro e aree occupazionali (ad esempio lavoratori industriali o rurali).
Ancora, un altro fattore importante è quello dell’adeguamento continuo dei sistemi sanitari nazionali alle nuove normative e la condivisione delle conoscenze tra i diversi stati. Una reale prevenzione delle malattie professionali richiede, infatti, il continuo miglioramento dei sistemi nazionali in materia di SSL, di ispezione e programmi di prevenzione e sistemi di compensazione in tutti gli Stati membri dell’ILO.
Infine, per lo sviluppo delle politiche e dei programmi nazionali per la prevenzione delle malattie professionali deve e dovrà essere cruciale la partecipazione attiva dei datori di lavoro e dei lavoratori.
In Italia invece a pochi mesi dalla presentazione ufficiale, avvenuta lo scorso 13 dicembre in Senato alla presenza del Ministro della Salute Renato Balduzzi, i firmatari del Protocollo “Liberi dall’Amianto” - Fondazione ANMIL “Sosteniamoli Subito”, CGIL, CISL, UIL, UGL, AFeVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto) e AIEA (Associazione Italiana Esposti all’Amianto) - scendono in piazza per promuovere la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Asbestus Free” in occasione della Giornata Mondiale dedicata alla Sicurezza sul Lavoro e alle Vittime dell’Amianto che si celebra il 28 aprile prossimo.
A tale fine, i Partner hanno individuato alcune città che, più di altre, convivono con le problematiche legate all’esposizione, all’utilizzo e allo smaltimento dell’amianto e che registrano un alto numero di vittime: Casale Monferrato, Broni (PV), Monfalcone (GO), La Spezia, Ravenna, Ferrara, Padova, Matera, Pisa, Civitavecchia, Bari, Taranto, Nuoro e Siracusa.
L’obiettivo è quello di promuovere e divulgare l’iniziativa sull’intero territorio nazionale iniziando da queste prime 14 città e portare direttamente tra la gente e, soprattutto, tra i più giovani una tematica complessa, delicata e purtroppo ancora poco nota che riguarda ormai tutta la popolazione, e non soltanto i lavoratori.
per approfondire
http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/crimini-di-impresa-razionalita-e-percezione
http://www.medicinademocratica.org/wp/?p=834
http://www.associazioneitalianaespostiamianto.org/sedi-regionali/paderno-dugnano-28-aprile
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