Un uomo solo contro tutti
Un uomo solo contro tutti. Con questa espressione si potrebbe riassumere bene la battaglia condotta da Alessandro Feragalli, consigliere comunale di San Giovanni Teatino (CH), un piccolo comune di circa 11.000 abitanti situato nell’area metropolitana di Pescara. Piccolo sì, ma grande abbastanza per ospitare all’interno dei suoi confini più o meno un quarto della superficie regionale utilizzabile per costruire centri commerciali. Cioè quanto spetterebbe, sulla carta, all’intera provincia di Chieti. Il tutto, concentrato in 18 miseri km2: a tanto equivale il territorio comunale di San Giovanni.
Ma come se non fosse già abbastanza, la giunta comunale in carica, capeggiata dal sindaco Verino Caldarelli, ritiene che San Giovanni Teatino abbia ancora bisogno di cemento, di insediamenti impattanti, di traffico impazzito e di nuove cattedrali del commercio di massa. Ecco allora che viene approvata una variante al piano regolatore per la costruzione di ulteriori 20.000 m2 di superficie commerciale, tra le quali c’è spazio per un colosso multinazionale come Ikea (per non farsi mancare niente).
Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista, guidato da Feragalli, vota contro il progetto per la mancanza di coinvolgimento della popolazione locale, e per la presunta assenza di valutazioni ambientali da parte degli enti preposti. Le sue denunce restano ovviamente inascoltate, ma non da tutti: qualcuno infatti pensa bene di incendiare il circolo culturale da lui fondato, intitolato guarda caso a Peppino Impastato e situato nei pressi del capoluogo Chieti. L’attentato, va detto, avviene durante la campagna elettorale per le scorse elezioni politiche (aprile 2006): non è chiaro se la matrice sia politica o intimidatoria, ma tant’è. Nell’ex isola felice abruzzese succede anche questo.
La battaglia di Alessandro Feragalli, che adesso collabora anche col nostro coordinamento locale di Libera, prosegue nei mesi seguenti in cui sembra calare il silenzio sulla vicenda Ikea. Fino all’inizio di marzo 2009, quando la nuova amministrazione regionale, nella persona dell’assessore competente Alfredo Castiglione, chiede tempo e chiarimenti al comune di San Giovanni per presunte irregolarità procedurali.
Insomma, la parziale bocciatura della Regione Abruzzo sembra dar ragione ad Alessandro Feragalli, che infatti ne prende atto ed invita l’amministrazione comunale a riflettere e a ripensare il modello di sviluppo per San Giovanni Teatino e l’area metropolitana tutta. Un’area dove i piccoli esercizi chiudono, i locali commerciali restano sfitti ed i centri città si svuotano progressivamente, a tutto vantaggio dei colossi della distribuzione.
Intanto il sindaco Caldarelli, indispettito per il temporaneo stop alla sua principale “creatura”, lancia accuse personali a Feragalli sui giornali locali. Dopo aver chiarito che il suo proponimento è nobile, poiché mira a creare posti di lavoro in un periodo di crisi come quello attuale, afferma testualmente che “non tutti hanno la fortuna di certi consiglieri comunali, tranquilli perchè hanno il posto pubblico e lo stipendio glielo paga Pantalone” (Feragalli è infatti un pubblico funzionario). A ragionare in questo viene il dubbio che Caldarelli faccia il sindaco a titolo gratuito.
Alessandro Feragalli risponde, emette un comunicato stampa che tuttavia nessuno pubblica. Scende di nuovo il silenzio sulla vicenda Ikea, un silenzio come sempre assordante e che colpisce il lato debole della storia. Una storia su cui Libera Pescara cercherà di mantenere i riflettori accesi, iniziando dalla pubblicazione di questo comunicato.
“Chi arriva ad esprimere giudizi personali senza confrontarsi sulla materia del contendere probabilmente ha la coda di paglia e cerca di sviare l’attenzione dai problemi concreti.
Il sindaco Caldarelli invece di prendersela con i dipendenti pubblici che fanno politica, potrebbe spiegare come mai non conosce i dati della Confesercenti, apparsi anche sui quotidiani venerdì scorso, che denunciano nella sola provincia di Pescara un saldo negativo di 200 imprese del commercio con responsabilità rintracciabili nella concorrenza schiacciante dei centri commerciali, sulla carenza dei parcheggi nei centri della città e sulle promozioni richiamo delle grandi catene.
Anche su “la Repubblica” è apparso un articolo nel novembre scorso in cui la Cgia di Mestre, autorevolissima associazione di artigiani e piccole imprese, denunciava la grave crisi occupazionale del commercio riguardante soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali, con una perdita occupazionale in Italia di circa 100.000 posti di lavoro.
La politica del lavoro deve tendere alla creazione di più posti di lavoro e non nuovi posti di lavoro che ne prefigurano la perdita di altri. E come se si dicesse che per dare lavoro ai figli è necessario toglierlo ai padri o per dare risposta ai disoccupati si ricorra ad iniziative che ne creassero molti di più.
Si ribadisce la pericolosità per l’economia locale ed abruzzese, oltre che per l’ambiente e la vivibilità dei luoghi, di una eccessiva concentrazione di centri commerciali, unica in Europa per San Giovanni Teatino.
A breve verrà presentata in consiglio comunale una proposta di delibera per la tutela del piccolo commercio e per la creazione di un coordinamento tra Comune ed operatori commerciali locali al fine di individuare azioni di tutela e potenziamento di un settore che svolge una funzione sociale oltre che economica, cercando di far corrispondere ad un miglioramento della quantità dell’occupazione anche un miglioramento della qualità del lavoro che eviti la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori.
Alle illazioni personali risponderemo sempre con dati, proposte e progetti concreti, questo è il nostro modo di far politica.
Alessandro Feragalli
Gruppo consiliare Unione per San Giovanni Teatino"
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