Costa Teatina: un altro triste San Valentino
14 Febbraio. Il giorno dedicato agli Innamorati e all'Amore. In un mondo sempre più preda della banalità e dello "scontato", una giornata in cui rimettere al centro i sentimenti più veri, autentici, puliti. Troppo spesso considerati, appunto, scontati o lasciati aridamente sullo sfondo. Il giorno in cui esprimere quel che vive nel profondo dell'Animo e del Cuore. Ma cosa accade se quei sentimenti sono schiacciati, perseguitati, impediti. Cosa accade se il sentimento più profondo non può sbocciare e la sua espressione ostacolata?
"Speriamo che questo triste febbraio possa essere presto riscattato dalla nascita del Parco e i prossimi anni il mese di San Valentino possa festeggiare anche la storia d'amore tra la Costa Teatina e il suo Parco..." così si concludeva un articolo scritto ormai 11 mesi fa. Tempo passato nell'alternarsi di speranza e delusione, di ottimismo e crudele realismo. E' arrivato un nuovo San Valentino e l'auspicio di un anno fa non si è realizzato: il Parco Nazionale della Costa Teatina non è ancora realtà. E' un sogno che ha attraversato gli ultimi 12 anni, un atto d'amore per questa bellissima terra che è ancora vivo, che può sorgere ma non accade.
Qualcuno scrisse alcuni anni fa che la "poesia aggredisce in momenti imprevedibili e immeritati. La vedi, è li a portata di mano, e ti accorgi che è più vera della realtà". E la Costa Teatina di questa poesia ne è uno scrigno immenso. Nel percorrere i suoi sentieri, nel correre sulle sue sponde, nelle sue dune, nei suoi colori più sgargianti ci sono momenti di poesia autentica. Assale all'improvviso e viene incontro nei momenti più diversi. Accade nell'alba di una mattina qualsiasi, quando un'aura magica avvolge in un secondo e i caldi raggi del sole, spuntando, disegnano sulle onde splendenti diademi. Accade nei dolci e soffici colori di un tramonto sul mare, quando la magia raggiunge vette inimmaginabili, come volesse dare tutta sé stessa prima di salutarci per qualche ora. E spezzano il fiato le serate sotto il cielo stellato, nel vedere una natura tacita, immersa nel sonno, ma capace di cantare commoventi note al cuore. Perdersi in questi momenti straordinari, lasciandosi completamente rapire, è scoprire la poesia che assale, quella poesia "più vera della realtà". Momenti commoventi, che riconciliano con se stessi e il mondo. Il Piccolo Principe diceva che l'essenziale è invisibile agli occhi perché non si vede bene col cuore. Mai come in questi momenti di assalto poetico ci si rende conto quanto è vero.
Ma purtroppo questa Poesia, questo Paradiso non commuove tutti i cuori. Abbiamo visto in questi anni attive campagne contro il Parco, pesanti come gli assassini macigni di Santo Stefano. E tanti, troppi indifferenti o incerti, pronti a sacrificare ad una presunta real-politik, seduti su comodi seggiolini di legni... . E, abbiamo terribili pericoli che incombono. Perché la purezza e l'integrità di questa costa è costantemente minacciata. Questa Terra non diventi un'unica grande Sodoma, analogalmente alla Gomorra campana, dove speculazione edilizia, colate immense e grigie di cemento, infiltrazioni criminali, devastanti impatti ambientali diventino padroni. Torniamo a ripetere le parole del 3 dicembre 2011, è passato tantissimo tempo ma è ancora attualità. Sarebbe la morte della Costa Teatina, la fine di ogni colore e poesia. Il Parco Nazionale della Costa Teatina è ancora lì, in attesa di sbocciare definitivamente ma sempre fermato ad un passo dalla realizzazione definitiva. I prossimi mesi possono essere decisivi, possono realizzare la sterzata finale. Passeranno i mesi, tornerà anche l'anno prossimo il 14 febbraio. Ma che quest'anno sia l'ultimo San Valentino triste, che possano giungere i tempi dell'Amore realizzato, della Poesia difesa, tutelata. Giorni in cui l'assalto della poesia non sia più minacciato, ostacolato, impedito. Ma il Padrone dell'avvenire della Costa Teatina...
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