Denunceremo Il Giornale per procurato allarme sociale

29 giugno 2009
Vittorio Agnoletto e Renato Di Nicola

Abbiamo chiesto ai nostri avvocati – dichiarano Vittorio Agnoletto, ex portavoce del GSF a Genova nel Luglio 2001, e Renato Di Nicola dell'Abruzzo Social Forum – di valutare se esistono gli estremi per denunciare il Giornale per procurato allarme sociale. Infatti il quotidiano della famiglia Berlusconi, in riferimento al prossimo G8 che si terrà all'Aquila, parla di “Vendetta” per quello che è avvenuto a Genova 8 anni fa e di sogni “di guerriglia”.

Il GSF ha sempre chiesto verità e giustizia sulle giornate di Genova, mai – afferma Agnoletto - nemmeno quando abbiamo ascoltato sentenze scandalose, che hanno assolto coloro che noi continuiamo a ritenere i mandanti del massacro della Diaz e delle torture di Bolzaneto, abbiamo parlato di vendetta. Un concetto estraneo alla nostra cultura.

In occasione del G8 all'Aquila -dichiara Di Nicola - le associazioni e i movimenti che da settimane stanno lavorando nei campi dei terremotati, montando tende, distribuendo cibo e assicurando assistenza alla popolazione, aiutando alla ricostruzione del tessuto sociale, hanno tenuto a L’Aquila due assemblee nazionali. Assemblee aperte ed alla luce del sole dove si sono proposte iniziative puntuali di critica, di azione, di impegno e di alternativa alle politiche liberiste. Si sono discusse proposte di marce, , sit-in, convegni, si è parlato delle iniziative da intraprendere a cominciare dalla fiaccolata nella notte tra il 5 e il 6 luglio, nell'anniversario del terremoto, dal Foro sulla Ricostruzione che si svolgerà il 7 luglio, sul rapporto tra i diritti delle popolazioni, in Abruzzo come nel sud del mondo e la logica del liberismo e del profitto. Nei dibattiti svoltisi in questi mesi si è sempre parlato di iniziative di lotta , di confronto e discussione. Si è parlato della costruzione di un altro mondo possibile e necessario di fronte alla barbarie sociali prodotte dalle crisi del sistema liberista .

L'articolo de il Giornale e le dichiarazioni di alcuni esponenti del governo – continuano Agnoletto e Di Nicola - sono un becero tentativo di chiamare violenza, si tenta di creare un clima artificiale di tensione e di interrompere la crescita di autorganizzazione sociale nella città e nei campi. Tensioni artificiali mentre il problema vero è quello che le richieste dei cittadini e dei poteri locali per una ricostruzione vera ed autocentrata vengono via via inascoltate e respinte.

La costruzione in modo artificiale di una campagna allarmistica è anche finalizzata a distogliere l'attenzione dei media nazionali e internazionali dalle indecenti vicende che coinvolgono il premier e dall'incapacità e non volontà dei capi di Stato del G8, di fornire soluzioni al dramma di miliardi di persone che, grazie a questo modello di sviluppo, continuano a morire di fame,di sete e di malattie per le quali esisterebbero terapie possibili ed immediatamente applicabili.

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