Si faccia chiarezza sulla gestione della Protezione Civile
Le indagini di questi giorni della procura di Firenze, che hanno portato anche ad un avviso di garanzia a Guido Bertolaso, massimo responsabile della Protezione Civile, mettono sotto accusa l'intero sistema degli appalti e della gestione delle emergenze da parte della Protezione Civile stessa. Autoritarismo, antidemocraticità, militarismo, mancanza di trasparenza e possibilità di controlli istituzionali sugli appalti e sull'intera gestione.
Tante sono le accuse che fin da giugno di questo anno l'Abruzzo Social Forum, alcuni comitati cittadini ed altri (una corposa documentazione si trova nel libro 'Potere assoluto' di Michele Accorsi) hanno lanciato alla dirigenza della Protezione Civile.
Durante le giornate della mobilitazione contro il G8 parlammo dello stravolgimernto delle più elementari garanzie democratiche quasi un colpo di stato strisciante, un modello autoritario di gestione della catastrofe che sarebbbe tornato utile per la gestione non solo di altre emergenze ma della stessa normalità politica.
Oggi rimbalzano sulla stampa le notizie su possibili giri di escort intorno al sottosegretario Bertolaso.
Si parla solo di responsabilità derivanti dalla emergenza o delle inqualificabili frasi di imprenditori amici. E i poteri forti del Governo, del potere istituzionale locale e di quello religioso sono stati solerti nel difendere tout-court "l'uomo della Provvidenza".
Non lasciamoci distrarre! Non concentriamo l'attenzione su elementi marginali della vicenda e non dimentichiamo mai che chi doveva rispondere alle esigenze di prevenzione e di protezione di una città che subiva da tempo scosse sismiche non poteva che essere la Protezione Civile e che questa prima del terremoto è stata completamente inadeguata e colpevolmente incapace.
Le indagini della Procura di Firenze siano l'occasione per fare chiarezza e fermare la deriva di un organismo importantissimo e preziosissimo ma che si è trasformato da un organo al servizio di un Paese ad uno al servizio del Governo di turno, in un organo istituzionale ad appannaggio di una sola persona e che sta diventando una spa adatta a privatizzare parti importanti dell'Amministrazione pubblica, sottraendoli alla democrazia.
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