La legge regionale sull'immigrazione
Immigrati, approvata la nuova legge regionale
di Mauro Bonciani
La maratona durata più di 30 ore è finita. Alle 17 in punto di ieri il centrosinistra ha approvato la legge sull’immigrazione. Il sì è stato salutato da un tiepido applauso. Per l’opposizione in aula erano presenti solo i capigruppo di An (Roberto Benedetti) e Forza Italia (Alberto Magnolfi) per il Pdl, con Marco Carraresi e Giuseppe Del Carlo dell’Udc. Gli altri consiglieri hanno abbandonato l’aula «per non essere complici di questo atto grave», ha spiegato Benedetti. Risultato: 43 presenti, 39 sì, 4 no.
Il voto è arrivato grazie a un maxi-emendamento, contenente l’intera legge, tranne gli articoli già approvati, presentato dalla maggioranza che ha fatto decadere automaticamente tutti gli emendamenti del Pdl (ne erano rimasti oltre settanta). Ostruzionismo impossibile, quindi, e voto in giornata, dopo il no al rinvio in commissione (è stata invece approvata all’unanimità la concessione di una pausa di 90 minuti per studiare il chilometrico emendamento). Il Pdl ha ribadito che già oggi inizierà a raccogliere firme per un referendum abrogrativo e ha auspicato che il governo impugni il testo per incostituzionalità.
«È una legge giusta ed equilibrata, ed ha alla base l’idea di regolarità. E proprio qui sta la differenza, differenza e non contrapposizione, con la Bossi-Fini — ha detto Martini alla fine del dibattito — non è un testo rivoluzionario, dà solo visibilità alle cose che facciamo da tempo, dà dignità alla politica con la p maiuscola che conduciamo per gli immigrati regolari». Il presidente ha sottolineato la «convizione, coesione e la pazienza» della maggioranza. Poi ha ripetuto che l’ostruzionismo è legittimo ma strumentale in vista della consultazione elettorale. «Questa non è una legge contro il governo, è stata pensata quando c’era Prodi e non è stata cambiata; non è contro qualcuno, ma vuole ribadire una posizione differente, nell’ambito delle nostre prerogative, perché non esiste il pensiero unico. Non ci sarà alcun Eldorado per clandestini — ha proseguito — perchè si dà trasparenza e visibilità mentre i clandestini cercano le aree grige, le zone sommerse. E non ci sarà alcuna guerra tra poveri, perché purtroppo questa guerra c’è già per colpa dei tagli governativi alle politiche sociali». Infine, Martini ha attaccato sulle accuse di incostituzionalità: «Deciderà la Corte Costituzionale, se come probabilissimo il governo la impugnerà e noi ci rimetteremo alla Corte. Non sarà il governo ‘a fare strame della legge’».
Il Pdl, dopo aver sottolineato la gravità del maxi-emendamento, ha sottolineato i dubbi di applicabilità di una norma fatta da 5 articoli più uno che ne riassume altri trenta. «È una legge incostituzionale, illegittima, pericolosa, che apre varchi alla criminalità ed ai clandestini e discrimina i regolari, che la maggior parte della società toscana non vuole e rifiuta», ha ribadito il centrodestra. «Gli elettori vi puniranno tra pochi giorni, come hanno fatto un anno fa» ha detto Alberto Magnolfi; «Già da domani (oggi, ndr) inizieremo a raccogliere le firme per il referendum, per cancellare questo atto grave, ideologico e antigovernativo», ha spiegato Roberto Benedetti. Il no arriva anche dall’Udc: «Non si possono fare forzature, equiparare i diritti dei regolari a quelli dei clandestini ed è stata persa l’occasione per migliorare il testo », ha spiegato Giuseppe Del Carlo. Reazioni anche dai parlamentari Pdl. Mazzoni: «È una beffa anche per gli immigrati regolari che rispettano le nostre leggi». E Gasparri, presidente dei senatori Pdl: «Spazzeremo via questa normativa».
Soddisfatta, invece, la maggioranza, per la quale alla fine hanno parlato i capigruppo. «È un passo di civiltà, contro il razzismo», ha detto Monica Sgherri (Rifondazione). «Ora partirà una campagna di verità contro le vergognose parole del centrodestra», ha sottolineato Alessia Petraglia (Sinistra Democratica). «Sono un po’ più orgoglioso di essere toscano» ha affermato Paolo Marini (Pdci). «Una bella giornata» anche per Marco Montegagni (gruppo misto), Mario Lupi (Verdi) e il socialista Giancarlo Tei, mentre Alberto Monaci (Pd) ha sintezzato: «Questa legge rispetta al massimo il dettato delle nostre norme statutarie e non vedo nessun vulnus alla democrazia, né tantomeno alla Costituzione. È il centrodestra che ha perso l’occasione per condividere alcuni valori».
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