Diritti Animali

Una bufala ?

Cani randagi usati come esche vive?

10 ottobre 2005
Paolo Attivissimo

reunion Sta circolando dai primi di settembre anche in Italia un appello per fermare la barbarie che si svolgerebbe nell'isola di Reunion, dove i
cani randagi verrebbero "presi all'amo per il muso e poi caricati su
imbarcazioni per essere gettati in mare ancora vivi per fare da esca
agli squali."

Numerose associazioni animaliste di vari paesi si sono associate a
questa denuncia, riportata anche da vari giornali, ma c'è il rischio
che si tratti (fortunatamente) di una bufala. Le associazioni,
infatti, non avrebbero verificato l'appello e l'avrebbero diffuso
prendendolo per buono.

Mancano infatti conferme locali e dirette, e il sito che sembra
essere l'origine dell'appello, 30millionsdamis.fr, presenta come
"prova" soltanto due foto di cani trafitti da un amo: agghiaccianti,
ma si tratta di foto che non confermano realmente l'accusa infamante.
Potrebbero essere, più banalmente, immagini di incidenti capitati
alle bestiole.

Infatti, cinicamente parlando, dovendo mettere all'amo un animale
così pesante non avrebbe senso farlo passando l'amo nelle parti molli
(labbro superiore in una foto, una sola zampa in un'altra), perché la
resistenza dell'acqua lo staccherebbe subito.

Il medesimo sito presenta anche un video, che però in realtà non
mostra nulla se non immagini dell'isola e di cani randagi a zonzo. E'
strano che questa pratica terribile non sia stata filmata: se è così
diffusa e "normale" come dice l'appello, non dovrebbe essere
difficile documentarla. La mancanza di documentazione, che in altri
casi analoghi è invece tristemente abbondante, induce al dubbio.

Al dubbio si associa anche il sito antibufala Snopes.com, che trova
tracce dell'appello nella stampa internazionale a partire da agosto
2005:

http://www.snopes.com/critters/crusader/sharkbait.asp

Ci vorrebbe un'agenzia giornalistica seria che mandasse un inviato
sul posto per raccogliere notizie di prima mano, ma nel frattempo è
interessante notare un articolo della stampa di Reunion, citato da
Snopes.com, che descrive un processo contro un pescatore dilettante
accusato di questa pratica:

http://www.clicanoo.com/article.php3?id_article=113902

L'articolo chiarisce che i cani vengono effettivamente usati come
esche, ma da morti. La popolazione di randagi di Reunion è vasta, e
non è difficile imbattersi in cadaveri di cani sul ciglio della
strada. Così i pescatori di squali li raccattano e li agganciano
saldamente a degli ami. Sempre parlando molto cinicamente, è molto
più pratico infilare all'amo un cadavere che un animale vivo e
scalciante (e dotato di denti e artigli coi quali difendersi), e
difficilmente gli squali fanno gli schizzinosi.

Il dubbio rimane, naturalmente, perché alla crudeltà e alla stupidità
umana non c'è limite: ma piuttosto che inoltrare ciecamente un
appello sospetto che parla di un evento improbabile in un'isola
remota, sarebbe meglio chiedere agli animalisti (e ai giornali) di
verificare l'accusa prima di spararla, per difendere la loro stessa
credibilità.

Sarebbe anche molto più costruttivo se nel frattempo noi tutti ci
impegnassimo per lottare contro i casi di abusi veri e documentati
che avvengono sotto i nostri occhi a casa nostra, invece di limitarci
a un pigro "inoltra a tutti".

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