Terremoto di L'Aquila

Pronte le suites presidenziali mentre la "gleba" assiste dalle tende

Squadroni di tecnici e operai operosissimi al lavoro in vista del G8. Una città agonizzante. Non si può accedere né parlare di ciò che sta avvenendo.
E intanto l'attenzione dei media cala e la voce dei terremotati non trova spazio nell'informazione nazionale.
22 giugno 2009
Emilia Urso Anfuso (Giornalista freelance. Si occupa di politica, inchieste e affari sociali)
Fonte: Agoravox

San Gregorio, una delle frazioni di L'Aquila colpite dal sisma del 6 aprile.

Da diversi giorni in Abruzzo, e più esattamente a L’Aquila, c’è un particolare fermento. Centinaia di persone, stanno lavorando alacremente per far si che la zona in breve, possa garantire la totale sicurezza agli ospiti del prossimo G8, che inizierà l’8 Luglio prossimo. Squadroni di tecnici a verificare la sicurezza delle strutture che verranno utilizzate per l’occasione. Operai operosissimi, che sotto l’occhio controllore di tecnici ed esperti della sicurezza, mettono nelle loro mani la vita di Presidenti di Nazioni che si incontreranno, per decisione del nostro Governo, in una città ancora agonizzante per un disastro forse annunciato, molto sfruttato ed ora, un pò vilipeso.
Il Governo - voci di corridoio poi dichiarate apertamente – si fregia del fatto, di aver attinto ai migliori mobilieri italiani, per creare l’incanto di 30 appartamenti per alloggiare le membra del Potere internazionale. Questi alloggi a cinque stelle Superior, hanno catalizzato l’attenzione della ricostruzione gettando nell’oblio le necessità del Popolo.
Nessuno può accedere alle zone preposte al G8: in testa i giornalisti. I siti sono sbarrati da personale dei servizi di sicurezza. Non si può accedere. Ma neanche parlare di ciò che sta avvenendo. Top secret. L’alibi è quello di dover consentire la massima operatività ed in tempi relativamente brevi, al fine da poter accogliere in lussuose suites presidenziali, i potenti del Mondo.
Telecamere quindi smorzate. Fotografi orfani di immagini. Cittadinanza sfollata e relegata negli alloggi “propri” alla Massa: tendopoli ora fredde ora roventi. Acquitrinose in caso di pioggia. Invivibili persino per una settimana di vacanza di avventura. Coabitazione coatta fra eredi di disperazione in attesa di indirizzo.
Una volta in più, cala la cortina che sfoggia una luce diversa ad illuminare il percorso di vita, a seconda che si nasca fortunati o figli della propria terra e basta. Questo G8 e tutto il fremere che gli ruota intorno, mettono milioni di anni luce in più, fra il divario che esiste fra il Potere ed il Popolo.
Lassù, gli Illuminati. Giù in basso, la Gente. Senza mai riflettere sul fatto che, in assenza di Massa Umana, gli Illuminati esisterebbero solo per veder la propria immagine riflessa dentro uno specchio.
Il Potere non teme le critiche. Semmai, teme di dover soggiornare scomodamente. Di dover alloggiare in ambienti che poco si accostano al prestigio. Di dover argomentare le sorti del mondo davanti ad un tavolaccio, piuttosto che ad un fratino del ‘400.
Quanto stia costando la preparazione del G8 in questione, non è dato sapere. Si è parlato solo di quanto si sarebbe risparmiato, spostandolo dalla Maddalena all’Aquila. Dimenticando che, già da più di un anno, la Sardegna era in fervore di preparativi – persino di nuove strutture edili – per accogliere un evento di tale risonanza. Nemmeno di quei soldi buttati per nulla, si fa menzione. Peccato. Informazioni che avrebbero dato una misura più precisa e logica di dove e come vengono spostati i finanziamenti che generiamo da cittadini d’Italia.
Ora, tutta l’attenzione è rivolta al grande palcoscenico. Non c’è tempo per analizzare. Ne per argomentare le esigenze della Gente comune. La priorità va data all’ennesimo G. Che, se non ve ne foste accorti, sta divenendo un evento quotidiano nei nostri giorni. Un G al giorno, forse, toglie la polemica di torno... o la attizza. Vedremo.
Nel frattempo, cala l’attenzione dei media nazionali – non possono far altro a quanto pare – su fatti e cose che realisticamente sarebbero più interessanti per tutta la Comunità Italiana. Ad esempio: a che punto sono le indagini che dovrebbero proseguire per individuare i colpevoli di edifici realizzati con materiali di terz’ordine e senza alcuna normativa antisismica? Cosa ne è della Impregilo s.p.a. Impresa di Stato che è fra l’altro, la penosa realizzatrice dell’Ospedale S. Salvatore dell’Aquila, crollato rovinosamente a causa di appalti di convenienza?
E che notizie si hanno sulle cifre raggranellate dagli italiani nella gara di solidarietà che continua quotidianamente a vederli protagonisti, per dare una mano ai terremotati ed alla ricostruzione? Per non parlare del decreto N° 39 sulla ricostruzione in Abruzzo, che scredita totalmente le dichiarazioni del mondo Politico sia per quanto riguarda le cifre dichiarate all’inizio – 8 miliardi che all’atto pratico, leggendo bene il Decreto, sono circa 5,5mld – sia per ciò che riguarda gli articoli relativi alla ricostruzione – che non è presa in considerazione – degli appartamenti di proprietà dei non residenti.
I finanziamenti, ricordo peraltro, saranno “diluiti” di qui al 2032: c’è da morire di attese. Ed una parte del Decreto in questione, propone ed approva la creazione di nuove lotterie atte a raggranellare circa 500 Mln di euro da mettere nel novero degli stanziamenti per la ricostruzione. Un bel gioco delle tre carte.
Poco rassicura peraltro, il fatto che si sia deciso – una volta in più – di attingere circa due miliardi di euro dai FAS – Fondi per le Aree Sottosviluppate – quel “salvadanaio” che sarebbe dedicato da sempre allo sviluppo del Mezzogiorno, ma dal quale si attinge sempre come fosse quella che in alcune regioni del Sud d’Italia si chiama “Ammucciagghia”, cioè, denaro sottratto alla gestione familiare quotidiana, ma messo da parte per i momenti di bisogno...
Le televisioni tacciono. I giornali parlano d’altro. I terremotati non hanno voce. Non perché non si stiano ribellando ad un Sistema di cose che li vede in realtà protagonisti di un grande scempio: nessuno li fa parlare. Nessuno li intervista. E persino quelle rarissime volte in cui qualche rete decide di mandare in onda qualche testimonianza dal “terreno”, si nota come si scelgano le persone più moderate, tranquille.
Eppure da giorni e giorni, c’è gente che si lamenta a gran voce. Un po’ per tutto. A partire dai Sindaci che si sono visti negare ad oggi, la revisione del Decreto N° 39, per arrivare ai malumori degli sfollati che stanno vedendo coi loro occhi, come la ricostruzione - parlando di quella “provvisoria” - presumibilmente, non avverrà in tempi brevi, come promesso. E di come probabilmente, non otterranno giustizia sui colpevoli di una infamia chiamata “edilizia facile e corrotta” che ha troppi protagonisti di “spessore” per lasciare nelle mani di chi ha subito, la loro carne da macellare.
Ancora una volta, si palesa una divisione: fra vincitori e vinti. Ed accadrà finché, ci saranno troppe brave persone ad accettare che possa esistere un divario imbarazzante fra gli esseri umani anche – e sopratutto – nel momento del bisogno.

Note: http://www.agoravox.it/Abruzzo-pronte-le-suites.html

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