Il CIVETA soffre da anni di malagestione
"La proposta di costruire un inceneritore a Cupello ha scatenato le scorse settimane un vivace dibattito. Insieme all'Arci abbiamo già espresso la nostra contrarietà - afferma la presidente del WWF Zona Frentana e Costa Teatina Ines Palena - ad una tecnologia obsoleta, dannosa per la salute e fortemente inquinante. Innumerevoli pubblicazioni scientifiche ne dimostrano la pericolosità e non esistono ad oggi tecnologie che riescano ad abbattere del tutto i fumi tossici prodotti. Non si può far leva sull'emergenza rifiuti per calare sui cittadini scelte che nel lungo termine li porterebbero a pagare elevati costi economici, ambientali e sanitari. Nel riflettere su come evitare lo stato di emergenza vanno valutati anche altri aspetti, che finora non sono stati considerati, come ad esempio le criticità di un impianto come il CIVETA, che contribuiscono ad ostacolare il corretto smaltimento dei rifiuti. Innanzitutto non è corretto affermare che la raccolta differenziata va superata e che non è più sufficiente. L'Abruzzo è in fortissimo ritardo rispetto agli obiettivi della normativa nazionale (65% entro il 2012, attualmente siamo intorno al 28%), un ritardo ancora maggiore tra i Comuni consorziati al CIVETA (la percentuale attuale è poco sopra il 20%).
A questo si aggiunge la sostanziale carenza di adeguati impianti per il trattamento della frazione organica ed il compostaggio. Un'inadeguatezza dimostrata anche dalla crisi dello scorso mese di maggio, durante la quale il CIVETA ha bloccato per alcune settimane il conferimento extra-consortile (alcuni Comuni coinvolti sono arrivati a minacciare di sospendere la raccolta differenziata!). Nel caso specifico del CIVETA si aggiunge poi una gestione a dir poco discutibile, i cui costi finora sono interamente ricaduti sui cittadini (solo l'anno scorso in alcuni Comuni la TARSU è stata aumentata del 30%), che ora rischiano anche di dover subire la costruzione di un inceneritore"
Sono gli effetti di questa gestione ad aver portato all'attuale situazione del consorzio CIVETA. Chi ne è stato protagonista non può oggi parlare di fallimento della raccolta differenziata e proporre come alternativa l'incenerimento dei rifiuti. L'unica soluzione è una gestione virtuosa e corretta dell'impiantistica e il raggiungimento degli obiettivi di legge, ormai non più prorogabili.
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