malaffare tra pubblico e privato: il vero problema dell'amministrazione della "cosa" pubblica
Non c’è solo la sanità. Il malaffare tra pubblico e privato è qualcosa che, in maniera sommessa, colpisce molti amministrazioni e molti enti. Pensiamo al “cemento” che ha ormai invaso l’area pescarese e più in generale l’Italia (http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/inchiesta-citta/potere-pescara/potere-pescara.html); pensiamo al business dei rifiuti, che anche nei piccoli comuni è motivo di affare(http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=15757) senza considerare lo scarico di materiale tossico che avviene incontrastato nella nostra bella regione(http://www.maurodeflaviis.splinder.com/post/17892888) a cui si intreccia anche lo scandalo acqua e pozzi inquinati dove sembra che nessuno sappia mai niente, nessuno vede o ha visto niente…..
Potrei andare avanti in citazioni, articoli e news (vedi anche le ultime notizie sulla ricostruzione) per pagine e pagine….
L’intreccio tra pubblico e privato ricade come sempre sui cittadini, basti pensare con quale “cura” vengano eseguiti determinati appalti affidati a ditte private per esempio in materia di strade: sentendo chi vive lungo la strade testimonia spesso che “quando c’erano i vecchi cantonieri i lavori eran fatti con più cura, i problemi erano di veloce risoluzione”….ora cosa accade? Accade che, nel nome dell’efficienza tanto decantata affidando lavori ai privati:
- i lavori, anche molto “semplici”, vanno appaltati alle ditte private con tempi ben più lunghi
- durante i lavori le norme di sicurezza appaiono estremamente inevase
- per risparmiare si effettua un intervento non esaustivo ma anzi a tratti dannoso: indovinate cosa succede se, nel rifacimento strada, si effettua una semplice aggiunta di cemento senza “spianare” la strada??? L’acqua che cade “invade” i lati della strada, che molte volte significa allagare le proprietà dei cittadini….
Questo non è che un piccolo esempio, ma molte volte vediamo tasse aumentare, servizi deficiere eppure ci sentiamo dire sempre la novella “i soldi non ci sono”…..già, poi dipende per chi, per cosa non ci sono…..
Sento parlare di fannulloni e penso:”questi non hanno capito niente, stanno ancora lì a prenderci in giro….” Il problema reale, dove davvero i soldi si perdono e in mano di chi non si sa, sono gli appalti, le aste, dove le somme che circolano e non sono quei mille euro dell’impiegato di ufficio….
Com’è possibile che si costruisce quasi del tutto una strada utilissima (il proseguio della circonvallazione che ora porta alla uscita autostradale di Francavilla) salvo poi riprendere i lavori e finirla solo dopo molti anni…..stessa cosa dicasi per il tratto che ora porta la Circonvallazione fino a Montesilvano Colle ma che sono anni che abbiam visto lì, un lavoro in corso perenne……
E ancora……consulenze pagate profumatamente sotto l’indifferenza generale, opere che non danno un effettivo vantaggio alla collettività ma che vengono pur fatte (guardando al passato si pensi alla “superstrada”che porta ad Alanno) che, poco o tanto, costano soldi, denaro che in un modo o nell’altro sono dei cittadini…..
Guardiamo, anche se solo brevemente, il caso Del Turco: cosa ha comportato negli anni quel sistema di rimborsi gonfiati alle cliniche private? La prima risposta potrebbe essere meno denaro nelle casse della Regione…..
Ok, ma esaminiamo un altro aspetto: se le cliniche private percepiscono molti rimborsi e i soldi stanziati bene o male son quelli cosa rimane per la sanità pubblica: molto, molto poco…..
Questo vuol dire due cose:
1) Carenza di ogni genere di cose, dal materiale alla mancata gestione equilibrata di queste
2) L’aspetto che appare sotto traccia è la mancanza fondi per l’assunzione di personale, non si assume agli ospedali civili da tempo immemore.
Ciò vuol dire che la domanda di personale non è colmata in buona parte da personale dal contratto di lavoro fisso,esperta, competente….. Quanti che si son dovuti trovare a che fare con l’ospedale civile(specie a Chieti) e il personale era giovane, giovanissimo…chiaro che non si può pretendere la luna da chi magari studia all’università ed è lì come prima esperienza di tirocinio, magari prima esperienza di lavoro ed è costretto a “subire” situazioni difficili da gestire
La sanità abruzzese è un po’ questa, sommata alle decisioni politiche di nomina Asl che abbiamo visto negli anni portare queste Aziende Sanitarie Locali a trasformarsi in autentici carrozzoni…..
Una società civile “sveglia” e “preparata” dovrebbe essere il primo sorvegliante, le associazioni il primo campanello di allarme a cui deve seguire dunque un movimento unito della gente, dal ceto alto a quello più povero…..
A Pescara, manifestazioni studentesche a parte(ma è tutta un’altra storia), non si ricordano vere e proprie sollevazioni popolari di sorta, se non la fiaccolata dopo uno stupro a corso Manthonè….. Siamo davvero un popolo indifferente? Fino a quando? Quando non avremo davvero più un soldo per piangere?
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