Assemblea Autoconvocata Firenze

l'Unità

Zingari

Un editoriale di Furio Colombo sul progetto di prendere le impronte ai bambini rom. Il parlamentare del Pd invita i suoi colleghi a battersi per impedire questa barbarie
27 giugno 2008

 Uno strano errore è stato commesso e ripetuto dai diversi schieramenti che, nel corso di 15 anni, si sono opposti, spesso con tollerante mitezza all'impero di Berlusconi (nel senso di tutti i soldi e tutte le televisioni con cui fa politica). È stato l'errore di dire e pensare che Roberto Maroni fosse il più umano e normale dei leghisti, niente a che fare con vergognose figure come Borghezio eGentilini.

Un errore grande. Non c'è alcuna differenza fra Maroni e Borghezio o Gentilini. Il ministro degli Interni di un Paese democratico che ordina di prendere le impronte digitali di migliala di bambini italiani o ospiti dell'Italia, solo perché quei bambini sono Rom, è fuori dalla nostra storia di paese libero.

 È estraneo allo spirito e alla lettera della nostra Costituzione, è ignaro del fascismo da cui d siamo liberati e di cui ricordiamo con disgusto, fra i delitti più gravi, l'espulsione dei bambini italiani ebrei dalle scuole italiane. È stato uno dei peggiori delitti perché quella umiliazione spaventosa a cui sono stati sottoposti i più piccoli fra i nostri concittadini ebrei, alla fine ha generato lo sterminio.

Il ministro degli Interni non è così giovane e così ignaro, per quanto la sua formazione sia immersa nella barbara e claustrofobica visione leghista. Il ministro dell'Interno sa, e non può fingere di non sapere che obbligare i bambini di un gruppo etnico (molti radicati in Italia da decenni, alcuni da secoli) alle impronte digitali vuoi dire lacerare la nostra vita, spaccare e isolare dal resto del Paese una parte di coloro che vivono e abitano con noi. Vuoi dire indicare a tanti, che hanno più o meno la sensibilità morale del ministro, "gli zingari" compresi "i bambini zingari" come estranei, reietti e degni di espulsione.

Chi è indicato come "da escludere" diventa per forza qualcuno da perseguitare. Si noti un particolare davvero disgustoso e non accettabile: l'impronta verrà presa prima di tutto e più facilmente ai bambini che vanno a scuola e verranno marchiati di fronte ai compagni. E sarà urla umiliazione grave per la Polizia italiana.

L'ideologia conta poco e nessuno, salvo xenofobia e razzismo, conosce uno straccio di ideologia della Lega. Ma la decisione di sottoporre i bambini di un gruppo selezionato come nemico all'umiliazione delle impronte digitali è una decisione fascista.

Mi impegno a tentare con le mie prerogative di parlamentare di impedirlo. Chiedo ai colleghi Deputati e Senatori che si riconoscono nella Costituzione di volersi unire per difendere i bambini Rom, l'onore della nostra Polizia, ciò che resta della nostra civiltà democratica.

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