Il fiume Treste cade sotto i colpi delle ruspe
Lavori all'interno di un Sito di Interesse Comunitario istituito per proteggere la rarissima Testuggine palustre.
Ennesimo fiume devastato in Abruzzo: questa volta a cadere sotto i colpi delle ruspe scese direttamente in alveo è il bellissimo Fiume Treste in provincia di Chieti. Anche il WWF, dopo l'associazione PortaNuova di Vasto, interviene a difesa di questo territorio importantissimo dal punto di vista naturalistico. Infatti il Fiume Treste è stato classificato dalla Regione Abruzzo e dalla Commissione Europea quale Sito di Interesse Comunitario per la flora e per la fauna (Sito SIC Gessi di Lentella). E' un'area sottoposta a precisi obblighi di tutela derivanti dal decreto 357/97 e dalla stessa direttiva “Habitat” 43/92/CEE.
Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo “E' incredibile vedere le ruspe scorrazzare e sbancare direttamente in alveo un fiume tutelato a livello europeo. Lavori che hanno ridotto il fiume in uno stato pietoso, alterando completamente in quel tratto qualsiasi processo ecologico e interrompendo la connessione ecologica tra aree di valle con le aree di monte. Un punto divenuto completamente inospitale per la fauna protetta a livello comunitario presente nel sito. Si tratta dell'ennesimo assalto ad un fiume della Regione. Oggi stesso abbiamo inviato una segnalazione ai vari enti competenti, tra cui gli uffici qualità delle acque e parchi della Regione Abruzzo e il Corpo Forestale dello Stato, per chiedere spiegazioni visto che ben difficilmente lavori condotti in questo modo possono essere considerati compatibili con le norme poste a tutela dei fiumi. Attendiamo un rapido intervento per scongiurare ulteriori sconvolgimenti dell'ambiente fluviale e per ottenere un immediato ripristino delle condizioni ambientali.”
Dichiara Luciano Di Tizio, coordinatore regionale della Societas Herpetologica Italica “Il fiume Treste è una delle aree di maggiore interesse in Italia per la tutela della rarissima Testuggine d'acqua europea, per la quale la Commissione Europea richiede agli Stati Membri un'azione volta ad una rigida tutela La Commissione Europea più volte in diversi siti SIC ha finanziato con milioni di euro interventi per la rinaturalizzazione di corsi d'acqua per favorire questa specie.
L'intervento in atto, invece, va esattamente nella direzione opposta a quanto necessario per assicurare un futuro per la specie nell'area”.
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