Lo sgombero dell’ex ospedale di Fiesole mette a nudo come l’autoritarismo stia sostituendo l’azione democratica. Nonostante il richiamo del prefetto a evitare sgomberi in assenza di soluzioni alternative, nonostante le rassicurazioni dello stesso sindaco, nonostante - soprattutto - il buon senso, a Fiesole assistiamo a un crudele e pericoloso tentativo di sostituire la politica con la polizia.
Il sindaco di Fiesole, le autorità che lo hanno assecondato, le istituzioni pubbliche dell’area fiorentina si stanno dimostrando incapaci di affrontare le questioni sociali con gli strumenti della convivenza civile e democratica. Dentro la spirale sgombero-occupazione-sgombero restano schiacciati i diritti di cittadinanza.
Centinaia di persone vengono umiliate con una prova di forza che tradisce la debolezza politica di chi l’ha voluta: il problema dei senza casa non è affatto risolto e si è dato ulteriore alimento all’ostilità verso i deboli, i poveri, gli stranieri, le minoranze.
Le cose non potranno che peggiorare. Questo sgombero è un fallimento morale e politico delle amministrazioni locali. I sindaci, i consigli comunali si fermino a riflettere, finché siamo in tempo.
Firenze, 11 giugno 2008
L'Assemblea Autoconvocata
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