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All'Osmannoro 50 persone vivono fra i rifiuti

La denuncia di Medici per i diritti umani. Lo sgombero non ha risolto i problemi, non è vero che nell'area non abitava più nessuno. La situazione è pericolosa dal punto di vista sanitario
9 luglio 2008

SESTO FIORENTINO (Ansa), 8 luglio 2008

Osmannoro, baracca con la porta aperta

«Cinquanta persone, tra cui 20 donne e 4 minori, continuano a vivere tra i rifiuti e le macerie provocate dalle ruspe che giovedì scorso hanno demolito il campo rom dell'Osmannoro in via Lucchese a Sesto Fiorentino». Lo afferma, in una nota, l'Associazione onluns Medici per i diritti umani (Medu) che ieri sera ha effettuato un sopralluogo all'interno dell'area.

«Privati delle baracche e delle poche cose a loro seguito - si legge nella nota - alcune famiglie hanno spostato dormitori negli stabili dismessi dell'ex fabbrica, usati per un anno come latrine, altre hanno ricostruito le baracche accanto ad una pozza di acqua riempita di rifiuti. In tali indecorose condizioni, che mettono seriamente a rischio la salute delle persone - informa l'associazione Medu - sono costretti a vivere, tra gli altri, un anziano tracheostomizzato e una donna affetta da una seria patologia polmonare. Inoltre, se prima della demolizione si cucinava a terra bruciando tavole di legno, adesso che le tavole sono seppellite sotto le macerie, si brucia la plastica».

 

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