E sulla caccia i Verdi si sono calati le braghe
Pecoraro Scanio ama fare una doccia fresca quando si alza. I Verdi della Lombardia gli hanno regalato una doccia gelata. Hanno infatti ritirato gli emendamenti contro le deroghe volute da maggioranza e Margherita in tema di caccia, esimendosi da un sano ostruzionismo a difesa di fringuelli, peppole e uccelli per i quali una direttiva comunitaria chiede tutela e non schioppettate.
Come scriveva l’ottima Bravi su libero, i Verdi hanno distrutto una foresta intera, scrivendo i loro mille emendamenti su centinaia di risme cartacee per ritirarli, fregandosene di boschi e uccelletti che pesano meno della rosa di pallini. Per la verità chi ne è uscito vincente è il prispolone (peso 24 gr) al quale i cacciatori avrebbero gradito sparare tra ossa e penne.
L’hanno “spennato” dalle specie cacciabili con sollievo dei Verdi che hanno intravisto, nella sua salvezza, la vittoria. Peccato che peppole (23 gr), fringuelli (21), passeri d’Italia (30 gr quelli obesi) non siano felici di fare gli eroi. Ancor meno felici gli uccelli che potranno essere usati come richiami vivi.
Se dalla maggioranza ci si aspetta un atteggiamento più benevolo verso i cacciatori che non verso i pennuti (privi del voto), le dichiarazioni del consigliere Verde Carlo Monguzzi sono sconcertanti. “Pensiamo ci siano cose più urgenti anche se la caccia è infame ed è insopportabile catturare uccelli per richiamarne altri e ucciderli”. Talmente insopportabile da ritirare ogni emendamento e calare velocemente le brache per rivolgersi ad affari più seri: terrorismo e fame nel mondo. Soddisfatta la Margherita che ha votato a favore della legge. Il capogruppo Guido Galperti rilevato “il ruolo costruttivo” del partito. Il prispolone ringrazia, i fringuelli no.
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