L’Abruzzo e L’Aquila sono saturi: non se ne può più!
Ancora una volta le abruzzesi e gli abruzzesi si trovano di fronte ad un amarissimo risveglio: nuove notizie di arresti, ancora nuove accuse di corruzione a esponenti delle Istituzioni. Non se ne può più! Non è possibile proseguire, in una successione che appare quasi infinita, a dover “aggiornare” la lista di reati e accusati. Tutto questo mentre, come ripetutamente denunciano movimenti, comitati, associazioni ed è sotto gli occhi di tutti e tutte, la ricostruzione de L’Aquila rimane ingabbiata in speranze che non riescono a far diventare certezze. Se le accuse di questa mattina verranno confermate nelle sedi opportune, il quadro è sconcertante. Le accuse degli inquirenti accusano ancora una volta chi dovrebbe esercitare la nobile arte della Politica di essersi piegato e subordinato a interessi di pochi a danno della collettività. E’ il filo rosso che unisce tutte le vicende giudiziarie degli ultimi anni. Son sempre riscritture dello stesso scenario: fiumi e fiumi di denaro che intrecciano interessi predatori di alcuni e la gestione di quella che dovrebbe essere la cosa pubblica. Tutto questo mentre le cittadine e i cittadini soffrono le conseguenze delle alluvioni, delle inefficienze dello Stato e degli Enti Pubblici, mentre L’Aquila non vede ancora un futuro. Siamo ormai prossimi al quinto anniversario dal terribile sisma. Ancor di più dopo gli arresti di questa mattina, è sacrosanto tornare a chiedere che si avvii la ricostruzione, che L’Aquila sia interamente ricostruita e restituita alla cittadinanza, che i diritti di chi continua a vivere e a subire la tragedia di quella notte siano definitivamente riconosciuti.
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