Sulla Costa Teatina sognatori innamorati stanno disegnando un futuro migliore
Venerdì 25 novembre 2005 fu l'ultimo giorno per molti pendolari della tratta ferroviaria Termoli-Pescara sul vecchio tracciato costiero. Ricordo quell'alba come particolare, diversa da tutte le altre. Un'aura magica sembrava avvolgerla. I caldi raggi del sole, appena spuntati, disegnavano sulle onde splendenti diademi. Il mare, come la più bella delle donne che sa che non rivedrà l'amato per lungo tempo, aveva indossato il suo vestito più sgargiante. Due giorni dopo, dopo oltre mezzo secolo, l'ultimo treno percorse quella tratta, dal giorno successivo tutti i treni hanno percorso l'attuale tracciato interno. Quel giorno la costa teatina si trovò davanti ad un bivio. Tantissimi progetti di lottizzazione e cementificazione erano pronti ad incombere sull'ormai ex tracciato per una mega speculazione devastante. L'immediata, fortissima decisa reazione di ambientalisti, associazioni, cittadini e amministratori impedì tutto questo.
Nel 2007 una legge regionale vincolò tutta l'area, impedendo qualsiasi velleità edilizia. Quella scelta, l'amore per la propria terra espresso da chi non si arrese al cemento, permette oggi di sognare un futuro migliore per la costa teatina. Un futuro che vede nel Parco Nazionale della Costa Teatina, istituito nel 2001 ma mai portato a compimento, la sua corona. In questi anni alcuni hanno provato a fermarlo e contrastarlo (non più tardi di qualche mese fa ci fu chi disse "che non conviene realizzarlo", come se la legge si rispettasse solo seguendo la convenienza personale), troppi sono rimasti inerti anche quando avevano il dovere di impegnarsi. E moltissimi hanno continuato, indomiti, a lottare, battersi, a crederci sempre. Oggi quel sogno è vicino alla realtà.
E' legge dello Stato la scadenza del 30 settembre prossimo come termine ultimo entro il quale i Comuni coinvolti (Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, San Salvo) dovranno proporre la perimetrazione del Parco. La Regione si sta preparando ad istituire un tavolo tecnico, insieme con la Provincia di Chieti e i Comuni stessi. Appare quindi vincente e lungimirante la scelta di alcune associazioni ambientaliste di costituire alcuni mesi fa la "Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina". Costituente che chiede a tutti di sostenerla firmando la petizione "Si al Parco Nazionale della Costa Teatina" alla pagina http://www.firmiamo.it/si-parco-nazionale-della-costa-teatina .
Il 6 marzo scorso, IV Giornata delle Ferrovie Dimenticate, la Costituente ha chiamato a raccolta sull'ex tracciato ferroviario a San Vito, Fossacesia e Vasto. Tre passeggiate perché mai il Parco venga dimenticato, per suonare la sveglia agli Enti Locali, per dimostrare che i cittadini, gli amanti del nostro territorio e delle sue bellissime ricchezze, il Parco lo vogliono. Non è più il tempo dell'inazione e del cemento, è il tempo di agire per difendere e valorizzare questa nostra costa. Il Parco è un progetto vivo (al contrario di quello che qualcuno asserisce) nella quotidianità dei colori e della bellezza di questa bellissima costa, ha volto e gambe per camminare. E di gambe il 6 marzo ne ha trovate decine. Gambe forti, robuste, gambe di sognatori e di innamorati. I giorni precedenti e le prime luci dell'alba non inducevano all'ottimismo, pioggia da giorni e giorni. Ma è stato inarrestabile il fiume ambientalista che ha attraversato l'ex tracciato. E ha avuto ragione. Col passare delle ore le nubi si sono sempre più diradate e pallidi raggi di sole hanno cominciato a fare capolino. A Vasto Marina, al ritorno a Piazza Fiume, un caldo sole ha accolto il brindisi al Parco e al suo futuro. Un sole che con i suoi raggi ha idealmente abbracciato ognuno dei partecipanti e, durante la passeggiata, ha dolcemente baciato le onde marine disegnando poesie viventi. Una poesia, come i colorati fiori della locandina della passeggiata di Vasto, che è sbocciata sul cammino.
Una mattinata che ha ben sintetizzato questi undici anni. Anni pieni di difficoltà e insidie, che inizialmente apparivano insormontabili e invece sono stati sbaragliati strada facendo. Un cammino incerto diventato sempre più forte e robusto. E oggi il Parco è ormai realtà, si accinge ai primi vagiti. In questi anni, in questi mesi di lavoro duro e tenace dalla nascita della Costituente alla Giornata delle Ferrovie Dimenticate, abbiamo fatto vivere i colori, la bellezza, l'amore per questa terra già sciaguratamente devastata e svenduta ad appetiti indecenti e osceni. L'amore tenace vince su tutto. Il Parco permetterà di difendere, tutelare, valorizzare tutto quello che si è salvato dalla lava di cemento che ha investito i litorali. La Costituente, gli ambientalisti hanno ben presente il futuro di questa terra. E l'hanno espresso, ancora una volta e con forza, in una conferenza stampa il 14 marzo a Vasto. E' stata presentata la proposta di perimetrazione elaborata da tecnici, amministratori, associazioni e cittadini impegnati nella Costituente. Una proposta che verrà presto presentata a tutti i cittadini interessati, tramite incontri e assemblee pubbliche, e ai Comuni. Che, entro il 30 settembre, dovranno fare la loro proposta. In caso contrario il Ministero dell'Ambiente nominerà un commissario ad acta.
6 marzo - 14 marzo. 8 giorni in cui il Parco Nazionale della Costa Teatina è tornato d'attualità. 8 giorni di mattoni di realtà (passeggiate nel cuore del Parco e atti concreti di gestione del territorio) per costruire un sogno, per disegnare un futuro migliore. Le persone restano (quanti amministratori in questi anni hanno cercato di bloccare il Parco? Tantissimi. Molti di loro oggi non ci sono più mentre il Parco, e chi si è battuto per realizzarlo, resiste ancora e sta vincendo) e le idee camminano su altre gambe. Era il pensiero della Primavera di Palermo. E' la realtà del nostro futuro. Come c'insegna la saggezza popolare latinoamericana "Una persona che sogna da solo è solo un sogno. Due persone che sognano insieme è una realtà che comincia". Adelante, il sogno colorato e innamorato chiede strada al grigiore del cemento e all'egoismo degli interessi di pochi.
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