L'emergenza in Abruzzo non è finita
Lo Zar delle Emergenze, Bertolaso uomo di tutte le stagioni, dice che tutto va bene e che gli impegni assunti dal Governo saranno rispettati. Se nel Decreto Legge sull’Abruzzo non saranno indicati soldi veri e vere tempistiche la ricostruzione dell’Aquila e dintorni saranno una chimera. Intanto i problemi quotidiani emergono inevitabilmente e non c’è propaganda che possa nasconderli. Sui Sindaci della costa abruzzese, che ospitano negli alberghi gli sfollati più “fortunati”, sta ricadendo l’onere di trovare una nuova sistemazione in tempi brevi, giacchè la stagione turistica estiva sta entrando nel vivo. La vita negli alberghi non è certo vacanziera mentre nelle tende l’inattività e la preoccupazione del futuro rendono penoso l’esilio. I cittadini nelle tende soffrono sempre di più: freddo dalla sera alla mattina, caldo asfissiante durante il giorno. Berlusconi ha dovuto chiarire che dalle tende non si uscirà, se tutto va bene, prima del nuovo anno. Ma nelle tendopoli già adesso il clima è impossibile. Peraltro la militarizzazione insensata e grottesca dei campi, dove possono entrare solo i componenti delle organizzazioni accreditate nello specifico campo, isola gli sfollati in una sorta di quarantena infinita ed impedisce la ripresa della vita civile, la fornitura di aiuti ed il controllo pubblico.
Chiediamo che gli Amministratori locali assumano il controllo della situazione e si attivino per:
1. disporre immediatamente, con la copertura dei fondi della Protezione Civile, il reperimento delle case sfitte ed agibili anche nelle località limitrofe non interessate dal turismo estivo. Il Decreto Legge 39/09 attribuisce a Bertolaso il potere di reperimento ma anche i Comuni, in accordo con la Protezione Civile, possono e devono gestire reperimenti ed assegnazioni;
2. individuare immediatamente le strutture alberghiere, site in zone non turistiche e limitrofe all’area del terremoto, che possano ospitare gli sfollati. Se in un primo momento la collocazione degli sfollati in zona di minor rischio sismico aveva un senso, in questo momento è possibile ed opportuna la collocazione in zone intermedie le cui strutture alberghiere si sono messe a disposizione fin dal primo momento;
3. trasferire i cittadini della costa e quelli che vogliono delle tende nelle strutture alberghiere e negli appartamenti requisiti e creare collegamenti efficienti e continui per chi lavora o vuole tornare giornalmente nelle zone terremotate;
4. consentire immediatamente l’ingresso nei campi a chiunque voglia entrare e sia munito di documento di riconoscimento da registrare in cambio di apposito pass.
5. utilizzare il villaggio del Mediterraneo a partire da metà di giugno per la sistemazione transitoria della popolazione aquilana perché la vita fuori la propria città non obblighi alla frammentazione e neghi la possibilità di socializzazione e di ricostruzione sociale
Misure minime ed urgenti da imporre attraverso una mobilitazione collettiva che veda uniti i cittadini sfollati, le organizzazioni ed associazioni del volontariato, le forze politiche e sindacali di tutto il territorio abruzzese.
Per aderire alla campagna collegati a: http://oltreabruzzi.wordpress.com, http://www.abruzzosocialforum.org
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