Ecologia della nutrizione
5.07.05
Nell’ultimo decennio il dibattito sullo sviluppo sostenibile ha
contribuito a generare una maggiore consapevolezza sui problemi
ambientali che affliggono il nostro pianeta e sulla necessità di
intervenire per la sua salvaguardia.
Ma troppo spesso viene trascurato un fattore fondamentale: l'impatto
sull'ambiente delle nostre scelte alimentari. Di questo, ma non solo, si
occupa proprio l'"Ecologia della nutrizione" una scienza
inter-disciplinare relativamente recente - il termone "Nutrition
Ecology" è stato coniato nel 1986 da un gruppo di nutrizionisti
dell'Università di Giessen, in Germania.
Il volume "Ecologia della nutrizione: Valutazione dell’Impatto
Ambientale di diverse tipologie di alimentazione",
presentato in anteprima al VegFestival di Torino, il 17 giugno 2005, fa
approdare anche in Italia l'"Ecologia della nutrizione". Questa scienza
prende in esame tutte le componenti della catena alimentare e ne valuta
gli effetti secondo quattro punti di vista principali - la salute umana,
l'ambiente, la società e l'economia - allo scopo di valutare la
sostenibilità di uno stile alimentare.
Nel volume viene presentato uno studio - effettuato dal dott. Massimo
Tettamanti (chimico ambientale) e dalla dott.ssa Raffaella Ravasso
(biologa), con la collaborazione di esperti in varie discipline - che
analizza l’impatto ambientale dei consumi medi annuali di una singola
persona per diverse tipologie di alimentazione e per diversi metodi di
produzione alimentare, utilizzando la metodologia denominata Life Cycle
Assessment (LCA), che esamina tutto processo di produzione e consumo del
cibo, dalla coltivazione allo smaltimento dei rifiuti.
"Negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni interessanti articoli
sull'American Journal of Clinical Nutrition, dai quali risulta che le
diete a base vegetale sono ambientalmente migliori delle diete a base di
alimenti animali" afferma il dott. Tettamanti. "La diversità e la novità
dello studio che ho effettuato assieme ad altri collaboratori, sta
proprio nell'eseguire i calcoli su una dieta completa, cioè sulla
quantità complessiva di cibo che una persona consuma mediamente in un
anno, e non su singoli alimenti."
Le diete esaminate nello studio sono:
- alimentazione onnivora/vegetariana/vegan
I metodi di produzione:
- allevamento intensivo e agricoltura non biologica / allevamento e
agricoltura biologici
Le tre diete confrontate sono bilanciate (cioè rispettose della piramide
alimentare consigliata dagli esperti di nutrizione) ed equivalenti tra
loro come contenuto di energia, proteine, carboidrati, grassi. Come
termine di confronto è stata inoltre esaminata una dieta-tipo che
corrisponde alla normale e reale alimentazione media italiana (non
bilanciata e non rispettosa della piramide alimentare).
Aggiunge il dott. Tettamanti: "Obiettivo di questa valutazione non è
l'analisi delle situazioni estreme, ma l'individuazione dei cosiddetti
'punti critici' di impatto ambientale in modo da proporre il 'minimo'
delle modifiche alimentari per ottenere il 'massimo' del beneficio."
La pubblicazione riporta dati qualitativi e quantitativi, grafici e
commenti, e, grazie allo stile divulgativo, è una lettura adatta anche
ai non addetti ai lavori. Si può scaricare gratuitamente dal sito
www.SaiCosaMangi.info, oppure si può richiedere la versione su carta
scrivendo a info@saicosamangi.info (la versione cartacea viene inviata
gratuitamente su richiesta a scuole e biblioteche).
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