Gustave addio
Sembrava invincibile. Il suo nome era ormai leggenda lungo la costa lacustre che divide il Burundi dalla Repubblica democratica del Congo (Rdc). Gustave, il Mostro del lago Tanganika era noto per essere un feroce mangiatore di uomini. Almeno 300 persone avrebbero trovato la morte tra le sue fauci. Qualcuno fortunato ci ha rimesso una gamba, altri si ritrovano con un moncherino. Il più grande coccodrillo del bacino del Nilo è stato messo nel sacco. «Per la precisione in quelche sacchetto da frigo e servito nei ristoranti alla moda di Bujumbura», capitale del Burundi, ha deplorato Alphonse Fofo, consigliere dell'Istituto per l'Ambiente e la conservazione della nature (Inecn), che mercoledì ha diffuso la notizia, triste solo per alcuni. Gustave è stato ucciso a circa un chilometro dal Ponte della Concordia, nella zona di Gatumba (15 km dalla capitale).
Il delta della Ruzizi, la zona paludosa a nord del lago Tanganika, oltre ai coccodrilli e gli ippopotami è dimora dei ribelli delle Fnl (Forze di liberazione nazionale) e di balordi armati. Pare che gli abitanti di Gatumba, zona molto povera in cui Gustave ha fatto molte vittime, abbiano apprezzato quanto i ricchi frequentatori dei ristoranti di Bujumbura la "viande de croco", venduta a 2500 franchi burundesi (due dollari) al chilo.
Con quella mole impressionante (4 metri per una tonnellata), Gustave era sopravvissuto ad 11 anni di guerra civile. Il suo mito aveva attirato a Bujumbura equipes del National Geographics e della Bbc. Il defunto coccodrillo è stato inconsapevole protaginista del film "Le Monstre du Lac Tanganika".
Guerra e bracconaggio hanno devastato l'ambiente e la fauna nella Regione dei Grandi Laghi. Ed anche Gustave è morto come da copione.
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