Diritti Animali

La cavalcata di S. Giuseppe a Scicli

Pesanti addobbi e percorsi assurdi. E il cavallo muore durante la processione

17 marzo 2005
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
16.03.05

manifestazione del 2004 Passata la festa…gabbato il cavallo, volendo aprire con una battuta sul dramma che si è consumato a Scicli, amena località del ragusano. Come in tutte le amene località del Bel Paese, volete che manchi una qualche rievocazione storico religiosa di eventi biblici, evangelici, medioevali o protostorici?

Una rapida ricerca su Internet ed effettivamente una delle attrattive che dovrebbe far muovere le chiappe al turista è la cavalcata di S. Giuseppe che si svolge a Scicli in marzo. Organizzata dal Comitato Pro Cavalcata (poteva mancare?) di S. Giuseppe, insieme a parrocchia, comune con il patrocinio di Azienda Turistica e provincia di Ragusa, la manifestazione prevede una sfilata di cavalli bardati con uno strano miscuglio di addobbi religiosi e pagani che, al di là di ogni considerazione estetica ed esegetica, devono pesare maledettamente anche per un cavallo.

Naturalmente prima della cavalcata ci sono giorni e giorni di prove, durante le quali sono certo che i cavalli si divertano un mondo. Non mancano le urla, previste proprio dal rituale della processione, sicchè i cavalli gettati in mezzo alla folla si imbizzarriscono e tendono a “strappare”, correndo anziché sfilando. Ovviamente la sfilata si svolge su un terreno che si adatta perfettamente agli zoccoli dei cavalli. Un bel pavimento levigato dove i cavalli possono scivolare con grande agio. Non contenti di quanto fatto finora, gli organizzatori hanno pensato bene, quest’anno, di non utilizzare cavalli pesanti, ma anche cavalli da trotto, molto più leggeri.

Il risultato di tutti questi sforzi tesi a tributare maggior gloria al santo non si sono fatti attendere. Sabato scorso un cavallo è scivolato e ha sbattuto la testa in modo così violento da finire la sua vita in una pozza di sangue. Il veterinario dell’Ausl 7, che ovviamente aveva autorizzato la manifestazione, non ha potuto far niente, se non affrettare le operazioni di sgombro. Eh, sì, the show must go on (la festa deve andare avanti) e c’erano ancora da accendere i “falò di S. Giuseppe” che devono illuminare la strada per il passaggio di Giuseppe, Maria e Gesù, in fuga dall’Egitto. Hanno illuminato la striscia di sangue che la testa fracassata del cavallo ha lasciato su quel maledetto selciato, mentre veniva strattonata dalla pala. manifestazione del 2004

La colpa è una brutta donna, mi diceva mio nonno, e infatti nessuno la vuole, more solito. Il sindaco Bartolomeo Falla dice che lui non c’entra. Chissà perché è andato in Prefettura a farsi rilasciare l’autorizzazione. Il Comitato è contento perché è venuta un sacco di gente anche da fuori e, alla fin della fiera, i cavalli erano 115 e ne è morto uno. Tanto casino per un cavallo! Il parroco, Mons. La China, apre le braccia e guarda il cielo sperando che S. Giuseppe si mostri e, da buon santo, prenda anche questa colpa. Dato che non si mostra dirà due parole sul sacrificio del cavallo nell’omelia della domenica.

Caro sindaco, caro parroco, caro comitato, S. Giuseppe non ha bisogno di ulteriori sacrifici e se proprio così deve essere sacrificatevi voi, al posto dei cavalli. Magari diventerete santi.

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