La liberazione dei pesci
Ciao Carla,
domani andrò al Gange per liberare il primo gruppo di fortunati pesci, novantadue chili in tutto! Dopodomani faremo un'altra incursione sul Gange, per strappare alla morte altri novantadue chili di "esseri senzienti", sempre per tuo padre.
Se tu vedessi come reagiscono i pesci quando li portiamo in barca! Fiutano l'acqua della salvezza e cominciano ad agitarsi freneticamente. Alcuni fanno dei salti da acrobati, finendo fuori dalle cassette e creando grossi problemi per il recupero, perché sono vischiosi e sfuggono alla presa. Anche per questo ci facciamo accompagnare da un esperto (pescatore?) che usa una tattica speciale per immobilizzarli e riportarli nel mucchio.
È una grande lezione sul karma. Ogni volta provo sentimenti diversi. A volte penso: "Potrei essere io al loro posto!". Poi mi vengono alla mente i pesci rimasti, quelli meno fortunati, che non sono finiti nel nostro cesto...
A volte, nel tragitto tra Sarnath e Varanasi, incontriamo gruppi di capre che vengono portate al macello. Durante il Ramadan ne sono state massacrate centinaia e centinaia. In passato siamo riusciti a salvarne una ventina, ma costano. Alcune capre erano incinte, quindi abbiamo salvato la vita di due creature!
Un fatto curioso e triste: spesso succede che queste capre salvate sopravvivano solo per pochi mesi. Mi hanno spiegato che la causa è lo stress da 'condannate a morte'. Non scherzo! Le capre che hanno visto altre capre sgozzate sono traumatizzate al punto da morire di paura poco dopo.
Un fatto positivo: ho visto i miei studenti trasformarsi perfino fisicamente, dopo tante liberazioni! Come ti ho già detto, sono diventati esperti, riescono a contrattare il prezzo più conveniente e sanno organizzare tutto il rito: taxi, acquisto del pesce, trovare i portatori, tirare il prezzo con i barcaioli, circumambulazioni attorno al mio canestro 'sacro', accensione degli incensi, assistenza durante la puja officiata da 'Valentino-ji', liberazione, offerte ai mendicanti, colazione da dieci rupie alla solita baracca, ritorno a scuola contenti per la buona azione compiuta.
Con i soldi che rimarranno della tua offerta, dopo aver detratto le spese, cureremo un bambino che sta perdendo un occhio. E dedicheremo anche questi meriti a tuo padre. Grazie per l'opportunità che ci dai di continuare a fare delle buone azioni! Un forte abbraccio, Valentino
Per saperne di più su Valentino Giacomin, le sue scuole sperimentali con i bambini indiani, il Progetto Alice ispirato a Universal Education e la liberazione dei pesci su richiesta: valentino1@rediffmail.com ; spc@iltk.it . La "Carla" a cui è indirizzata la lettera è la monaca coordinatrice spirituale all’Istituto Lama Tzong Khapa
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