Diritti Animali

Quelle onde acustiche sottomarine

La nave, con a bordo una cinquantina di esperti oceanografici statunitensi, inglesi dell'Imperial Collage di Cambridge e messicani, è è dotata di sofisticate apparecchiature acustiche di monitoraggio sottomarino che provocano onde sonore che disturbano diverse specie marine e in particolare i cetacei.
30 marzo 2005
Fulvio Gioanetto

La Maurice Ewing Solo quando una barriera corallina nel mar caraibico messicano è risultata danneggiata le autorità hanno cominciato finalmente a indagare sul perché una nave oceaonografica straniera avesse ottenuto dei permessi per investigare i fondali oceanici dello Yucatán. E' successo un paio di settimane fa. La nave oceanografica statunitense Maurice Ewing della Columbia University si è incagliata nella barriera corallina conosciuta come «arrecife Madagascar», distruggendo così una trentina di metri dei preziosi e protetti fondali. Erano mesi ormai che Greenpeace, associazioni ambientaliste nazionali e gruppi di cittadini denunciavano alla stampa e alle autorità le «esplorazioni» della nave, che ufficialmente stava svolgendo scandagli acustici nella zona marina del cratere Chicxulub, dove 65 milioni di anni fa era caduto un meteorite, il cui impatto potrebbe essere stato tra le presunte cause dell'estinzione dei dinosauri. La nave, su cui lavora una cinquantina di esperti oceanografici statunitensi, inglesi dell'Imperial Collage di Cambridge e messicani, è equipaggiata con sofisticate apparecchiature acustiche di monitoraggio sottomarino. E' noto che queste provocano onde sonore che disturbano diverse specie marine e in particolare i cetacei. Nel 2003, nelle vicine acque di Campeche un'altra nave oceanografica statunitense, la Westen Patriot, con gli stessi cannoni ad aria compressa aveva provocato la morte di almeno una sessantina di tortughe delle specie carey, caguama e verde. Le associazioni ambientaliste chiedono di sapere quali ricerche stia svolgendo la nave. E' noto nella comunità scientifica che questi cannoni acustici «calibrati» che sparano onde sismiche, servono all'industria petrolifera per cercare giacimenti sottomarini di idrocarburi e monitorare le riserve esistenti. Secondo articoli dell'Acoustic Ecology Institute, questi dati sismici servono a ricavare informazioni dettagliate sulle strutture geologiche sottomarine fino a 4 chilometri sotto la superficie marina.

Così, Greenpeace messicana e il Partito verde messicano (Pvem), attraverso la senatrice Erika Larregui, hanno alzato la voce: «Se prima chiedevamo che fossero cancellati i permessi di ricerca, per gli eventuali danni ambientali che la nave poteva causare, ormai parliamo di distruzione di un ecosistema e chiediamo che si applichi la legge e non solo una multa di 200.000 dollari. Vogliamo che la Maurice Ewing sia ancorata al porto e che si dica cosa stanno studiando in realtà». Ufficialmente la Maurice Ewing, salpata da Panama alcune settimane fa, stava svolgendo ricerche oceanografiche di paleoclimatologia di geologia marina, utilizzando venti cannoni pneumatici che sparano onde sonore fino a 255-262 decibel con intervalli di 20 secondi, le cui onde sonore vengono captate da un centinaio di sismografi situati nell'entroterra. Le prove che stanno facendo superano di quasi 100 decibel la capacità massima di tolleranza acustica delle balene e di altre specie di delfini, mante e cetacei presenti in queste acque.

La Cetacean International Society pubblica bollettini di cetacei uccisi da questo tipo di contaminazione acustica nel Golfo del Messico, nelle Hawai, nelle Bahamas, nelle acque californiane, nelle Canarie, nel Mare del Nord e nel Mediterraneo (tra l'altro, ha denunciato 11 esperimenti realizzati in segreto fra il 1981 ed il 1996 nel mar Ligure). Contaminazione causata non solo dai cannoni acustici calibrati ma anche dai meno conosciuti Surtass Lfai della marina Usa e della Nato (sistemi sonori per individuare sottomarini con uso di onde sonore di 230 decibel di bassa frequenza di 450-750 Hz).

Il fatto è che gli oceani hanno un livello di rumore di fondo abbastanza omogeneo nella sua intensità: così le attività industriali, militari ed oceanografiche sono pericolose per mammiferi, cefalopodi, crostacei e vertebrati marini che sono abituati naturalmente a dei livelli bassi di suono.
 

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