E gli abruzzesi pagano...

L'Abruzzo troppo gentile

Amare considerazioni sulla sanità abruzzese e su come le rapine degli anni scorsi le pagheranno i più deboli
20 dicembre 2010
Tusio De Iuliis (Presidente Ass. Aiutiamoli a Vivere )

Una bella idea quella del Presidente della Regione e nemmeno tanto originale visto che Totò la coniò oltre 50 anni fa (“…e io pago”).

La decisione di ripianare o meglio, di far ripianare il conti della sanità abruzzese agli abruzzesi non solo è ingiusta ma assolutamente ingiustificabile.

Dopo che per decenni la nostra regione è stata letteralmente rapinata, depredata, impoverita, truffata e da qualcuno anche sodomizzata; ecco la decisione più ovvia, semplice e per certi versi idiota che dimostra la totale assenza di volontà e coraggio a colpire coloro che possono e che in qualche modo sono i responsabili; meglio e più comodo colpire i deboli, nessuno escluso.

Dimenticano il Presidente, la giunta e i consiglieri che a causa di sprechi inauditi e scandalosi, ma “poco controllati”, sono proprio gli anziani e soprattutto i malati, praticamente le fasce più fragili e disagiate, che pagano da molto tempo un prezzo pesante.

Basta un ricovero per gli anziani ed ecco che perdono immediatamente l’indennità di accompagnamento e dopo poco tempo dal ricovero si paga o si è buttati fuori.

La crisi c’è ed è pesante per vecchi e nuovi poveri che non hanno certamente bisogno che qualcuno lo dica o lo rammenti, loro la vivono; così come la conoscono sulla loro pelle i tantissimi giovani medici costretti a “fuggire” dall’Abruzzo, basta andare da S. Benedetto del Tronto a Bolzano e si incontreranno molti medici abruzzesi vincitori di concorsi.

Difficile se non impossibile soprattutto per lor signori capire anche per un attimo la paura di essere poveri, il disagio e la vergogna di fronte alla famiglia e ai figli; difficile se non impossibile per lor signori capire la dignità della miseria ma anche la disperazione.

Mi domando quanti, tra consiglieri di maggioranza o minoranza hanno barattato il loro silenzio in questi lunghi anni per un posto alla ASL ad un loro parente o “amico”, per fedeltà al “partito”, per superficialità e ignoranza o per viltà e paura di perdere privilegi e sicurezze mai sognate prima.

A questo scempio non ci sono solo colpevoli evidenti ma anche una lunga lista di personaggi omertosi e opportunisti che hanno girato spesso la testa dall’altra parte e non solo e hanno perciò colpe gravissime per quello che oggi succede agli abruzzesi.

Praticamente una “squadraccia” di avventurieri, che dovrebbe in primo luogo chiedere scusa a tutto l’Abruzzo e poi… tornare a fare i fannulloni, i furbi o i professionisti, praticamente quello che facevano prima, salvo qualche onesto “desaparecidos”.

Costoro non dovrebbero più stare in alcuna lista, altro che allegre “stancanti” campagne elettorali, cene e privilegi immeritati.

In questo sconquasso si aggiunge l’idea peregrina, almeno così pare dalle notizie giornalistiche, che essendo il debito in qualche modo e maggiormente connesso alla gestione della ASL teramana, siano i poveri di Teramo a pagarne le spese.

Non c’è che dire! Un’idea e una legittimazione che la Lega Nord cercava da anni e loro ringraziano.

E se due + due fa quattro, allora i conti tornano e i cretini siamo noi.

Populismo ? Semplice sciatteria politica ? mediocrità ? O forse più semplicemente frutto di invalicabili deformazioni mentali ?

Una cosa è certa, andava detto NO! a qualsiasi tipo di gabella e proporre alle Procure di Pescara e d’Abruzzo, di tenere conto dei danni morali e materiali provocati e commessi sulla pelle della gente, continuare nei sequestri dei beni e... una volta accertate le responsabilità, restituire il maltolto con la vendita degli stessi e, se i taglietti ai privilegi dei “furbetti” insieme ai tanti, troppi enti inutili non sono bastati, significa che bisogna tagliare ancora, anche ai mille dirigenti con paghe e premi assolutamente ingiustificabili, fuori luogo e dannosi alla società. Questo si chiama coraggio, il resto è viltà e la Politica un’altra cosa.

Se il Natale significa ancora pace abbiate ugualmente i miei migliori Auguri.

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